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Che cosa ha fatto la casa editrice Carthago in questi mesi di lockdown?

Intervistiamo Margherita Guglielmino responsabile editoriale della casa editrice Carthago

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Che cosa ha fatto la casa editrice Carthago in questi mesi di lockdown?

La Carthago non si è mai fermata! Perché stranamente in una lungimiranza inconsapevole abbiamo cominciato a fare delle presentazioni online con un Caffè letterario, Caffè con l’Autore gestito dall’intellettuale e studioso Alfredo Polizzano proprietario della libreria Fenice, libreria molto cara alla Carthago. Quando scoppiò l’epidemia noi già avevamo iniziato questo percorso on line come innovazione nel settore e abbiamo continuato in maniera poderosa, trasmettendo le interviste dei vari autori.

Coinvolgendo anche il nord Italia, ad opera di Roberto Biasotti, soprattutto nel mantovano sono avvenute delle interviste con uno speciale Carthago Edizioni e il sud Italia, nella zona del siracusano con la presidente Stefania Germenia di Focus con le presentazioni settimanali.

I briefing lavorativi sono continuati seguendo una tale intensa attività che ha permesso – come una novella Fenice che con il suo motto “Post fata resurgo” cioè “dopo la morte torno ad alzarmi”, di ritornare immediatamente a presentare i nostri autori.

È stato un brutto periodo ma insieme al Presidente, dr. Gaspare Edgardo Liggeri e all’amministratore, Giuseppe Pennisi siamo riusciti a farcela: siamo più forti di prima. Questo lo attestano anche gli eventi che abbiamo organizzato immediatamente dopo l’emergenza rispettando le normative post-covid. La prima presentazione è avvenuta il 27 giugno con una diretta sempre alla libreria di Polizzano dove ormai abbiamo deciso di tenere questa strategia presentazioni dal vivo e on-line. Per “Carthago non si ferma”, abbiamo ricevuto la foto del Santo Padre che teneva in mano un testo del nostro autore Don Vittorio Rocca, foto regalataci dallo psicologo Salvo Noè: e questo ci ha portato tanta gioia perché sono conquiste che ampliano i nostri confini. Abbiamo sancito un calendario da luglio fino a settembre iniziando dal 6 luglio con Don rocca ad Aci S. Antonio presenti sindaco e assessori. Alla libreria la Fenice siamo continuamente presenti ma quello già avviene settimanalmente in diretta su fb e instagram.

Siamo stati contattati dall’Associazione Con-Tatto a casa di Nunet che ha organizzato tre giorni 10/11/12 Al Palazzo delle Arti al Comune di Paternò che rappresenterà tutte le forme d’arte come cultura letteraria ma anche in forma pittorica con il catalogo Jean Calogero edito sempre da Carthago.

Altro evento meraviglioso per il12 settembre a S. Gregorio con il maestro Vincenzo Spampinato abbiamo inventato il caffè creativo per incontrare i comuni, i vari assessori alla cultura e al turismo dove il maestro Vincenzo, insieme a me che lo rappresento da tempo, proponiamo per far gioire la gente dopo questo oscuro periodo di tristezza e dolore, un grande amore alla sicilianità. In questo momento la Carthago si muove solo in Sicilia visto che le restrizioni ancora esistono ma nondimeno abbiamo abbandonato i nostri autori del nord: ci vorrà un po’ di pazienza. Penso che col prossimo anno possiamo ripartire a ricreare quegli eventi a Venezia, a Bologna, Genova, Milano, Torino, e Napoli che ci ha accolto sempre con molto calore. I progetti ci sono dobbiamo solo sperare che questa pandemia si fermi. Per noi e per tutti gli imprenditori.

Come è cambiato il lettore durante il covid: per esempio oltre le presentazioni on line la vendita di e-book come è andata?

Sicuramente è mutato il sistema: noi siamo editori e amiamo il profumo e il rumore della carta stampata. È vero anche o bere o affogare, ma a volte si beve e non si affoga, ed è a quello su cui ci appoggiamo; è quello che il sistema propone sia in termini nazionali che internazionali, pensa che l’ultimo libro è stato spedito a Portorico. C’è stata una grande risonanza perché chi ama la carta continuerà ad amarla e poi ribadisco adottiamo tutti i sistemi, abbiamo conosciuto l’e-book l’abbiamo sperimentato va bene così.

L’immortalità della scrittura, presuppone ancora un lascito di memorie? 

Per questo la “carta” ci sta bene e ci piace, perché chi scrive sancisce la propria immortalità. Un libro che viene edito ha un codice; ha una spedizione in tutte quelle che sono le biblioteche… acquisiamo memoria, è per posteri. L’Italia è molto ricca di letteratura; la scrittura fa parte dell’essere umano; già l’uomo della caverna cominciò con i segni quindi oltre al linguaggio c’è una necessità fisica dello scrivere ci ricorda, ci fa ricordare, è il nostro marchio e su questa veste forse trascurata, perché chi scrive il più delle volte non riflette nel momento in cui hai scritto cosa accade. Il libro non è più tuo ma è del lettore e quello rimarrà in quella biblioteca in quello scaffale verrà trasmesso ed ecco qui che il nome non si perde sicuramente non possono essere tutti Dante Alighieri…così come gli scrittori di poesie non sono tutti poeti: la poesia ha una metrica che si sintonizza con l’animo e le emozioni del lettore!!!

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Susanna Basile
Susanna Basilehttp://www.susannabasile.it
Susanna Basile Assistente di redazione Psicologa e sessuologa
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