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“Tutta colpa del serpente”: quando il teatro è terapia e comunicazione con Susanna Basile e Giuseppe Idonea

Al teatro “L’Istrione” di Catania, Miss Applegold/Susanna Basile e il suo Metodo hanno lasciato il segno: come dire abbattere le resistenze per far fiorire le intelligenze!

“Tutta colpa del serpente ovvero il metodo Miss Applegold” di e con Susanna Basile e questa è l’unica notazione che brevemente leggiamo solitamente nelle notizie flash; ma se abbiamo avuto la fortuna di assistere allo spettacolo c’è ben altro da dire perché più che di teatro trattasi di rivelazione che diventa terapia di “riconversione”. E sì perché l’argomento alquanto spinoso della mela, del serpente & Co. viene magistralmente trattato, riletto e rielaborato per diventare una riflessione sull’uso degli scritti sacri e delle narrazioni. Tali narrazioni sono “create” al servizio di una comunicazione di parte che nella migliore tradizione della propaganda a convenienza, ha consentito di detenere un certo controllo tra le masse che nei secoli hanno vissuto nell’ignoranza e nella credenza di quanto veniva loro raccontato per arrivare sino ai giorni nostri (Susanna espone addirittura un catechismo “on line” del 2021) dove l’argomento è sempre lo stesso da 2.000 anni  a questa parte: Adamo, Eva, Serpente, Mela, Dio; disobbedienza, peccato, vergogna, sesso, paura, risultato scacciati dalla famiglia/paradiso versus famiglia/inferno. Ma il vero Regalo (detto risveglio delle coscienze) che è stato consegnato ad un pubblico particolarmente attento e meravigliosamente interattivo è stato invece l’altro aspetto della narrazione “Basiliana” che, senza accusare di mendacio gli estensori del sacro testo, ha invece sdoganato le figure principali di questa triade + vitamina (la mela) dandoci una lettura alternativa e liberatoria rispetto a quanto comandato in ordine al Peccato come supremo giudice/dispensatore della felicità umana. Susanna è stata bravissima nella sua mise 8/900ntesca nelle vesti di Miss Applegold, che scevra da condizionamenti ecclesiastici, racconta una verità/realtà alternativa con una coinvolgente carrellata tra le religioni monoteiste, e di come da quest’ultime siano stati trattati gli argomenti in questione: questo ha fatto sì che siano emerse le differenze nel racconto dei fatti dell’Eden, che hanno dei fondamentali reflui anche in epoca odierna. Miss Applegold con l’aiuto di un nutrito catalogo di iconografie, una serie infinita di paradisi perduti di miltoniana memoria, pone l’accento proprio sulle diverse interpretazioni e di come si siano svolti i fatti. Consente al pubblico di prendere coscienza di come il tema sia stato sempre dibattuto ma mai risolto (e non per incapacità, ma per fraudolenta volontà umana), quello che a prima vista poteva sembrare un prologo accidentato, nella esposizione brillante, a tratti divertente e trasgressiva, diventa invece scorrevole alla portata anche della eventuale ortodossia mentale e culturale più ostica porgendo un ricovero ai dubbi e rappresentando una evasione dagli ipertrofici e secolarizzati obblighi colonne dei sacri testi.
Questo prezioso spettacolo è stato un atto singolo in una singola rappresentazione anche se le reazioni in sala inducono a ripensarne la esclusività e presuppongo la possibilità di ripeterlo. La soddisfazione palpabile di quella che è stata per tutti in sala una rivelazione/rilettura fa felice chi, Susanna Basile per prima, ha a cuore la felicità e il benessere sia personale che degli altri e ci introduce dalla porta principale in un pensiero alternativo laterale, una opportunità per una nuova e diversa felicità spesso negata ma sempre agognata. Ma vogliamo parlare della figura che scandisce i tempi della lectio magistralis della psicologa, sessuologa, teologa, Miss Applegold? Stiamo parlando della figura del padre spirituale, l’antagonista dell’anarchica e sobillatrice Miss, l’ordinatore dello spazio dopo il caos primordiale: il Demiurgo della frutta!!! Magistralmente impersonato da Giuseppe Idonea, il demiurgo, presente nel Timeo di Platone e in tutta la bibliografia che riguarda la Gnosi, mediava il rapporto tra la divinità e l’essere umano. La frutta che rappresenta il Demiurgo è la frutta che presente nella Bibbia in generale diventa icona e simbolo, che ancora una volta l’essere umano totalmente resettato dal suo cordone ombelicale è incapace di comprendere pensando di capire. “Credo ut intelligam” dice Anselmo D’Aosta “devo aver fede per comprendere”, così come noi ne abbiamo avuta per duemila anni proviamo ad averne per un’ora uscire dalla programmazione a cui ci hanno assoggettati e poi magari rientrare nella zona di comfort…
Alla fine lo stesso mistificatore il demiurgo, che come il dio del film Zardoz grande film di John Boorman, con voce tuonante, effetti scenici, bacchetta per decretare disgrazie, comincia a mettersi in discussione, pensando o credendo di aver combinato una grande “fregatura” che gli è tornata pari pari nella faccia: se hai creato un uomo, una donna e un serpente affinché fossero ai tuoi ordini per depredarli dell’energia che producevano, mentre facevano “conoscenza”, non puoi eliminare la loro volontà che viene mossa dal desiderio della scelta, con chi fare “conoscenza”. E così il libero arbitrio detto in francese “a vous putain de”, “ti ha fottuto” perché l’energia che produciamo non è controllabile, la puoi guidare illudendoti di cancellare l’ultimo barlume di intelligenza che è rimasta!!! Ma non è controllabile!!!
Ultimo ma non per ultimo un grande plauso va alla location del Teatro L’Istrione che corrisponde al grande anfitrione che è la sua anima e cioè l’attore, autore e ricercatore Valerio Santi, che ha fornito una nostalgica scenografia con puntuale supporto tecnico e una incommensurabile fiducia di fronte a due “anciens prodiges”, che hanno tutta la vita davanti, per poter fugacemente andare e ritornare a loro piacimento, potendo magnificare la platea di letture intelligenti riguardo bibliche storie sul nostro passato, presente e futuro, ancora tutto da “rivedere”.

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Paolo Zerbo
Paolo Zerbohttp://zarbos.altervista.org
Paolo Zerbo Direttore responsabile Laurea in Sociologia Communication skills and process model ICT developer
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