Mi era capitato di conoscere telefonicamente Enza La Fauci durante vini Milo del 2021con un lungo e dettagliato servizio sul Nerello Mascalese pubblicato sul leculture.it https://www.leculture.it/food-style/sua-maesta-il-nerello-mascalese/organizzato dalla vicepresidente della Fondazione italiana sommelier Sicilia, Agata Arancio. La sua etichetta di quella sera a Vini Milo era il Vignadorata, che lei mi aveva detto che sapeva di pietra Mica dorata, che si trova nella sua terra, e io non so, ero rimasta perplessa, ma poi avevo scoperto che aveva veramente questo “sapore”. Ci eravamo piaciute subito e ci eravamo ripromesse di incontrarci. È avvenuto il 12 febbraio con l’occasione di conoscere Adrien Mizzi e sua moglie Jeanine Rizzo ad una degustazione tra l’italiano e l’inglese con due maltesi di eccezione. Il panorama da toglierti il fiato, nasce da una salita ripida che all’improvviso ti porta in su la vetta con i filari così presenti in una pianura a ridosso ad una catena di montagne che non ti aspetti. E poi Lei Enza La Fauci una donna calorosa, vigorosa, affascinante come il suo vino aromatico fresco e spumeggiante, parliamo del bianco che abbiamo assaggiato tra il 2020 e il 2019 parliamo dell’etichetta Incanto e tanti altri che vi racconteremo in maniera approfondita su le culture.it, così come vi racconteremo della storia di Ulisse e le sirene…ma ora vi lasciamo alla storia di Enza La Fauci che trovate sul suo sito. http://www.tenutaenzalafauci.com/
“Hai mai passeggiato lungo i filari di un vigneto all’ora del tramonto? È un’esperienza fantastica: tante sensazioni, la luce dorata, i colori, i profumi, il frastuono silente della linfa… ti sembra di essere tu stesso vite, senti una grande energia che dalla terra si spande e ti pervade: la vite è vita! Comprendi così la complessità di un vino, figlio della vite e della terra che la nutre. Io l’ho fatto, ed anche spesso e tutto questo mi ha pian piano convinta ad impiantare un vigneto da coltivare e rispettare con amore a passione. Dopo tanti anni trascorsi ad occuparmi della distilleria di famiglia, ho voluto scommettere solo su me stessa. Nasce così La tenuta Enza La Fauci. Sorge su un terreno di famiglia che si trova in prossimità del Capo Peloro, proprio dove Ulisse durante il suo lungo viaggio si imbatte nelle sirene e per non soccombere all’incanto delle loro voci si fa legare dai suoi uomini all’albero maestro della barca. Siamo proprio all’imbocco dello Stretto di Messina. Un terreno argilloso misto a calcare, venti di Scirocco e Tramontana, abbondanti precipitazioni invernali, rendono questo territorio “un unicum” rispetto alle altre parti della Sicilia, spesso caratterizzate da panorami più aridi ed assolati”.
