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Leidaa: Centro recupero fauna selvatica “Stella del Nord”, in un anno oltre 1300 ricoveri

Il Centro recupero fauna selvatica “Stella del Nord”, della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, chiude il 2023 con un bilancio lusinghiero. In circa tre anni dalla sua apertura, è diventato il punto di riferimento per gli animali di buona parte del territorio lombardo: sono stati oltre 1.300 i ricoveri, pari a quasi quattro animali in difficoltà al giorno. Nei suoi tre anni di attività il nostro centro è diventato un punto di riferimento per la fauna selvatica non solo della Lombardia, ma dell’Italia intera.

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“Tra le centinaia di animali portati dalle forze dell’ordine e da cittadini di buon cuore e delle forze dell’ordine – dice l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Leidaa – abbiamo ricevuto oltre 350 mammiferi e 900 uccelli. Proprio tra i mammiferi contiamo decine di ungulati, caprioli, cervi, mufloni, daini, tantissime volpi, ghiri, scoiattoli grigi e rossi, tassi lepri e minilepri, testuggini e pipistrelli. Tutti feriti e orfani”. Tra gli uccelli si contano un centinaio di rapaci, dal gufo di palude al gufo reale, al falco pellegrino, ai gheppi, agli sparvieri. Molti di loro sono stati strappati dai bracconieri, altri sono rimasti feriti.

 

 

Il Cras Stella del Nord è una struttura di alto livello, sia dal punto di vista degli spazi che delle professionalità, con un’equipe veterinaria d’eccellenza e soprattutto con una filosofia autenticamente animalista. Cura e accudisce tutti gli animali, senza distinzione di specie o di “pregio” naturalistico: per scelta, sono trattati allo stesso modo il passero comune e il più maestoso e raro dei rapaci, il riccio trovato in giardino o il ghiro caduto dall’albero e il cervo o il camoscio. Ogni creatura ha gli stessi diritti e il primo diritto è quello alla vita.

Tante sono state le storie che hanno visto i nostri volontari impegnati giorno e notte per offrire cure a queste creature in difficoltà. Tra loro le più emozionanti del 2023 quella di Pedro, un volpacchiotto di tre mesi, che aveva subito un brutto incidente, investito da un’auto che gli aveva fratturato entrambe le tibie. Dopo un intervento ortopedico di alto livello è stata necessaria la fisioterapia e la riabilitazione, finché finalmente non è tornato in forma. Ora si trova nell’area volpi per riprendersi in attesa della primavera quando potrà tornare libero.

Un meraviglioso cigno che aveva un mese ed è stato ritrovato con un amo conficcato all’interno di una gola. Sarebbe morto soffocato senza il rapido intervento del Cras “Stella del Nord”: troppo piccolo per essere liberato aspetterà la primavera per nuotare nelle acque del Lago di Como.

Inoltre il capriolino John, investito una notte: è stato necessario un delicato intervento di ricostruzione della sua mandibola e un complicato periodo post operatorio per rimetterlo in forma e oggi è libero nei boschi del Cras, pronto per tornare in natura. Poi c’è Willy, un maschio di muflone che ha purtroppo perso una zampetta perché intrappolata nei lacci dei bracconieri e che ora vive felice nei boschi del Cras Stella del Nord insieme a Chica, un’altra muflona cui sono stati ricostruiti due arti in seguito ad un grave trauma subito. O ancora ricordiamo la storia di un bellissimo tasso imprigionato nelle trappole dei bracconieri: anche lui ce l’ha fatta, è stata lunga e difficile ma ora è libero. E come dimenticarsi della famiglia dei gheppi, tre fratellini arrivati pulli al Cras Stella del Nord: hanno avuto bisogno di una balia gheppio che ha insegnato loro a procurarsi il cibo e difendersi dai pericoli. È stato meraviglioso vederli volare insieme nei cieli una volta che hanno raggiunto l’età per essere liberati.

 

 

“Aiutare tutti questi animali a tornare liberi nei boschi – aggiunge l’on. Brambilla – o a solcare i cieli è stata una grandissima soddisfazione. La stessa che abbiamo provato nel veder diventare grandi i cuccioli, piccoli ghiri, scoiattoli, ricci lepri così come uccelli e rapaci. Veri e propri miracoli d’amore. Ci ha toccato il cuore in particolare la storia di una mamma riccia arrivata ferita e in grande difficoltà che ha partorito quattro meravigliosi riccetti, facendoli diventare grandi insieme a noi”.

Purtroppo non tutti possono tornare in libertà. Tiffany è una meravigliosa volpina arrivata con un solo giorno di vita e gli occhietti chiusi: oggi è diventata grande, ma la sofferenza le ha creato un’epilessia molto forte. Non potrà tornare libera, ma vivrà con noi per sempre.

 

“Ogni giorno – dice l’on. Brambilla – ci battiamo per tutelare queste meravigliose creature e per diffondere una nuova cultura di amore e rispetto nei confronti degli animali dei boschi, del cielo e dei laghi. Le persone sono abituate a dividere gli animali in serie A e B, ma così non è: ogni animale deve avere gli stessi diritti. Dobbiamo tutelare questo grande patrimonio di biodiversità, anche nell’interesse delle nuove generazioni”.

 

 

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