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Gli Arcani minori

(di Ercole Fiandro) Ha ragionevolmente torto chi ipotizzi sia semplice o privo di alcuna utilità scrivere qualcosa  riguardo ai minori, semplicemente perché “minori”. In tutta franchezza, caro lettore/ lettrice, vi siete mai chiesto/a minori rispetto a cosa? Ai Maggiori? E secondo quale criterio? I maggiori gettano in antri labirintici, confondono il praticante inesperto coi loro stratificati simboli più volte rimaneggiati, appaiono per ciò che non rappresentano, ingannano mostrando, seducono celando attraverso immagini riccamente allegoriche, coi loro suadenti o ermetici misteri, per riportarci sempre e solo fin dove riesca il nostro spirito e la nostra mente, non solo a percepire, ma anche a comprendere attraverso una ferrea preparazione e l’applicazione della logica. Pretendono il nostro tempo e la nostra intelligenza al suo apice. I minori d’altro canto, schietti e sinceri, si prestano a molteplici funzioni. Rappresentano, ad esempio, le carte più adatte ad investigare questioni di natura pratica, definiscono il campo di azione di un Trionfo e ne applicano conseguentemente i molteplici significati ad un ambito specifico e soprattutto concreto. Si lasciano comprendere, non senza qualche giro di parole ad onor del vero. Intendiamoci, un asso di bastoni rimarrà sempre un asso di bastoni, non ci sono molti modi per interpretarlo, ma il simbolo, in quanto tale stimola chiavi di lettura ed intuizioni che dal micro devono necessariamente sfociare nel macro, intessendo una tela di connessioni che potrebbe portare ovunque dentro noi e/o nell’Universo. O Multiverso?

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A scanso di equivoci, si intenda sin da adesso la lettura dei minori basata sulla seguente chiave: la simbologia legata al numero associato alla carta ed alla simbologia connessa con il seme che, come avrete già rimembrato, trattai lungo la stesura del precedente articolo. Sarebbe il caso, dunque, che le basi della numerologia fossero di tua conoscenza. A meno che non si voglia apparire seri come il Divino Otelma. L’uno non avrà le qualità del due, il due non le avrà del tre, e così via sino a giungere al dieci. I dispari saranno attivi e alla ricerca di quell’unità che li rende pari e stabili, ricettivi, resistenti al cambiamento. E dopo ? Quattro figure che complicano la linearità precedente dove l’aumento dell’unità e del seme aumenta l’energia, la lotta, il dubbio e via discorrendo. Le carte di Corte permettono un addentrarsi più significativo nello studio della postura del personaggio, dell’abbigliamento, dei colori dominanti e secondari, della direzione in cui viene rappresentato e del rapporto che il personaggio ha con l’ambiente circostante e con il suo strumento. Il paggio è il primo della serie. Dalle forme talmente dubbie che, secondo alcuni autori, dovrebbe rappresentare una giovane ragazza. Del resto, corrisponderebbe alle “donne” dei mazzi delle carte regionali. Un cavaliere rappresentato sempre in groppa al suo prode e fido destriero che dirige con celerità aggressiva nel caso delle spade, con energica capacità direzionale nei bastoni, con lentezza nel caso delle coppe, coi piedi di piombo nel caso dei denari. Le regine rappresentano l’aspetto femminile di ogni seme cosi come il re ne rappresenta l’aspetto maschile. Anche in questo caso la progressione risulta essere indicativa non solo di maturità nel proprio elemento di appartenenza, ma anche della capacità di gestire il proprio “strumento”. Esistono mazzi interi, come le Sibille, che anche se composti da 52 carte, derivano dai Minori, anche se il significato di volta in volta, assume differenti sfumature. E’ vero oltretutto che esistono moltissimi ed utili metodi di lettura che prevedono il solo uso degli Arcani Minori. Diamo dunque a questa porzione di mazzo un degno seguito di studio ed approfondimento. Gli assi, essendo uno, proprio come il Mago o Bagatto, rappresentano il principio e il potenziale, sarà poi la nostra capacità di applicazione del loro consiglio che ci permetterà di mettere a frutto il loro potenziale. Perché è questa la chiave di tutto. I tarocchi non ci mostrano nulla di fisso. Tutto dipende da noi, una volta qualcuno scrisse che si tratta di ottimi servitori ma di pessimi padroni. Amici in qualche modo, ma di quelli che hanno sempre qualche segreto in più da rivelarti. 56 temi da sviluppare, 56 meditazioni diverse, 56 possibili sviluppi o finestre attraverso cui vedere ciò che in quel momento ci interessa esplorare. Attraverso essi daremo voce al nostro inconscio se avremo coltivato la conoscenza, Interiore ed esteriore.

 

 

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