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I sei gradi di separazione degli “amanti indiretti”

La teoria dei sei gradi di separazione è un’ipotesi secondo cui qualunque persona può essere collegata a qualunque altra persona attraverso una catena di conoscenze con non più di 5 intermediari.

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Una catena di farmacie britanniche  (www.lloydspharmacy.com/sexdegrees) ha realizzato con un software Sex Degrees of Separation (gradi sessuali di separazione) il calcolo degli amanti effettivi…(quelli con cui abbiamo avuto contatti sessuali) “sommati” agli amanti indiretti: cioè gli amanti dei nostri amanti. La “somma” riguarda sia gli amanti che hanno avuto prima di noi, quelli durante e parzialmente quelli con cui sono stati dopo di noi.

Potrebbe essere un esercito: circa 2,8 milioni di persone se calcolate secondo una media ponderata mondiale. Nessuno si sentirà più in difetto di avere avuto poche esperienze con questa mirabolante connessione globale: anche il più sfortunato che non si può vantare di avere avuto molte esperienze, con questa ricerca risolverà la propria ansia da prestazione.

A proposito della ricerca: in media gli uomini britannici hanno dormito con 9 donne mentre le donne con il 6,3% di uomini. Sarebbe interessante sapere, psicologicamente parlando, cosa è successo al 2,7% degli uomini (per arrivare a 9) e perché non corrispondono alla statistica: forse manca la versione LGBT?

Fondamentalmente la ricerca è stata effettuata allo scopo di sensibilizzare sui rischi delle malattie sessualmente trasmesse e conseguenti visite, esami e medicinali: il monito prosegue che se fatte in tempo ci evitano spiacevoli problemi di più grave natura.

Ma qual è l’origine della Teoria dei sei gradi di separazione?

La Teoria venne proposta per la prima volta nel 1929 dallo scrittore ungherese Frigyes Karinthy in un breve racconto, Catene in cui ipotizza connessioni sempre più veloci e globali tra le persone, peraltro a fronte della crisi economica mondiale del 1929, evento catastrofico su scala mondiale.

Nel 1967 il sociologo americano Stanley Milgram trovò un sistema per testare la teoria, che egli chiamò “Teoria del mondo piccolo”. Selezionò casualmente un gruppo di americani del Midwest, e chiese a ciascuno di loro (A) di mandare un pacchetto a un estraneo (B) che abitava nel Massachusetts, a diverse migliaia di chilometri di distanza. Ognuno di essi conosceva il nome del destinatario, la sua occupazione, e la zona in cui risiedeva, ma non l’indirizzo preciso. Fu quindi chiesto a ciascuno dei partecipanti all’esperimento di mandare il proprio pacchetto a una persona da loro conosciuta, che a loro giudizio avesse il maggior numero di possibilità di conoscere il destinatario finale. Quella persona avrebbe fatto lo stesso, con altri destinatari e così via fino a che il pacchetto non venisse personalmente consegnato al destinatario finale (B). I promotori dello studio si aspettavano che la catena comprendesse perlomeno un centinaio di intermediari, mentre invece, per far arrivare il pacchetto, ci vollero in media solo tra i cinque e i sette passaggi.

Dalle scoperte di Milgram nacque l’espressione “sei gradi di separazione”.

Nel 2001 Duncan Watts, un professore della Columbia University, ricreò l’esperimento di Milgram su Internet. Watts usò un messaggio e-mail come “pacchetto” che doveva essere consegnato e, sorprendentemente, dopo aver analizzato i dati ottenuti dagli invii effettuati da 48.000 differenti persone residenti in 157 stati diversi, nei confronti di 19 “bersagli”, Watts trovò che il numero medio di intermediari era effettivamente sei.

La ricerca di Watts e l’avvento dell’era del computer permisero l’applicazione della teoria dei sei gradi di separazione anche in aree differenti, tra cui: L’analisi delle reti informatiche ed elettriche; La trasmissione delle malattie; La teoria dei grafi; Le telecomunicazioni; La progettazione della componentistica dei computer; La pubblicità.

Nel 2011 con la scoperta dei ricercatori della Statale di Milano i gradi di separazione si riducono a quattro. Ormai ogni social network è in grado di indicare con facilità il numero di contatti in comune tra due utenti; pensiamo ad esempio a quando ci arriva una richiesta di amicizia su Facebook, proprio sotto al nome dell’utente compare il numero esatto di amici in comune. Facebook in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano ha effettuato ricerche che approfondiscono lo studio di Milgram. Gli studi prendono come popolazione campione ben 721 milioni di utenti di Facebook (più del 10% della popolazione globale) con 69 miliardi di amicizie-interrelazioni tra loro, ad oggi questo rappresenta lo studio con il più grande campione preso in esame. Lo studio di Facebook ha permesso di testare la teoria dei sei gradi di separazione su scala globale, giungendo alla conclusione che, con un campione superiore rispetto a quello a disposizione di Milgram, realmente le persone sono interrelate da meno di 6 ‘salti’, quindi da meno di 5 intermediari. Con l’aumento degli utenti in Facebook, il numero medio di intermediari nel 2008 comprendeva 5,28 salti, nel 2011 solo 4,74 e nel 2017 solo 3,23.

A proposito di visionari nel 1897 lo scrittore e drammaturgo austriaco Arthur Schnitzler scrisse un’opera teatrale: Girotondo. L’intreccio si basa sugli incontri tra dieci personaggi di dieci differenti condizioni sociali e umane: la prostituta, il soldato, la cameriera, il giovane signore, la giovane signora, il marito, la ragazzina, il poeta, l’attrice, il conte. In una serie di dieci quadri i personaggi dialogano due alla volta, per poi concludere immancabilmente il dialogo con un atto sessuale che tuttavia non viene mai mostrato o agito in scena. Uno dei due personaggi è poi protagonista anche del quadro successivo, in modo da creare un concatenarsi di atti sessuali che legano le sorti della vicenda, di cui non esiste una effettiva trama. Da qui il titolo: quando il conte, ultimo personaggio ad entrare in scena, si congiunge alla prostituta, la danza sessuale ha termine. O meglio, va da qui all’infinito.

La connessione psicologica e il regalo che si fecero questi personaggi fu la malattia della Sifilide. Per ritornare alla circolarità dei “sei gradi di separazione”, riflettiamo sulla responsabilità etica, morale e spirituale che le nostre azioni possono inferire nella nostra vita e in quelle degli altri: non sono sei gradi di separazione, oggi tre a causa di facebook e altri socialnetwork (si pensi alle app sessuali), ma tre gradi di Unità e quindi di contaminazione. In tutti i Sensi.

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Susanna Basile
Susanna Basilehttp://www.susannabasile.it
Susanna Basile Assistente di redazione Psicologa e sessuologa
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