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La programmazione del desiderio prima parte

Capita sempre più spesso capita, dopo un po’ di tempo che abbiamo iniziato una relazione, soprattutto quando questa comincia a diventare stabile che il nostro corpo non avverte più il bisogno di produrre il cocktail di sostanza chimiche utilizzate per attirare e conquistare il compagno. Il cervello in una relazione stabile resta in una situazione di comfort e così svanisce quell’effetto di novità che scatena la produzione di endorfine. Circa dopo un anno dall’inizio della relazione con l’uomo che si è sposato, può capitare che non si desidera più fare sesso. Diventa un elemento normale e biologicamente naturale in qualsiasi relazione. Diventare una “coppia bianca” a causa del lavoro, dei bambini, della “cattiva volontà”, dalla stanchezza, dall’immagine del proprio corpo e dalle diverse alterazioni chimiche e fisiologiche non favorisce l’intimità e prima o poi il nostro corpo, sotto forma di disturbi fisici e patologie psichiche, ce lo farà sapere. Mettere da parte l’intimità, ti mette nella condizione di rischio di cercarla altrove, sperando che “cambiando corpo” le nuove sensazioni chimiche possano ribaltare la situazione. Ma spesso dopo questo tipo di esperienze si riconosce di provare la stessa sensazione di inadeguatezza, possibilmente avendo rovinato una vita di coppia che sarebbe potuta migliorare. L’idea del sesso programmato, apparentemente in netto contrasto con la spontaneità e la sorpresa del sesso e del desiderio sembrerebbe una sorta di eresia, invece potrebbe avere il suo perché. Ma c’è un motivo reale per programmare il sesso? La sessualità, non è solo uno dei vantaggi dell’essere una coppia; anzi, è una delle cose che rende una coppia tale. Ci sono diversi benefici nel programmare il sesso: ci si prepara sul piano emotivo, ci si cura di più fisicamente, ci si inventa delle situazioni che hanno bisogno di una certa premeditazione. Per esempio: incensi, olio da massaggio, sex toys, lingerie, proprio come se ogni appuntamento fosse il gioco della prima volta. Anche l’incontro in un motel, in una casa di campagna, in automobile, pur avendo la casa a disposizione potrebbe essere un ottimo modo per programmare gli incontri. Secondo gli studiosi dell’Università di Toronto il sesso programmato, aiuta a mantenere la passione nella coppia. Sembra che le coppie meno appagate e meno felici della propria vita sessuale sono proprio le coppie con una visione più romantica e meno pragmatica. Qui troverete la seconda parte dell’articolo vai al link

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Susanna Basile
Susanna Basilehttp://www.susannabasile.it
Susanna Basile Assistente di redazione Psicologa e sessuologa
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