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Le coppie bianche fenomeno in crescita prima parte: L’uomo in bianco

Il concetto di “matrimonio bianco” è indissolubilmente legato al concetto di non consumazione del matrimonio, definizione del Diritto Canonico “ratus et non consumatus” causa sufficiente di annullamento del matrimonio religioso.

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L’ultimo Censis di maggio 2019, ci “racconta” come le persone che non fanno sesso siano aumentate dal 5,4 al 10,2% tra chi ha tra 18 e 40 anni. La crescita “bianca” si è registrata soprattutto tra i maschi, che sono passati dal 3 all’11,6%. In questa fascia d’età sono state 700mila le persone che in questo periodo non hanno “fatto sesso”, e un 1,6 milioni coloro che non hanno avuto “nessun tipo” di rapporto e 1 milione coloro che hanno avuto “rapporti sensuali non completi”.

Il dato più interessante è che il 12% di quel milione e seicentomila ha una relazione stabile e conclamata, specie appunto matrimoniale, di convivenza, di fidanzamento e qualsiasi altra definizione vi piace trovare. Ma alla fine forma una “coppia bianca” con un’altra persona.

In questi tempi di pandemia con la chiusura forzata di regioni, città, abitazioni e con coabitazioni forzate tra coppie bianche “conclamate” e coppie bianche di “ritorno”, quelle originate dalle preoccupazioni tipo: contagi, perdite di lavoro, soprattutto lavori in nero, impossibilità di incontri tra amanti clandestini, mi è arrivata voce dell’utilizzo dei parcheggi del supermercato per continuare la tresca, e quindi i rischi di “essere beccati”, diverse sono le denunce, che li ha fatti diventare anche loro una “coppia bianca”… di fatto le coppie bianche sono aumentate almeno del 20% e forse anche di più.

Magari tutto “il bianco”, visto che si dice così “andare in bianco” cioè “fare cilecca” almeno per gli uomini, che non si è trasformato in uno scambio di liquidi che comunque sono bianchi, almeno nell’uomo, e qualche volta per la donna, che non sia, candida, non come verginità, ma come infezione conclamata, ma che sia la tanto auspicata “eiaculazione femminile”, che esiste, proviene da un rituale dei cavalieri medievali che dovevano passare la notte a pregare a digiuno e senza avere congiungimenti carnali, svegli, quindi senza “inesplicabili polluzioni notturne”  per prepararsi alle responsabilità e alle gioie della loro nuova vita.

Le coppie bianche conducono una relazione senza sesso. Si crede che i rapporti sessuali siano fondamentali in una relazione, ma per alcune coppie approfondire la conoscenza in maniera intima non è la maniera “sessuale”.

C’è chi pensa, e di uomini parliamo, magari per “questioni familiari” derivate da quelle che il nostro beneamato Freud chiama “fasi” che non le abbia attraversate in maniera “serena”, che il sesso possa essere portatore di conflitti, delusioni e altre “amenità” e decide di eliminarlo dalla vita quotidiana. Quando non ufficialmente mai vi dirà, ai partner in generale, che il sesso è “una cosa volgare”, “una perdita di vitalità” o meglio ancora “una perdita di tempo e di lucidità” tempo “favoloso e sublimato” da dedicare ad attività in cui la cognizione e la purezza di “intenti” evita queste “sciocconerie”.

Ma il vostro partner maschile potrebbe essere un “asessuale”, che oggi è riconosciuto come orientamento sessuale con tutte le sue “sfumature” e aggettivazioni: e magari lui non lo sa che non è “il solo”.  E che non è “da solo”.  Ma voi siete “profondamente” d’accordo? O spesso per mantenere uno status, per avere un uomo, intelligente, educato e sicuramente “fedele” vi fa resistere nella condizione di partner “diligentemente” inserite nella nostra società e rigorosamente “in bianco”?

E spesso ancora più singolare come conclusione della prima parte dell’Uomo bianco, non si tratta nemmeno di deficit erettile grave o la grave eiaculazione precoce (detta ante portam) cioè prima di arrivare all’ingresso della vagina, possono essere causa di impossibilità alla penetrazione. Perché “all’Uomo in bianco” che stiamo considerando noi, gli funziona “tutto” e gli funziona “bene”. Solo che “non lo vuole fare funzionare”. Che sia colpevole il nuovo tipo di sessualità moderna più consapevole ma anche più preoccupata di “dover fare”, di “dover far bene”, e di “dover fare ad ogni costo” che non facilita il superamento di quelle che sono i timori, le angosce e le insicurezze, presenti negli uomini “odierni” che non si sentono rappresentati come portatori di “disturbi psicosessuali”, ma piuttosto come “cavalieri medievali” che devono sostenere una missione?

 

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Susanna Basile
Susanna Basilehttp://www.susannabasile.it
Susanna Basile Assistente di redazione Psicologa e sessuologa
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