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Incendio ed esplosione a “Cioccolato & Caffè”: due arresti ed un obbligo di dimora

Custodia cautelare in carcere nei confronti di un 42 enne e di un 40enne e la misura coercitiva dell’obbligo di dimora nel comune di residenza per un 39enne

CATANIA – La Polizia di Stato di Catania ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di tre soggetti, di 39, 40 e 42 anni, in quanto gravemente indiziati, a vario titolo e con differenti profili di responsabilità, dei delitti di incendio doloso, fabbricazione, detenzione e porto in luogo pubblico o aperto al pubblico di congegni micidiali aggravati e favoreggiamento personale.

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LE INDAGINI
Le indagini eseguite
dalla locale Squadra Mobile – Sezione Reati contro il Patrimonio e la P.A. della Polizia di Stato, hanno permesso di acquisire elementi che dimostrerebbero il coinvolgimento del 42enne e del 40enne nella commissione del reato di incendio di un immobile, verificatosi la notte del 2 aprile 2024, in danno di un noto esercizio commerciale, ubicato presso il  lungomare di Catania, con una propagazione delle fiamme di entità tale da comportare, per ragioni di incolumità, l’evacuazione dell’intero stabile presso cui era allocato il suddetto esercizio commerciale.

Due persone erano rimaste gravemente ferite a seguito dell’incendio, ovvero i medesimi indagati di 40 e 42, recatisi, per la gravità delle ustioni e delle lesioni riportate, in orari prossimi all’evento, presso due differenti nosocomi.

Si accertava, inoltre, come già a novembre 2023, il medesimo esercizio fosse stato interessato da analogo evento, con un incendio sviluppatosi per ragioni, allora, rimaste non chiarite.

 

L’acquisizione e successiva analisi dei filmati dei sistemi di videosorveglianza della zona e le testimonianze delle  persone presenti al momento dell’esplosione hanno poi suffragato il quadro indiziario, permettendo di delineare i ruoli ed il contributo attribuibili ai due indagati e segnatamente per quanto concerne il 42enne, il ruolo di colui che  quella notte avrebbe acquistato un quantitativo di benzina presso un rifornimento sito nei pressi della propria abitazione e che poi si sarebbe incontrato con il 40enne e che successivamente si sarebbe con esso recato presso il luogo teatro dell’evento al fine di innescare l’incendio, appiccato utilizzando delle bottigliette molotov artigianalmente create, così determinando una  esplosione di potenza tale da  comportare il ferimento degli stessi indagati e idonea a compromettere la stabilità dell’edificio oltre che a distruggere  gli arredi e a mandare in frantumi le vetrate.

           

          

IL COMPLICE
Il 39enne, ausiliario alle dipendenze di una ditta incaricata dei servizi di pulizia dell’ospedale presso il quale veniva ricoverato il 42enne, avrebbe avvisato il predetto, la mattina del 5 aprile, della presenza di microspie all’interno del reparto di degenza.

 

 

In considerazione degli elementi indiziari raccolti, il Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero titolare del relativo fascicolo d’indagine, ha quindi disposto, nei confronti del 42 enne e del 40enne, la misura della custodia cautelare in carcere e la misura coercitiva dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, per il 39enne.

 

 

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