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Teatro Massimo Bellini: il Requiem di Verdi e i prossimi concerti di gennaio

Nove appuntamenti in un mese, in media uno ogni tre giorni: è la proposta record che il Teatro Massimo Bellini offre in gennaio agli appassionati della grande musica da concerto, tra sinfonica e cameristica, classica e jazz

Nove appuntamenti in un mese, in media uno ogni tre giorni: è la proposta record che il Teatro Massimo Bellini offre in gennaio agli appassionati della grande musica da concerto, tra sinfonica e cameristica, classica e jazz.

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Ad aprire la fitta sequenza è stato lo straordinario successo del Concerto di Capodanno, al quale faranno seguito a ritmo serrato i turni della Stagione concertistica. Di significativo rilievo è la programmazione della Messa da Requiem per soli, coro e orchestra di Giuseppe Verdi, capolavoro assente da parecchi lustri dai cartelloni del Massimo catanese. Due le date: venerdì 13 gennaio ore 20:30 per il Turno A e sabato 14 gennaio ore 17:30 per il Turno B. Si tratta di un’esecuzione ‘dedicata’, in memoria di un insigne protagonista del panorama musicale mondiale, il maestro Gianluigi Gelmetti, a lungo direttore principale del Teatro .

Si profila perciò un autentico evento che vedrà impegnate entrambe le pluripremiate formazioni dell’ente lirico etneo, che schiera qui la propria Orchestra e il proprio Coro. Sul podio, dopo il riscontro riportato il primo gennaio, torna il tedesco Eckehard Stier, da poco nominato direttore ospite principale del Bellini. Di livello internazionale anche il cast vocale che annovera il soprano Leyla Martinucci, il mezzosoprano Alessandra Volpe, il tenore Samuele Simoncini e il basso Ramaz Chikviladze. Il coro è istruito dal maestro Luigi Petrozziello.

Dopo aver debuttato lo scorso febbraio ad Aachen (Aquisgrana) in Turandot di Puccini e lo
scorso 11 dicembre nel ruolo di Leonora nel Trovatore di Verdi a Busto Arsizio, Leyla
Martinucci, soprano pugliese trapiantata a Roma, si prepara a un’altra importante “prima”:
il 13 e 14 gennaio 2023 canterà la Messa da Requiem di Verdi al Teatro Bellini di
Catania, in un concerto in memoria del Maestro Gianluigi Gelmetti.
Una passione per il teatro d’opera iniziata a 10 anni, grazie anche al papà (il noto tenore
Nicola Martinucci); una voce duttile e calda che si è costituita man mano; una carriera
iniziata come mezzosoprano (Lola, Rosina, Flora, Angelina, Carmen) e ora imperniata su
ruoli principalmente da soprano (Tosca, Aida, Lady Macbeth, Fanciulla del West, Manon
Lescaut, Turandot, Leonora). Ma non solo. Leyla è anche regista dell’opera contemporanea
di Domenico Turi e Federico Capitoni “Non è un paese per Veggy” (2020) e autrice e regista
di “Non è la Callas” (2021), con il ContromanoDuo, sul tema dei diritti LGBTQIA+, molto
caro alla cantante.
“È con grande commozione che canterò per la prima volta la Messia da Requiem di
Verdi – è il commento di Leyla Martinucci –e con un carico emozionale aggiuntivo visto
che la serata sarà in ricordo del Maestro Gelmetti. Avevo 6 mesi la prima volta che
vidi quell’uomo dalla folta barba e il sorriso gentile. Era durante un concerto
sinfonico al quale mi dissero rimasi buona e attenta fino alla fine”.

Nella sala del Bellini risuonerà così la possente partitura scritta da Verdi sull’onda della commozione per la scomparsa di Alessandro Manzoni, avvenuta il 22 maggio 1873. Il Requiem ebbe la sua première nella Chiesa di San Marco a Milano proprio nel primo anniversario della morte dell’autore de “I promessi sposi”. In ossequio alla liturgia cattolica della Messa dei Defunti, la composizione si snoda nei movimenti canonici, ai quali il Bussetano imprime una drammatica declinazione in cui emergono e lottano fede e dubbio, compassione per il destino dell’uomo e terrore per il mistero insondabile della morte. Dalla prodigiosa creazione traspare un inedito Verdi ‘sacro’, capace di tradurre in messaggio universale la disperata tensione laica verso la spiritualità che caratterizzava la sua coscienza. E per farlo il compositore trasmette alla creazione quella dimensione teatrale inimitabile – e tutta sua – sperimentata nelle opere liriche, trovando così la cifra drammaturgica che rende unico lo straordinario capolavoro di carattere religioso, che il pubblico del Bellini potrà finalmente riascoltare dal vivo.

Nel giro dello stesso fine settimana, domenica 15 gennaio alle 17:30 la celebre cantante francese Anne Ducros, nome di spicco dell’agone jazzistico, si esibirà con la rinomata HJO Jazz Orchestra diretta da Benvenuto Ramaci in brani di Johnny Green, Sigmund Romber, Bronislaw Kaper, Richard Rodgers, Bruno Martino, Barry Mann, Ray Noble, Anthony Newley, Cole Porter e – non ultimo -Giuseppe Emmanuele che ha altresì curato gli arrangiamenti.

La settimana successiva -venerdì 20 gennaio ore 20:30 Turno A e sabato 21 ore 17:30 Turno B – verrà eseguito in forma di oratorio il dramma lirico “Sub Tutela Dei. Per il giudice Livatino”, appositamente commissionato dal Teatro Massimo Bellini quale tributo al giovane magistrato barbaramente assassinato dalla mafia. L’atto unico è stato musicato da Matteo Musumeci con illuminata sensibilità, in perfetta adesione al testo sapientemente tessuto da Vincenzo Vitale.
Direttore sarà Aldo Sisillo; solisti vocali il soprano Francesca Dotto, il mezzosoprano Chiara Mogini, il tenore Raffaele Abete, Scotto Di Luzio, il baritono Vincenzo Taormina, con Gaetano Aronica voce recitante. Del Teatro Bellini sono l’Orchestra e il Coro, quest’ultimo guidato da Luigi Petrozziello.

En plein di concerti anche per l’ultimo fine settimana del mese. Venerdì 27 gennaio alle 20:30 turno A e sabato 28 alle 17:30 turno B per il Concerto sinfonico monotematico interamente incentrato su Johannes Brahms e affidato alla prestigiosa bacchetta del lettone Mārtiņš Ozoliņš: verranno riproposte due pagine che non hanno bisogno di presentazioni, quali il Concerto n. 1 in re minore per pianoforte e orchestra op. 15, solista d’eccezione la coreana Ilia Kim, e la Sinfonia n. 4 in mi minore per orchestra op. 98.

Senza soluzione di continuità, domenica 29 gennaio alle 17:30 si terrà il variegato recital del pianista italo-sloveno Alexander Gadjiev, vincitore del Concorso pianistico internazionale Fryderyk Chopin. Il giovane virtuoso trascorrerà nella prima parte dalle vibrazioni protoromantiche del Polacco all’impressionismo di Debussy, per affrontare nella seconda l’originale versione pianistica di “Quadri di un’esposizione” di Musorgskij.

Ricordiamo che la stagione concertista prevede tre diversi pacchetti di abbonamenti: il Turno A che contempla tredici concerti sinfonici e sei recital da camera, il Turno B che di base prevede soltanto la replica pomeridiana dei sinfonici, mentre una terza opzione consente di abbonarsi ai recital, sia al fine di una fruizione mirata al repertorio cameristico, sia per aggiungerli al Turno B. In quest’ottica la possibilità di stipulare lo specifico abbonamento ai recital è stato anzi prolungato fino al 15 gennaio.

 

 

Naturalmente, al di là delle formule di fidelizzazione, è sempre possibile ad ogni concerto in cartellone attraverso i biglietti emessi per i singoli eventi.

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