Palermo, 11 feb. – Sono diversi i dati archeologici sullo sviluppo urbano di Palermo che stanno emergendo dagli scavi archeologici effettuati in via Roma. Nel tratto fra l’Hotel delle Palme e la Chiesa anglicana, all’altezza della via Mariano Stabile, è stato intercettato un canale di gronda che ha portato alla luce un tratto della rete cuniculare sotterranea realizzata per lo smaltimento delle acque bianche, verosimilmente nel periodo che va dal XVIII al XIX secolo. L’esplorazione, grazie ad una convenzione stipulata dalla Soprintendenza di Palermo e il Club Alpino Italiano, è stata effettuata dagli speleologi Totò Sammataro e Marco Rosario Geraci. Sul lato sud di via Roma invece, all’altezza di via Bentivegna, e lungo il lato est, sono stati individuati alcuni strati molto disturbati dalla presenza di numerosi sotto servizi dove sono presenti numerosi frammenti ceramici medievali. Sempre verso Sud, quasi all’incrocio convia Cavour, è stato messo in luce un pavimento con piastrelle in cotto ad una profondità di circa 60 cm dal piano stradale.
“Il sottosuolo della Sicilia è uno scrigno immenso di testimonianze storico-culturali – sottolinea l’assessore ai Beni culturali della Regione Siciliana Alberto Samonà – Il ritrovamento di un pavimento sigillato, a soli sessanta centimetri di profondità, su una strada battuta come la centralissima via Roma a Palermo, è emblematico di quale sia il potenziale della Sicilia”. “Da una primissima analisi dei materiali provenienti dagli strati sigillati – dice la soprintendente di Palermo Selima Giuliano – possiamo affermare che vi fu una prima fase di frequentazione in età islamica, una seconda fase databile alla seconda metà del XV e una terza fase, rappresentata dal pavimento, chesi colloca fra il XVIII e il XIX secolo. Si tratta di importanti tasselli, rinvenuti grazie all’attività di vigilanza costantemente effettuata dalla Soprintendenza, che ci aiutano a ricostruire sempre meglio lo sviluppo storico-urbanistico della di Palermo”.
(Adnkronos)