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Teatro Alfeo di Siracusa: i pupari dopo 90 anni riportano in scena Santa Lucia

SIRACUSA – Erano gli anni ‘30 del Novecento quando Ernesto Puzzo mise in scena per l’ultima volta “Il martirio di Santa Lucia”. A 90 anni di distanza, ci riprova Alfredo Mauceri, nipote del compianto puparo Alfredo Vaccaro e direttore del teatro dei pupi Alfeo di Siracusa. E lo fa mettendo in scena una personalissima versione della storia della Santa Patrona, in cui le vicende della sua vita sono imbastite con gli avvenimenti bellici compiuti dal generale Maniace.

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“Santa Lucia – La furia di Maniace” il titolo dell’opera che ha debuttato, nel teatro nel cuore di Ortigia, il 3 dicembre scorso e che prevede delle repliche ancora il 17 e il 24 dicembre, alle 11 e alle 17. Presente alla prima anche il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, Pucci Piccione, entusiasta dello spettacolo.  «Per anni – racconta Alfredo Mauceri – ho cercato la giusta ispirazione. Quella necessaria per scrivere un testo su una storia che mi spaventava. Approcciarsi a Santa Lucia non è facile. La mancanza di serenità nel periodo pre Covid non ha agevolato. Oggi, che finalmente “La Compagnia dei Pupari Vaccaro-Mauceri” vive un periodo di tranquillità, siamo tornati a produrre le storie che abbiamo sempre voluto mettere in scena».

 

 

“Santa Lucia – La furia di Maniace” affronta il viaggio verso l’oscurità del generale bizantino Maniace che, nel 1309, in lotta contro gli arabi, è in cerca del luogo dove è custodito e venerato il corpo di Santa Lucia per donarlo all’imperatrice Teodora di Bisanzio. Con l’inganno, scopre il luogo dove è nascosto il corpo della vergine e decide di appropriarsene. I monaci che custodiscono la martire cercano con tutte le loro forze di ostacolare Maniace che ha la meglio. E il corpo viene così trasportato al cospetto di Teodora. In questo travagliato percorso per ottenere il corpo di Santa Lucia, Maniace scoprirà i passi salienti della vita della giovane siracusana, in un cammino che condurrà Lucia a Dio e Maniace all’oscurità più profonda. La messinscena è sottolineata dalle musiche di Paolo Buonvino.

L’ambizioso progetto teatrale nasce dall’idea di mettere in atto una masterclass condotta dallo stesso puparo Alfredo Mauceri per formare nuovi “marionettisti”. E  lo spettacolo sta dando modo a questi allievi di misurarsi con la tradizione dei pupi. Ma portare in scena la storia di Santa Lucia non è l’unico sogno teatrale che Alfredo Mauceri, dall’anno della riapertura, ha realizzato grazie all’aiuto e al sostegno dell’ex moglie e della figlia Alessandra. Tra questi, nel 2021, lo spettacolo di riapertura post Covid, “Cavalleria Rusticana”, sogno nel cassetto del nonno materno che mai riuscì a realizzare. Imponenti scenografie, costumi teatrali ricercati, una colonna sonora di tutto rispetto, impreziosita dalle doti recitative di attori professionisti e dello stesso Alfredo Mauceri, hanno reso lo spettacolo unico e indimenticabile. Un grande successo di pubblico che tornerà nei prossimi anni. Ma ancora, nel 2022, è stato presentato il capolavoro di Dickens, “A Christmas Carol”, una vera e propria novità nella tradizione dei pupi in cui, per la prima volta, le marionette siciliane hanno interpretato il “Canto di Natale” del famoso autore britannico. “La Compagnia dei Pupari Vaccaro-Mauceri”, forte di questi successi, si appresta a festeggiare, nel 2024, il venticinquesimo anno di attività con tanti nuovi progetti teatrali in cantiere, tra cui “Il mito di Alfeo e Aretusa” e “Lo Schiaccianoci”, in una tradizione che viene tramandata in famiglia. Da padre in figlia.

 

 

Alfredo Mauceri è infatti l’anima del teatro dei pupi di Siracusa e ha lottato per difendere il proprio lavoro da chi non ha mai compreso la sua visione. Più volte ostacolato nel suo percorso, oggi Alfredo guarda avanti, al futuro, forte di una sua famiglia che lo sostiene e lo ama. E il futuro ha il volto di Alessandra Mauceri, nelle cui mani passa l’azienda di famiglia. «I miei genitori hanno costruito passo dopo passo questo piccolo impero – rivela la giovane – spesso attaccato con l’intenzione di distruggerlo, ma la coesione della mia famiglia lo rende indistruttibile». Studentessa in lingue, Alessandra Mauceri ha già le idee molto chiare sul futuro dei pupi e vede nell’azienda di famiglia un volano di ulteriore sviluppo: «Collaboriamo con diversi partner americani, del Nord Europa e con i migliori Tour operator italiani e presto ci apriremo al mercato arabo. Vantiamo collaborazioni con Netflix, Disney e National Geographic».

 

Conclude il padre, Alfredo Mauceri: «Il concetto esclusivo di tradizione familiare è superato, come è superato il concetto di classe proletaria. Anticamente si facevano più figli e fra questi alcuni per scelta, o per costrizione, seguivano le orme paterne. Oggi bisogna coltivare i sogni e le ambizioni dei figli e se mia figlia vorrà, come finora accade, seguire questo percorso, avrà comunque bisogno in futuro di forza lavoro specializzata. Io non ci sarò per sempre». Nel frattempo si godono i successi della Compagnia che con loro condivide sogni e progetti.

 

 

 

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