Dal 18 al 23 Luglio si è svolto il Festival Artieri a Noto, il mercato creativo che si tiene da alcuni anni nella meravigliosa città barocca siciliana.
Anche quest’anno ho avuto la fortuna di partecipare all’evento insieme ai miei colleghi ed è stata un’esperienza indimenticabile.
Il primo giorno, dopo aver allestito il nostro spazio espositivo, non ho potuto resistere e sono andato al bar di fronte all’area delle esposizioni per placare la mia sete con la mia acqua frizzante sempre presente: sarà solo un palliativo, ma mi dà la sensazione di dissetarmi. Il caldo di questi giorni è stato insopportabile, ma non ha affatto smorzato il nostro entusiasmo e il desiderio di condividere le nostre proposte con i turisti; del resto avevamo la migliore marmellata di gelsi neri!
Arrivano i primi visitatori, si guardano intorno osservano con curioso interesse i vari stand: i bambini vanno matti per quello dedicato ai giocattoli in legno, tanti pezzi colorati che attirano grandi e piccoli. È già partita la magia del mercatino.
Pian piano giunge anche l’ora di pranzo e non poteva mancare la granita al limone con le calde brioches, non perché fossero appena sfornate, ma perché i 40 gradi le mantenevano alla giusta temperatura.
L’organizzazione aveva deciso, d’accordo con gli altri espositori, di chiudere il mercato durante le ore più calde: una mossa geniale! Così qualcuno ne ha approfittato per fare un tuffo al mare nella vicina Marina di Noto per liberarsi dalla morsa dell’afa e poi una doccia rigenerante per affrontare il tardo pomeriggio e la serata.
Proprio in queste ore, la temperatura è scesa timidamente e l’anima del mercato ha ripreso forma tra musica live ed i colori e forme più stravaganti di gioielli, borse e tanto altro ancora proposte dai miei colleghi. Tra gli artisti che hanno partecipato all’evento, mi ha colpito particolarmente la nostra vicina di stand che ha esposto fra le altre delle borse realizzate all’uncinetto: colorate e molto originali.
Ogni volta che partecipo alle Fiere, mi piace ripetere un rituale con i visitatori che si fermano nel nostro spazio: la degustazione dei nostri prodotti. È un’ottima occasione per raccontare tutto il lavoro che c’è dietro ogni singolo barattolo o bottiglia, e loro ascoltano con curiosità e ci ringraziano: questa è l’essenza del nostro lavoro.
Nel frattempo si sono fatte le ore 20, l’orario perfetto per cenare così possiamo affrontare meglio l’ultima parte della giornata: un delizioso panino farcito con tante prelibatezze locali è decisamente il pasto perfetto per riprendermi dopo una giornata così intensa.
In tarda serata il pubblico inizia a ritirarsi nei propri appartamenti e così iniziamo a chiudere il nostro stand: il personale della sicurezza notturna è già arrivato; ultimiamo le operazioni di chiusura e andiamo via. Questa volta non abbiamo prenotato casa a Noto e così mi tocca fare un’ora di strada prima di raggiungere la meritata doccia e poi il letto. Durante il viaggio di ritorno mi piace ripercorrere con la mente tutta la giornata appena trascorso. Un buon metodo per capire cosa migliorare, quale sia stata la mossa vincente da ripetere il giorno successivo.
Si arriva così all’ultimo giorno, la parte più difficile è adesso: smontare tutte le attrezzature e riporle in macchina. Ma anche questo ha il suo fascino. Un rapido saluto ai colleghi espositori, ormai siamo diventati come una grande famiglia, un “ci vediamo alla prossima” e poi a casa da mia moglie e mio figlio che ormai dormono: domani racconterò loro tutto.
Il Festival Artieri è stata un’esperienza che porterò nel cuore, un’opportunità per mostrare il mio lavoro e per scoprire tanta bellezza e creatività. Non vedo l’ora di partecipare ad altri eventi simili in futuro e di continuare a condividere le mie passioni con il mondo. Alla prossima avventura!
Il turista giramondo Luca Mauro Consoli
