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Barbara Gallo e il miracolo dell’autostima

Chi è Barbara Gallo? 

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Ricordo una bambina timidissima, incapace di comunicare tutto il suo mondo interiore.  Preoccupata sempre di dover dimostrare qualcosa, di non essere all’altezza, vivevo, dentro di me, di emozioni forti, di immagini, di fantasia, che non riuscivano a venire fuori. Mi inventavo storie parallele come rette infinite e, davanti allo specchio di casa, le rappresentavo come in un film muto. Storie spesso drammatiche. Dal mio viso sgorgavano lacrime catartiche che mi riconciliavano con l’esistenza. Il teatro mi ha dato la parola. Quella parola che era sotterrata, nascosta dalle mie paure, dalla mia insicurezza. Un percorso che ha avuto inizio nell’82 con la scuola del teatro Stabile di Catania e che continua ancora oggi. Che viaggio meraviglioso! Le lezioni intense del maestro Giuseppe Di Martino, dove ho imparato pian piano la tecnica, il rigore, la profondità, la verità del teatro. Poi le numerose fiabe per le scuole, allenamento incommensurabile per una giovane attrice e poi gli spettacoli con Tuccio Musumeci e Pippo Pattavina.

 

 

I lavori più importanti che ti hanno formato

Per anni e via via spettacoli con registi come Armando Pugliese, Walter Manfré, Guglielmo Ferro, Romano Bernardi, Sandro Sequi, Mario Missiroli, Giuseppe Di Pasquale, Giovanni Anfuso, Francesco Tavassi, Federico Magnano, Nicola Alberto Orofino che mi  ha diretta in uno spettacolo al quale tengo moltissimo: Pietra Di Pazienza. Mi interessava tutto e facevo tutto: teatro drammatico, tragico, comico, ho preso parte ad un film unico, come “Nuovo Cinema Paradiso” di Tornatore”,” Iris” “di Aurelio Grimaldi, fiction come la” Piovra 10″ e” il “Capo dei capi”, i musical con Tony Cucchiara, i monologhi, come Cellophane di Bjork Jonsdottir, occasione unica per conoscere l’Islanda, provare nel teatro di Reykjavik, provare con una regista come Gudny Jonsdottir. Ero assetata di storie e di parole, di copioni che altri scrivevano, convinta di non poter dar forma da sola alle mie emozioni.

 

La mission finalmente è sbocciata: il miracolo dell’autostima

Ma negli anni è successo il miracolo! La bambina che viveva sempre all’ombra di qualcuno, che chiedeva scusa sempre per qualcosa, è cresciuta. Ho sentito l’esigenza di scrivere e di mettere in scena quello che scrivevo. Una creatività che non credevo mi appartenesse. E così nascono Le vedove Allegre e Principesse senza Corona che porto da anni in giro con grande successo. Parlano di me, della mia vita, della vita di tutti. Sono arrivata ad una forma di interattività fatale, con il pubblico, in questi spettacoli. Mi sento forte, ma al tempo stesso leggera, felice…

 

Il file rouge…

Il teatro è un volo nella luce. È poesia. È amore. Non aspettatevi da me nessuna osservazione colta o critica sul teatro. L’amore vince su tutto.

Prossimi lavori Principesse senza Corona andrà in scena il 9 e 10 febbraio alla sala Chaplin e della tournee di questi due anni del Berretto a Sonagli con Sebastiano Lo Monaco, dove faccio il personaggio della saracena.

 

Gli attori siciliani in giro…

Sono molto felice che l’11 e il 12 maggio Principesse senza Corona sarà a Roma al teatro Ambra Garbatella, inserito nella nuova rassegna di quest’anno.

 

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Susanna Basile
Susanna Basilehttp://www.susannabasile.it
Susanna Basile Assistente di redazione Psicologa e sessuologa
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