“Assicurare una concreta alternativa di vita ai soggetti minorenni provenienti da famiglie inserite in contesti di criminalità organizzata o che siano vittime della violenza mafiosa e ai familiari che rifiutano le logiche criminali”. È questo l’obiettivo del protocollo di intesa Liberi di scegliere rinnovato e ampliato oggi dai ministri della Giustizia, Carlo Nordio, dell’Interno, Matteo Piantedosi, dell’Istruzione e del Merito, Giovanni Valditara, dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e la ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Maria Roccella, nella sede del dicastero di via Arenula. Per il nuovo documento sono previsti maggiori finanziamenti oltre a quelli già concessi dalla Cei, un aumento delle associazioni a sostegno e il coinvolgimento di nuovi uffici giudiziari oltre a quello di Reggio Calabria: Catania, Palermo e Napoli.
“Sono 150 i minori tutelati, 30 le donne entrate nel progetto, di cui 7 sono divenute collaboratrici o testimoni di giustizia e ci sono anche due ex boss di ruoli apicali di ‘ndrangheta e mafia che hanno avviato percorsi per proteggere i loro figli”, ha spiegato Roberto Di Bella, il giudice minorile responsabile del progetto. Alla firma del protocollo erano presenti anche Chiara Colosimo, Presidente della Commissione parlamentare antimafia, Maria Vittoria De Simone, Procuratore aggiunto presso la Direzione nazionale antimafia, don Gianluca Marchetti, Sottosegretario della Cei, don Luigi Ciotti, Presidente di Libera, e inoltre i vertici degli uffici giudiziari interessati e delle associazioni coinvolte (Salesiani per il sociale, Fonte d’Ismaele Odv, Centro Elis, Cometa Odv, Fondazione di Comunità San Gennaro e.f.), in sede o da remoto.