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15 maggio Cdo Sicilia incontra i candidati a sindaco di Catania

CDO Sicilia il prossimo 15 maggio incontrerà i candidati a sindaco di Catania per un confronto pubblico

Come è consuetudine per CDO Sicilia in occasione dei principali appuntamenti elettorali, anche in vista delle elezioni amministrative del 28 e 29 maggio l’associazione di imprese, professionisti ed enti del terzo settore ha deciso di sviluppare una piattaforma di temi su cui costruire un dialogo con i candidati e il prossimo 15 maggio 2023 alle ore 18.30 presso il SAL (via Indaco, 23) incontrerà in particolare i candidati a sindaco di Catania per un confronto pubblico. «Abbiamo condiviso con i nostri associati un essenziale elenco di priorità che rappresentano il punto di vista di un’importante fetta del tessuto socio-economico del territorio e vogliamo offrirle in forma di domande e proposte a coloro che si candidano ad amministrare la città metropolitana di Catania», spiegano il presidente di CdO Sicilia Salvatore Motta e il direttore Claudia Fuccio a nome di tutto il direttivo: «A tenerle insieme è l’urgenza di una progettualità globale che renda Catania attrattiva e sostenibile, leve necessarie per lo sviluppo imprenditoriale: attrattiva nei confronti degli investitori, sostenibile dal punto di vista sociale e culturale prima ancora che ambientale. Per ognuno dei nostri associati, infatti, la città è uno spazio circolare in cui la vita di ogni individuo si articola come imprenditore e come cittadino, in un modello di condivisione e contaminazione che oggi reclama determinate prospettive di cambiamento».

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Il primo punto della piattaforma programmatica su cui Compagnia delle Opere chiederà un confronto ai candidati a sindaco è non a caso la sburocratizzazione, come processo centrale di un indifferibile nuovo dialogo tra istituzioni e imprese: «Su questo fronte in particolare siamo pronti a mettere a disposizione il nostro punto di vista e la nostra esperienza: un dialogo con i corpi intermedi e la costituzione di una cabina di regia dedicata sarebbe certamente auspicabile. Si tratta di una condizione essenziale affinché Catania possa attrarre i nuovi investimenti che auspichiamo». Lo stesso vale per gli interventi reali e concreti necessari alla ZES e alla zona industriale: «Sappiamo bene infatti che la creazione delle Zone Economiche Speciali ha come obiettivo proprio la creazione di vantaggi fiscali che le rendano attrattive per investimenti nazionali e internazionali, ma sappiamo pure che questa è condizione necessaria ma non sufficiente affinché gli investimenti poi arrivino davvero: la situazione reale del contesto in cui dovrebbero venire ad attuarsi, infatti, rischia – come diciamo da anni – di compromettere gravemente questa possibilità».

Un altro fronte su cui CdO reclama attenzione è quello relativo a sicurezza e qualità della vita: «È sotto gli occhi di tutti come stiano venendo meno condizioni essenziali di decoro urbano, pulizia, manutenzione, garanzia di servizi e nei casi più estremi anche garanzia di sicurezza. L’esigenza che la qualità della vita in tutti i quartieri torni ad essere al centro dell’attenzione dell’Amministrazione della città non può che assumere il carattere di una pretesa che non riguarda solo imprese, professionisti e lavoratori ma che ci riguarda tutti in quanto cittadini». Una pretesa non disgiunta dalla necessità di ripensare l’attrattività turistica della città: «Se vogliamo che il turismo si trasformi davvero in un asset strategico e duraturo dello sviluppo economico del territorio dobbiamo immaginare politiche di ampio raggio che vedano il Comune in prima linea nella progettazione e nell’attuazione di infrastrutture e servizi che vadano a definire un preciso stile di accoglienza», dice al riguardo il direttivo di CdO.

Altro importante capitolo che sarà al centro del dibattito con i candidati è quello che riguarda il terzo settore: «Le organizzazioni del terzo settore costituiscono una rete capillare di vicinanza e di solidarietà con una grande capacità organizzativa e di intervento nel rispondere concretamente (e non da ora), ai bisogni dei cittadini più fragili, laddove l’ente pubblico è spesso in ritardo o assente. Chiediamo alla nuova Amministrazione di privilegiare il confronto con queste organizzazioni, applicando il principio di sussidiarietà e con esso il sostegno anche economico all’azione di questi enti». A ciò si collega anche il rilancio di una proposta di welfare culturale già sviluppata negli anni passati da CdO, attraverso il riutilizzo degli spazi pubblici dismessi, «destinandoli alla condivisione e alla coprogettazione di idee e luoghi per i cittadini, integrando proposte, strategie, iniziative capaci di generare benessere con servizi inclusivi e coesivi».

 

L’incontro del 15 maggio sarà aperto alla stampa e ai cittadini.

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