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Lagarde: “guerra Ucraina avrà impatto considerevole su economia globale”

Roma, 28 mar. (Labitalia) – ”Lasciatemi innanzitutto esprimere il mio profondo dolore per la continua perdita di così tante vite a causa della guerra russa contro l’Ucraina. Le decisioni dei governi dell’Ue dimostrano chiaramente la loro determinazione a rispondere a questo orribile atto di aggressione e la loro solidarietà con il popolo dell’Ucraina. È fondamentale che le sanzioni siano attuate efficacemente, e la Bce sta facendo la sua parte. Mentre non abbiamo un mandato per valutare e far rispettare alle banche i diversi regimi sanzionatori, stiamo lavorando con le autorità europee e nazionali competenti per assicurare che le banche abbiano chiarezza su come applicare le sanzioni”. Lo sottolinea il presidente della Bce, Christine Lagarde, in un’intervista con Phileleftheros.
”Mentre stavamo per lasciarci alle spalle la pandemia, ora ci troviamo di fronte a una nuova crisi a causa della guerra -aggiunge Lagarde-. Ci si aspetta che la guerra abbia un impatto considerevole sull’economia globale, e specialmente su quella europea a causa della vicinanza dell’Europa alla Russia e della dipendenza dal gas e dal petrolio russo. Probabilmente abbasserà la crescita dell’area dell’euro e spingerà in alto l’inflazione nel breve termine attraverso l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime, gli effetti sulla fiducia e l’interruzione del commercio internazionale. Naturalmente, l’impatto complessivo dipenderà molto da quanto durerà la guerra”. Le nostre proiezioni di base, che includono una prima valutazione dell’impatto della guerra, non prevedono una recessione, dato il forte mercato del lavoro della zona euro e l’affievolirsi della pandemia. Le proiezioni vedono l’economia crescere al 3,7% quest’anno e al 2,8% nel 2023. Tuttavia, data la notevole incertezza, lo staff della Bce ha preparato due scenari alternativi: uno avverso euno grave. Nello scenario severo, la crescita potrebbe arrivare al 2,3% nel 2022. Ma c’è molta incertezza intorno a queste stime”.

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”I prezzi dell’energia più alti sono per lo più il risultato di tensioni geopolitiche, e non si può facilmente prevedere l’impatto di tali tensioni. Cerchiamo di tener conto dell’elevata incertezza che deriva dalla situazione attuale, ed è per questo che le nostre ultime proiezioni erano accompagnate da scenari più negativi. I prezzi dell’energia sono stati anche influenzati da condizioni meteorologiche insolite, che non è stato possibile prevedere”, sottolinea.

”Molti governi europei stanno lavorando duramente per ridurre la loro dipendenza dall’energia russa, ma questo richiede tempo -aggiunge Lagarde-. La Russia rappresenta il 22% delle importazioni di energia della zona euro. Queste non possono essere sostituite dall’oggi al domani. L’area dell’euro è anche fortemente dipendente da altre materie prime russe, come il nichel, il cobalto e il vanadio. La dipendenza economica da attori ostili è davvero una vulnerabilità”. ”Finora, i dati in arrivo non indicano un rischio materiale di stagflazione. L’area dell’euro è tornata al suo livello di produzione pre-crisi, la crescita continua e il mercato del lavoro rimane forte. Nel breve termine, l’impennata dell’inflazione è dovuta a fattori legati alla pandemia, alimentata più recentemente dalle perturbazioni dei prezzi energetici globali legate alla guerra”, sottolinea.

”Come sapete, le nostre decisioni e il percorso di normalizzazione della politica dipendono interamente dai dati. La nostra forward guidance è molto chiara sulle condizioni che dobbiamo vedere prima di considerare un aumento dei tassi di interesse -continua Lagarde-. Nelle condizioni attuali, più che mai, abbiamo bisogno di opzionalità nella nostra politica monetaria. Questo si riflette chiaramente nelle nostre ultime decisioni politiche di marzo. Abbiamo rivisto il percorso degli acquisti netti di attività e li ridurremo gradualmente nel secondo trimestre di quest’anno. Abbiamo indicato che se i dati in arrivo sostengono l’aspettativa che le prospettive di inflazione a medio termine non si indeboliranno anche dopo la fine degli acquisti netti di attività, concluderemo gli acquisti netti di attività nel terzo trimestre. Se, d’altra parte, le prospettive cambiano e le condizioni di finanziamento si deteriorano in modo incompatibile con il nostro obiettivo di inflazione del due per cento, siamo pronti a rivedere il nostro programma di acquisti netti di attività in termini di dimensioni e/o durata”.

”Rimaniamo molto attenti alle incertezze prevalenti. La calibrazione delle nostre politiche rimarrà dipendente dai dati e rifletterà la nostra valutazione in evoluzione delle prospettive. Prenderemo qualsiasi azione necessaria per adempiere al nostro mandato di perseguire la stabilità dei prezzi e salvaguardare la stabilità finanziaria”, dice Lagarde. In un’intervista alla Cnn, inoltre, assicura che “le misure adottate” in risposta all’invasione dell’Ucraina “in particolare quelle sugli asset hanno ‘tagliato le ali’ alla Banca centrale russa”. “Penso che le aspettative di pagamenti in rubli siano un tentativo di rispondere alla paralisi inflitta” dalle sanzioni. Alla luce dei tentativi di diversificare le forniture, soprattutto quelle energetiche, la Lagarde ha affermato: “Penso che la globalizzazione vista finora sarà riconsiderata, anche alivello di imprese, per evitare una dipendenza eccessiva e così garantire la sicurezza dei mercati e delle forniture”.

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