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HomeRubricheEsotericaI numeri semplici 1, 2, 3

I numeri semplici 1, 2, 3

Nessuno, per ragioni scientifiche e meritocratiche, può essere considerato superiore o inferiore agli altri in relazione ad attributi dettati dalla nascita. La numerologia, come ogni altro studio esoterico condotto con la cognizione della speculazione filosofica, concorda su questo presupposto. Gli studi pratici di numerologia illustrano come l’indole naturale di ogni individuo, oltre a rispecchiare dei tratti peculiari in base al risultato numerologico della propria data di nascita, varia di complessità nella percezione dell’esterno dall’1, il numero più semplice della scala, al 9, il numero più complesso. Per semplificare ulteriormente lo studio, è possibile suddividere la scala numerologica in tre scaglioni: i numeri semplici 1, 2 e 3; i numeri intermedi 4, 5 e 6; i numeri complessi 7, 8 e 9.

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1: Il Bagatto dei Tarocchi, da cui tutto può iniziare.

Il canto è un modo di fuggire. È un altro mondo. Quando canto non sono più sulla Terra.

(Edith Piaf, cantante, 1)

Non ho mai avuto interesse a stabilire record, nel senso di poter dire vantandomi: riesco a fare tanti film l’anno…

(Nino Manfredi, attore, 1)

“Cogito, ergo sum”, citando Cartesio. La concezione e la consapevolezza di esistere, di essere una cosa, pertanto 1.

Quando accetta la propria natura, l’1 è incentrato sulla concezione di se stesso e percepisce l’esterno come parte di sé, quindi si rivela coinvolgente, affabile, impulsivo e tremendamente idealista. Qualsiasi considerazione giunga dall’esterno, non lo intaccherà troppo se non sarà lui a volerlo; allo stesso modo, le sue considerazioni non pesano a sufficienza le reazioni circostanti e, quest’ultima caratteristica, è ben lontana dalla superficialità: semplicemente l’1 ha il suo mondo e, qualsiasi relazione o contesto possa vivere, tende a comporre la sua realtà privo di freni inibitori. Quando non accetta il proprio essere, l’1 è talmente preoccupato di essere diverso dagli altri da respingere ogni tentativo di influenza esterna, fallendo inevitabilmente e illudendo se stesso di essere riuscito a nascondere la propria natura. Senza rendersene conto, l’1 che non si accetta è più esposto alle considerazioni esterne proprio perché è spaventato da queste e, quindi, ne attribuisce un maggiore peso. Ansia, pessimismo e incoerenza tendono a diventare abitudine.

In relazione alla Società, gli 1 hanno saputo distinguersi modestamente in ogni campo senza alcuna categoria in particolare, probabilmente perché le capacità convenzionalmente riconosciute le acquisiscono con altri fattori. In misura leggermente più elevata in confronto agli altri numeri, molti 1 hanno una grande propensione nello studio e nella conoscenza, senza riscontrare difficoltà nel conseguimento di ottimi risultati nello studio tradizionale, pur mantenendosi anche in questo caso assolutamente indipendenti da ogni vincolo temporale.

2: La Papessa dei Tarocchi, da cui si traccia il percorso.

Con la tecnica non si fa il teatro. Si fa il teatro se si ha fantasia.

(Eduardo De Filippo, attore e autore, 2)

Io guardo tutto il buono della vita, perché c’è sempre una cosa buona, una cosa colorata, una cosa che m’interessa.

(Domenico Modugno, cantautore e attore, 2)

L’uomo in relazione a un immediato esterno che riconosce come tale, quindi un singolo oggetto di confronto come suo pari, come un altro 1, per questo 2.

Quando è favorevole alla propria natura, il 2 è talmente preso dal confronto diretto da vivere con una spiccata curiosità e volontà di colmare ogni suo dubbio, talmente irrequieto da trarre ipotesi e considerazioni affrettate che si rivelano dei veri e propri voli pindarici, pronti a mutare repentinamente, in modo quasi frenetico. Infatti il 2 è un innato sognatore, caratteristica che rischia di sfociare nell’inaffidabilità, nella superficialità, nell’incostanza e nella tendenza a declinare le responsabilità. Altro particolare del 2 è l’assolutismo, dovuto al dualismo che lo costituisce: concependo solo ciò che conosce e vive, pur essendo curioso di conoscere altro, il 2 teme fortemente il relativismo perché ha bisogno di risposte immediate e comprensibili. Naturale trascinatore di masse, carismatico all’eccesso e a tratti contraddittorio, ai livelli di maggiore consapevolezza può scoprire in sé un’umiltà e una generosità pari a un “accordo” che, secondo lui, ha stretto con la Società per assicurarsi un punto di riferimento relazionale. Quando non si accetta, il 2 è impaurito dal confronto diretto, se ne sottrae e tenta di instaurarne uno subdolo e indiretto. Può apparire timido, chiuso e solo nella sfera intima si rivela l’opposto di ciò che rappresenta; ovviamente, nel lasso di tempo strettamente limitato che è in grado di donare agli altri. Ritiene la sua inaffidabilità un punto di forza ed è in grado di raggiungere desideri di manipolazione nei confronti delle persone più deboli, esternando così il suo disagio.

Dai dati riscontrati, i campi di maggior risalto sono l’arte – Umberto Eco, Giorgio Gaber, Carmelo Bene e molti altri – e la politica. È doverosa una nota particolare per quest’ultimo campo, poiché la Storia della politica italiana ha subito fortemente l’influenza di personalità 2: come Benito Mussolini e i suoi successori che operano attivamente in tempi odierni e in maniera insospettata.

3: L’Imperatrice dei Tarocchi, da cui scaturisce l’azione per iniziare.

In termini più crudi, senza eufemismi, preferisco essere ladro che essere derubato.

(Marius Jacob, ladro gentiluomo e anarchico, 3)

Io divoro la mia esistenza con un appetito insaziabile. Come finirà tutto ciò? Lo ignoro.

(Pier Paolo Pasolini, scrittore e regista, 3)

La concezione umana che esiste dell’altro e che non vede, che non conosce ma che può scoprire. Questa consapevolezza comporta un’esplosione di meraviglia e distacco allo stesso tempo, il fascino della scoperta di un terzo elemento, quindi 3.

La meraviglia che prova a ogni scoperta la rende propria, personale, dominato dall’irrequietezza e dall’immensa forza di energia che può manifestare anche fisicamente, in relazione allo stato emotivo. Propenso a sviluppare un grande coraggio, può rivelarsi spericolato e incauto. Se accetta la sua indole, spesso, è caratterizzato da uno stato iperattivo e profondamente generoso, e tende a ricercare nell’ambiente esterno una stabilità che non può avere dentro di sé e, per questo, può affinare la calma in misura eccezionale. Se non è disposto ad accettarsi, invece, deve trovare il modo di sfogare la propria energia e spesso, purtroppo, si rivela permaloso, possessivo e irascibile. Non ha concezione del limite e, a meno che non sappia controllarsi, è in grado di arrecare del male con una freddezza molto rara, talvolta senza neanche rendersene conto; per ambizione, è in grado di agire senza alcuno scrupolo e potrebbe affinare individualismo, dipendenza dall’adrenalina e un opportunismo facilmente riconoscibile. La Storia ci indica che buona parte dei personaggi “esplosivi”, nel bene e nel male, sono stati dei 3: gli attentatori anarchici Alekos Panagulis e Gaetano Bresci, l’intellettuale Pier Paolo Pasolini, il guerrigliero Ernesto Che Guevara e molti altri.

Per concludere, i numeri semplici sono fondamentali poiché rappresentano le indoli più “naturali” che esistano, gli strumenti con cui è possibile squadrare il Tempio della propria anima, insomma: i passi che racchiudono gli elementi cardine della creazione.

 

 

 

 

 

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