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Emergenza incendi: Wwf chiede a prefetto di Enna intervento esercito

PALERMO – Il Wwf Sicilia ha chiesto al prefetto di Enna Matilde Pirrera di adoperarsi ”con la massima urgenza per richiedere ai competenti organi statali l’attivazione dell’intervento per pubbliche calamità delle Forze Armate, in concorso con le altre forze attualmente in campo nella lotta agli incendi”. Nel documento, il Wwf ha sottolineato come “la situazione di grave, estesa e duratura emergenza degli incendi, in particolare nel territorio della provincia di Enna, richiede interventi straordinari e scelte risolute”.

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“I gravissimi incendi delle ultime ore a Pergusa – si legge nel documento – dimostrano chiaramente l’attacco, preordinato ed organizzato, nei confronti delle aree boschive, del paesaggio, della biodiversità, delle attività economiche e persino della pubblica e privata incolumità di interi centri abitati”. L’Esercito servirebbe anche per ”rafforzare il controllo del territorio nelle giornate a rischio, anche inibendo l’accesso senza giustificato motivo alle aree boschive”. ”Risulta ormai evidente ed improcrastinabile – sottolinea Ennio Bonfanti, presidente del Wwf Sicilia Centrale – l’esigenza di impiegare nuove forze dello Stato per far fronte alla straordinaria e grave emergenza”.

Nel documento, il WWF Sicilia Centrale ricorda “la situazione di grave, estesa e duratura emergenza degli incendi boschivi, di interfaccia e urbani in Sicilia e, in particolare, nel territorio della provincia di Enna” che ormai “richiede interventi straordinari e scelte risolute. I gravissimi incendi delle ultime ore a Pergusa dimostrano chiaramente l’attacco – preordinato ed organizzato – nei confronti delle aree boschive, del paesaggio, della biodiversità, delle attività economiche e persino della pubblica e privata incolumità di interi centri abitati”.

La richiesta dell’intervento delle Forze Armate (soprattutto l’Esercito) viene motivata con la necessità di “rafforzare il controllo del territorio nelle giornate a rischio, anche inibendo l’accesso senza giustificato motivo alle aree boschive e di particolare pregio naturalistico”, posto che “il presidio dei boschi e delle aree verdi non è attualmente garantito dal Corpo Forestale regionale per la nota inadeguatezza numerica dei suoi organici; è indispensabile implementare l’attività di controllo e investigazione sul territorio da parte delle Forze di Polizia, per consentire all’Autorità giudiziaria di avviare indagini sui responsabili dei roghi, oggi quasi sempre ignoti e, dunque, impuniti”.

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