“Ancora poliziotti feriti, questa volta allo Zen di Palermo”. Lo dice Domenico Pianese, segretario generale del Sindacato di Polizia Coisp. “Intervenuti in seguito a una denuncia nei confronti di un uomo che aveva molestato una bambina di cinque anni – continua Pianese – gli agenti dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico e del Reparto Mobile sono stati accerchiati e aggrediti dalla folla. Il risultato? Quattro poliziotti feriti: uno ha riportato una ferita alla testa e sono stati necessari dei punti di sutura, un altro ha ricevuto un colpo in testa, altri due riportano traumi vertebrali e varie contusioni. L’uomo è stato arrestato ed è stato salvato dal linciaggio della folla proprio dagli agenti, ma tante altre persone che erano nelle zone limitrofe sono accorse e hanno approfittato del pretesto per scagliarsi con calci, pugni e oggetti contundenti verso i poliziotti”.
“Stiamo assistendo a una escalation di violenza in tutta Italia nei confronti delle Forze di Polizia, che sembra inarrestabile – continua Pianese – e che sta diventando sempre più pericolosa sia per gli agenti e sia per i cittadini. Fin quando non verranno approvati con procedura d’urgenza i Decreti Sicurezza deliberati lo scorso novembre dal CdM, che prevedono l’inasprimento delle pene per chi aggredisce le Forze dell’Ordine, la situazione non potrà che peggiorare”.
“Scene di guerriglia ci sono arrivate dal tristemente noto Zen di Palermo, dove nel tardo pomeriggio di ieri un gruppo di agenti della Polizia di Stato è intervenuto in assetto da ordine pubblico per assicurare alla giustizia un uomo di circa 60 anni verosimilmente responsabile di aver commesso un abuso nei confronti di una minore”. Lo dice Giuseppe Tiani, segretario generale del Siap.
“Il quartiere è diventato ancora volta teatro di aggressione gratuità alle Forze di Polizia di un’orda violenta, espressione di una sub cultura del vivere civile e legale, una realtà che in alcuni luoghi del paese prospera più che altrove. I poliziotti sono stati accerchiati da decine e decine di persone, pronte ad insultare, sputare, colpire e prendere a sassate i colleghi che erano lì per fare il loro dovere, bersaglio di inusitata e barbara violenza indirizzata anche ai mezzi della Polizia e due colleghi sono rimasti feriti, come accade nei servizi di Ordine Pubblico in cui ‘pacifici manifestanti’ esercitano violenza sui lavoratori di polizia”, aggiunge il sindacalista.
“Le aggressioni ai poliziotti non sono mai cessate, fomentate inconsapevolmente da opinionisti, politici e giornalisti che guardano al lavoro dei poliziotti con disprezzo, collocandoli e sovrapponendoli per le funzioni e il ruolo che svolgono nel paese al periodo più buio e autoritario della storia del paese, valutazioni e opinioni affette da strabismo ideologico e non oggettive perché sempre al di là dei fatti e della realtà. Una visione di arido conformismo di coloro i quali si ritengono i ‘salotti buoni’ del paese, che certamente – continua Tiani – non aiuta la decantata legalità e moralità a senso unico, che si richiede a chi esercita pubbliche funzioni come i poliziotti. Ho convocato la direzione nazionale del Siap per una discussione sulle iniziative da intraprendere a tutela del lavoro e dell’incolumità fisica di poliziotti e poliziotte”.
“Milano, Vieste, Ascoli, Ischia, Verona e ieri ancora a Palermo nel quartiere Zen. Sono queste le città che per ultime hanno registrato aggressioni violente a personale della Polizia di Stato. Una scia che non si ferma, che rende tesa ed invivibile la vita nelle nostre città, anche di giorno oramai, ed in pieno centro. Il problema è di tutti i cittadini, ancor più delle donne e degli uomini in divisa, e dunque, delle Istituzioni. Ecco perché è necessario intervenire con leggi appropriate insieme al ripristino degli organici”. Lo dice Felice Romano, Segretario Generale del Siulp, il sindacato maggioritario del comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico.
“C’è paura nei cittadini, ed inevitabilmente negli operatori delle Forze dell’Ordine – continua – Non possiamo non comprendere i colleghi che oramai vivono l’incubo di dover scegliere tra l’intervenire e rischiare bastonate, pugni, calci, coltellate e violenze di ogni genere oppure, in caso di intervento, il vedersi attivare l’inferno vero e proprio di un iter processuale. Oramai, a causa della diffusione strumentale di ‘frame’ che mostrano solo determinate parti delle aggressioni che subiamo, il processo parte inevitabile. Vengono tagliate le parti in un cui ci viene lanciato contro di tutto, e inviate alla rete solo le nostre reazioni, che scaturiscono sempre a contenimento delle violenze di ogni genere che siamo chiamati a fronteggiare. Tanto basta alle procure competenti per territorio, in nome di un atto dovuto, ad inviare un avviso di garanzia che da inizio a quella che oggi in Italia è la vera e propria pena:ovvero, l’iter processuale. Con la beffa finale che il delinquente, nonostante sia identificato, arrestato e processato, in galera non ci va. Ringraziamo il Direttore Feltri per la sua iniziativa di aiutare direttamente il poliziotto che a Milano è stato costretto ad usare l’arma d’ordinanza contro un egiziano, per non subire la stessa sorte di Christian Di Martino, accoltellato la sera precedente. E nessuno pensi che siamo rassegnati, ci mancherebbe, ma diventa urgente ed improcrastinabile un intervento diretto ed immediato a difesa dei cittadini, di tutti gli operatori delle Forze dell’Ordine e delle Istituzioni”.