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HomeRubricheEsotericaTzim Tzum Bang: Nicola Bizzi, i Misteri Eleusini e la Titanomachia

Tzim Tzum Bang: Nicola Bizzi, i Misteri Eleusini e la Titanomachia

Storico, ricercatore, editore Aurora Boreale Edizioni, Nicola Bizzi ci racconta i legami tra i miti greci e i Misteri Eleusini

La Titanomachia “Battaglia dei titani” è una guerra della mitologia greca, combattuta da Zeus e gli altri dei dell’Olimpo (cui si erano uniti i ciclopi e gli ecatonchiri) contro la generazione delle divinità precedenti, quella di Crono e dei Titani. Tale guerra durò dieci grandi anni e si concluse con la vittoria degli dei dell’Olimpo.

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Nicola Bizzi: “La vicenda è narrata dalla Teogonia di Esiodo. Il tema della Titanomachia è fondamentale per la comprensione dei Misteri Eleusini, ma non solo anche per la comprensione di tutta la mitologia greca di tutta l’antica religiosità greca e mediterranea. La Teogonia è un testo che ci parla della nascita, degli dei e dell’universo, ma anche dell’umanità. È un testo relativo alla creazione. È un testo ispirato che Esiodo avrebbe ricevuto dalle Muse. Quindi sostanzialmente è un testo rivelato a tutti gli effetti, perché, al di là che la Bibbia, il Corano, la Vesta e altri testi considerati rivelati lo siano o meno, non possiamo non considerare anche la Teogonia sotto questo aspetto. All’interno della Teogonia è contenuto una vasta sezione che è intitolata proprio la Titanomachia. Una sezione che ci parla di un’antica guerra, un’antica guerra fra dei che secondo la tradizione misterica, hanno creato, se non l’umanità nel suo complesso, una parte dell’umanità. Un gruppo di nuovi dei guidati dalla figura del Zeus, che sostanzialmente dichiararono guerra ai vecchi dei combattendoli e sconfiggendoli sostituendosi ad essi sul trono dell’universo. Questa epica guerra la troviamo fra l’altro in tutte le culture e in tutte le religioni del mondo. E questo è un indice di una sua possibile verità storica perché non c’è una sola tradizione religiosa dall’India fino al Sud America, all’estremo nord, all’estremo sud del pianeta che non abbia il mito, il ricordo, di un’epica guerra fra dei. Ormai nelle scuole non si studia più la mitologia, si fa soltanto un minimo di infarinatura epica, con la lettura di pochi brani dell’Iliade, dell’Odissea e dell’Eneide, ma non si spiega, non si affronta assolutamente la questione dell’antica mitologia. È uscita dai percorsi scolastici, dai programmi educativi, e questo è un gradissimo errore perché sta alla base della comprensione della nostra stessa società. Ma Esiodo è fondamentale perché arcaico, Esiodo è a cavallo tra fra il sesto e il settimo secolo avanti Cristo, è uno dei primi autori noti, dopo Omero e pochi altri, che hanno scritto testi che sono giunti a noi dall’antica Grecia. Gli dei Titani, sono questi dei primari, questi antichissimi, questi dei che sono stati umanizzati, ma che non sarebbe giusto umanizzare, perché sono potenze cosmiche, sono potenze stellari, che hanno creato gli esseri umani a loro immagine e somiglianza come nella genesi biblica. Questa guerra che fece da cerniera temporale, fra un primo tempo e un secondo tempo, c’era un tempo prima in cui c’era qualcosa di paragonabile all’età dell’oro, un’epoca in cui gli dei e gli uomini vivevano insieme sulla terra in armonia e gli esseri umani avevano a disposizione la scienza stessa degli dei, le loro stesse prerogative, le loro stesse conoscenze.

“Al principio dell’universo c’era solo il Caos, poi apparve Gea, Madre Terra, la quale generò Urano, il Cielo, e si unì a lui, dando alla luce la stirpe dei Titani, sei maschi e sei femmine (dette Titanidi). Oltre a questi, Gea diede vita anche ad alcune creature mostruose: tre ciclopi e tre ecatonchiri. Urano tuttavia odiava quelle creature e, per liberarsi di loro, le incatenava nel Tartaro non appena nascevano, provandone grande piacere. Per vendicarsi di tutto ciò, Gea allora invitò i Titani a ribellarsi, ma essi erano tutti intimoriti dal potente padre: solo il più giovane di essi, Crono, accolse la richiesta. Armatosi di un falcetto creato dalla madre, Crono sorprese il padre mentre desiderava unirsi con Gea e gli tagliò i genitali, gettandoli poi in mare.

In questo modo i Titani ottennero il dominio sull’universo, sotto il comando di Crono, ma egli non si comportò bene con i ciclopi e gli ecatonchiri: li ricacciò nuovamente nel Tartaro, dove già li aveva confinati Urano. Crono sposò sua sorella Rea, tuttavia era stato profetizzato da Urano morente e da Gea che proprio uno dei figli di Crono sarebbe stato colui che lo avrebbe spodestato. Per questo motivo, ogni volta che la moglie Rea dava alla luce un figlio, Crono lo divorava. Fecero questa fine Estia, Demetra, Era, Ade e Poseidone. Quando fu la volta di Zeus, per evitargli la stessa sorte degli altri, Rea lo partorì di notte e lo affidò a Gea, che lo portò a Creta. Per ingannare Crono, inoltre, Rea avvolse una pietra nelle fasce e la consegnò al marito, che la divorò nella convinzione che si trattasse del piccolo Zeus.

Zeus crebbe quindi a Creta e quando raggiunse un’età adeguata decise di vendicarsi di Crono. Con l’aiuto della madre Rea chiese e ottenne di diventare coppiere del padre (il quale evidentemente non lo riconobbe), ma approfittando di tale posizione, versò un emetico nelle bevande di Crono. Questi cominciò a vomitare e in questo modo tirò fuori prima la pietra e poi tutti e cinque gli dei Olimpici che aveva divorato. Questi uscirono illesi e già adulti, e visto il trattamento subito, non potevano che provare un odio profondo per Crono e gli altri Titani, tanto che fu subito chiaro che tra gli dei Olimpici e i Titani sarebbe scoppiata una guerra. Gli dei per gratitudine offrirono a Zeus di guidarli, mentre i Titani scelsero come capo Atlante”.

Nicol Bizzi: Ma siamo proprio sicuri che Zeus fosse figlio di Crono? Tutto porta a pensare che Zeus in realtà fosse mortale. La sua tomba si trovava a Creta forse era un mortale con forze eccezionali che spodestò gli antichi dei dal potere che avevano su questo pianeta. E chi sono gli olimpici? Gli olimpici sono stati raccolti senza logica sembrano una sorta di armata Brancaleone: per esempio Era che viene fatta a figurare come la moglie di Zeus, era una antica divinità pelagica, una divinità dell’area dell’Egeo. Ares, poi conosciuto dai latini come Marte, il dio della guerra era in realtà all’origine un antico dio tracio della vegetazione. Afrodite che poi nella mitologia se la intende con Ares, Afrodite deriva direttamente come figura dalla Mesopotamica in Inanna, Ishtar oppure dalla Astarte Siriaca, è una divinità di chiare origini orientali antichissima, Atena che nasce dalla coscia di Zeus in realtà è un’antica dea africana, i fondatori di Atene erano un popolo proveniente dal Nordafrica, dall’attuale Libia, un popolo che viveva sulle coste di un grande lago, il lago Tritonide, un lago che ora non c’è più che si è prosciugato già a 6-7 mila anni fa. Atena era la dea di questa popolazione della quale sappiamo pochissimo. Una popolazione che probabilmente con il prosciugamento di questo lago si sarebbe poi trasferita in Attica portando il proprio culto, portando le proprie divinità.  Il sincretismo religioso è sempre stato praticato. Soprattutto quando popoli diversi venivano a contatto, tendevano a fondere alcune caratteristiche della loro religiosità, del loro simboli, ma questa è una operazione pianificata a tavolino chiaramente. La mia idea, poi magari sbaglierò, è che i veri vincitori di questa guerra cosmica non si potessero tanto far vedere, perché poco avevano di raccomandabile, e avrebbero terrorizzato le masse. Quindi, c’era bisogno di creare questo panteon, gli dei olimpici, che poi sono stati umanizzati, a cui sono stati dati dei volti, e con il reperimento molto raffazzonato di tutte queste antiche divinità. Sono figuranti, sono 12 maschere, messe lì per nasconde un potere che viene esercitato da 20 mila anni, queste è l’idea che mi sono fatto. E i Misteri Eleusini nascono nell’alveo, di una tradizione che si pone l’obiettivo di rovesciare questo potere. E infatti, la tradizione misterica ci insegna che gli dei Titani che non hanno voluto abbandonare la propria creatura, il genere umano, dei tentativi per riscattare l’umanità e per spodestare Zeus o chi per lui. Questo è stato sostanzialmente il ruolo di Kore, Persefone, ma la tradizione ci insegna che già prima di Kore, quindi dall’operato di Demetra, c’è stata una altra dea Titana che ha tentato di redimere l’umanità e di liberarla dalle proprie catene. Gli dei titani sconfitti sono stati relegati in catene nel tartaro, in questa dimensione di tenebra che probabilmente una dimensione parallela, una sorta di dimensione prigione, una dimensione atemporale, sconfinata, profondissima, forse un varco nello spazio tempo. Prometeo e Epimeteo insieme ad Atlante e  Menezio sono fratelli, quattro titani, figli di Giapeto, che secondo la tradizione avrebbero creato l’umanità…

Nell’intervista ascolterete la continuazione della storia sulla Titanomachia e i Misteri Eleusini.

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Susanna Basile
Susanna Basilehttp://www.susannabasile.it
Susanna Basile Assistente di redazione Psicologa e sessuologa
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