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Tripoli sotto assedio, Italia smentisce intervento, speranza Onu

TRIPOLI – La Libia è nel caos, Tripoli sotto assedio, ma l’Italia esclude un intervento militare e confida nel lavoro dell’Onu, puntando alla Conferenza internazionale per la stabilità nel paese africano che si terrà in autunno. Tripoli è da ore scenario di combattimenti a colpi di mortaio, all’indomani della proclamazione dello stato d’emergenza da parte del governo libico di Fayez al-Serraj, che ha anche chiesto aiuto a una potente milizia di Misurata per difendere il suo esecutivo dalle violenze che dal 27 agosto hanno causato almeno 47 morti e 129 feriti. La Forza Antiterrorismo di Misurata guidata dal generale Mohammad al Zain è arrivata nella caserma Tajura alla periferia ovest di Tripoli con 300 fra blindati e ‘tecniche’ dotate di armi pesanti. L’auspicio dell’esecutivo di Serraj è che la sua presenza possa indurre la Settima Brigata di Tarhuna a fermare l’offensiva che anche ieri l’ha vista fronteggiare le milizie filo-governative nell’area di Alhadba Alkhadra, a 6 chilometri dal centro e dell’ambasciata italiana, che è stata parzialmente evacuata. Le speranze ora sono riposte nella mediazione dell’Onu: l’obiettivo è aprire “un dialogo urgente sull’attuale situazione della sicurezza a Tripoli”. Intanto, il ministero dell’Interno libico ha deciso di spostare la propria sala operativa a Gianzur, un centro abitato del distretto di Zawiya, distante 12 chilometri dalla capitale, e considerato più sicuro. Il ministro dell’Interno del governo di Accordo nazionale libico, Abdel Salam Ashour, ha emanato un’allerta per i quartieri di Ghut Shaal e Al Seyaheyya, zona ovest di Tripoli, e ha chiesto al direttore dell’apparato di sicurezza generale di “proteggere le due zone ed evitare che ci siano violazioni della sicurezza”. Il timore è che gli scontri a sud della capitale possano raggiungere l’area che un tempo rappresentava il quartiere diplomatico in cui sorgevano diverse ambasciate. L’accesso a Facebook è bloccato in tutto il paese.

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Nella rappresentanza rimangono alcuni diplomatici, tra cui il numero due della missione, Nicola Orlando, e l’addetto al servizio stampa, Steve Forzieri. “L’ambasciata deve essere pienamente operativa”, sottolineano fonti della Farnesina, perché l’Italia ritiene importante “monitorare da vicino la situazione e seguirla minuto per minuto”.

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