“Sono stanchissimo ma felice” ha detto Frank Alva Buecheler, regista e produttore di Uomini non sono alberi, dopo l’applaudito debutto, sabato nel Teatro Garibaldi di Piazza Armerina, di questo lavoro sulla libertà e la dignità umana incentrato sulla figura del compositore ebreo tedesco Kurt Weill.
Buecheler ha spiegato che lo spettacolo – proposto sotto forma di concerto e con ingresso gratuito in omaggio alla sua patria d’adozione siciliana, dove ha sede la One Sky Academy produttrice del lavoro – rappresenta soltanto il primo passo di un complesso progetto che porterà alla realizzazione di un musical.
Specializzato in questo genere – il suo più grande successo fu Jekyll & Hyde, in Germania rappresentato per quasi un ventennio – il regista tedesco ha 66 anni, ha insegnato in accademie e università in Europa e a Beirut e ha fondato FreeArtus, organizzazione di artisti e rifugiati che sostiene progetti umanitari.
Da sempre Buecheler sognava di narrare la vicenda emblematica di Weill e così è nato Uomini non sono alberi, cantato in tedesco e inglese da Christine Buffle e Maryam El-Ghussein: in poco più di un’ora di concertohanno deliziato gli spettatori accompagnate al piano da Kenneth Berkel.
E come ha sottolineato l’assessore alla Cultura di Piazza Armerina, Ettore Messina, oltre alla bravura degli interpreti, è stata la traduzione in italiano dei testi proiettata sulla scena a commuovere il pubblico per la potenza emotiva delle parole, che si devono a straordinari autori, primo fra tutti Bertolt Brecht.
Parole e musica hanno condotto per mano il pubblico dall’atmosfera degli anni Venti a Berlino – che precedettero l’avvento del nazismo, le leggi razziali e la guerra mondiale con i loro orrori – a quella quella dei cabaret parigini e di Brodway e Hollywood alla fine degli anni Quaranta.
Tredici le canzoni proposte, dalla celeberrima Mackie Messer, cavallo di battaglia di Louis Satchmo Armstrong, a Surabaja Johnny, della quale Milva diede una straordinaria interpretazione, fino a quella September Song che Frank Sinatra fece diventare una hit internazionale.
Buecheler ha ringraziato “cantanti, pianista e tutti coloro che hanno collaborato”, come Danila Mancuso, autrice dell’essenziale scenografia e dei vivaci costumi, Cesare Minacapilli, che ha firmato video e suoni e gli assistenti alla regia Pietro Roccaforte e Cai Morgan.
Al debutto era presente anche il sindaco di Piazza Armerina, Nino Cammarata, il quale si è detto felice che quest’evento culturale abbia contribuito a rilanciare il Garibaldi, uno dei primi teatri all’italiana costruiti in Sicilia, alla fine del Settecento, un gioiello da oltre trecento posti, tra platea a ferro di cavallo e palchetti.
Il teatro potrà essere nuovamente al centro del progetto su Kurt Weill di quella One Sky Academy che Frank Alva Buecheler ha creato proprio a Piazza Armerina con l’intento di “costruire una società aperta, fondata su Arte, Pace e Progresso sostenibile”.