15.5 C
Catania
domenica, Aprile 28, 2024
spot_imgspot_img
HomeProvinceAgrigentoUltimo weekend per i Borghi dei Tesori: sabato e domenica aprono le...

Ultimo weekend per i Borghi dei Tesori: sabato e domenica aprono le porte nove piccoli centri

Dai Sicani al cuore antico dell’Ennese e del Nisseno, aprono le porte in questo ultimo weekend (sabato 9 e domenica 10 settembre) i Borghi dei Tesori

Visitare il borgo con la guida degli abitanti e scoprire cosa erano le xanèe arabe; ricevere una pagella da libro “Cuore”, perdersi tra un saliscendi di stradine che portano fino al Pizzo, inerpicandosi per una scala di roccia; scoprire una Bibbia poliglotta nascosta in biblioteca o una cappella da viaggio di gattopardiana memoria, arrivare a pochi passi da mastodontiche campane e contare le fontanelle della via delle sorgenti. E i sapori, tantissimi: dai grani antichi al formaggio piacentinu giallo di zafferano, dal vino curato dagli enologi ai legumi che sanno di casa. Dai Sicani al cuore antico dell’Ennese e del Nisseno, aprono le porte in questo ultimo weekend (sabato 9 e domenica 10 settembre) i Borghi dei Tesori, il festival organizzato dalla Fondazione Le Vie dei Tesori con IGT.

Pubblicità

 

Questo viaggio antico può partire da Caltabellotta dove visse nascosta e protetta la comunità ebraica – anche più a lungo del 1492 quando i sovrani spagnoli cacciarono gli ebrei -, come si racconta durante la vista a quella che era la sinagoga. Poi la chiesa Madre e, nella piccola frazione di Sant’Anna, una sorpresa: una chiesetta piccina che pare un museo, visto che a Santa Maria del Fervore sbucheranno opere di Mariano Rossi e sculture lignee settecentesche di Filippo Quattrocchi. Caltabellotta ha anche vinto il contest del Premio Borghi dei Tesori, seconda dopo Alcara Li Fusi: quasi 6500 voti per il recupero del locale di accesso all’arroccato eremo di San Pellegrino, minacciato da infiltrazioni d’acqua, restauro proposto dall’associazione Peregrinus. Ai progetti vincitori vanno due premi, sostenuti dall’associazione Borghi dei Tesori e da Fondazione Sicilia.

Santo Stefano Quisquina ha inventato un suo percorso contando le fontanelle che punteggiano i vicoli e in questo borgo sarà possibile partecipare a una passeggiata nei boschi del monte San Calogero, a quota 967 metri sul livello del mare, fino alla piccola chiesa meta dei pellegrinaggi degli abitanti. A Bivona (domenica c’è il bus da Palermo) sono state aggiunte in corsa due bellissime passeggiate alla scoperta dei quartieri più antichi, a casa delle famiglie che li abitano: il Nadaro, sotto Monte delle Rose e l’antica via dei Mulini; Fontana Pazza con la fonte “ballerina”, il Savuco che segue le vie d’acqua e gli antichi opifici; le xanèe arabe (antichi passaggi ad arco) verso i quartieri a sud, San Domenico e la giudecca. L’associazione Sole Sui Sicani e i narratori di comunità guideranno alla scoperta di E’ URA (Urban Regeneration Art), nell’antico quartiere Batìa ormai spopolato, diventato terra di creativi. A Burgio riapre le porte per l’ultima volta la più antica fonderia che in Sicilia che realizza campane, e lo fa dal Cinquecento. Apre anche la cripta dei Cappuccini dove negli stalli ci sono cinquanta corpi mummificati di burgitani vissuti tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, con i loro corredi funebri.

Domenica si visitano i luoghi di Sambuca di Sicilia: Antonella Di Giovanna porterà a 899 metri d’altezza per scoprire l’antica e misteriosa città-fortezza di Adranon; tra i siti nel centro di Zabut, ecco la Biblioteca Navarriana, il delicato e sontuoso Museo Mudia, il complesso delle Case Amodeo (un borgo nel borgo), il tripudio barocco di Santa Caterina. E siccome questa e terra di vino, ecco pronta (sabato a Palazzo Panitteri) la degustazione I Principi del vigneto siciliano, ovvero Grillo, Catarratto e Nero d’Avola: sono i protagonisti dei vigneti isolani, da loro partirà il racconto esperienziale guidato dall’enologo Nicola Butera, sommelier e degustatore AIS. Montevago non è lontana e sabato si raggiunge in bus da Palermo: qui tutto parla del terremoto del 1968, ma la cittadina distrutta è diventata un museo en plein air, una via di murales dal forte significato etico. Sarà bellissimo visitarlo, comprendere qui la forza del silenzio a partire dalla Matrice che è riemersa dalla terra.

Infine quel gioiello barocco inedito e inatteso che è Naro, la “Fulgentissima” che questo weekend propone una particolare visita al borgo seicentesco, insomma una vera “Noto non nota”. Comunque non si devono perdere lo splendido Castello Chiaramontano, dove vaga il fantasma di Donna Giselda che si innamorò del bel paggio Beltramo e per lui morì di crepacuore. E la Feliciana dove una bibliotecaria appassionata vi mostrerà, accarezzando con i guanti di filo, preziosi incunaboli, cinquecentine, manoscritti; e una bibbia poliglotta in 8 lingue del 1657: l’altra esistente è conservata a Oxford.

 

Ma il cuore antico della Sicilia non si ferma all’Agrigentino: ecco infatti in provincia di Caltanissetta, il bel borgo poco conosciuto di Vallelunga Pratameno dove domenica – giorno in cui sarà raggiunto dal bus da Palermo – è stato preparato un imperdibile percorso video dedicato al ciclo del grano con degustazioni guidate a partire dal famoso “pani cunzato” che sa di terra, natura e sapori ancestrali. Apre anche il meticoloso Museo etnografico con la ricostruzione delle antiche botteghe artigiane e contadine. Ci si potrà sedere tra i banchi di un’aula monarchica per ricevere, rispondendo alle interrogazioni, anche una pagella “autentica” di fine Ottocento.

 

Calascibetta è l’eden degli appassionati di reperti e scavi: tra necropoli a grotticelle, villaggi bizantini, e carceri medievali non si saprà cosa scegliere. Ci sono la chiesa di San Pietro, eletta a Regia Cappella Palatina da re Pietro II d’Aragona; e Maria SS. del Monte Carmelo, con la preziosa Annunciazione scolpita da Antonello Gagini. E le mille cavità nascoste tra le case di via Cecere, usate come carcere nel Medioevo, una rupe “sforacchiata di grotte” (lo scrisse Goethe). E visto che in questo periodo si raccoglie lo zafferano, domenica si assaggerà quel prodotto unico che è il formaggio piacentinu, giallo e solare. Chiude Centuripe che è proprio nella parte orientale dell’Isola: il museo regionale sarà una sorpresa, visto che custodisce una delle collezioni più ricche dell’isola; ma anche la passeggiata guidata per le vie del borgo è da non perdere per nessuna ragione.

Per ogni info o curiosità e per acquistare i coupon per le visite, le esperienze e le passeggiate, visitare il sito www.leviedeitesori.com.

Foto: Caltabellotta

 

Copyright SICILIAREPORT.IT ©Riproduzione riservata

Clicca per una donazione

Articoli correlati

Iscriviti alla newsletter

Per essere aggiornato con tutte le ultime notizie, le novità dalla Sicilia.

Le Novità di Naos

Il mensile di cultura e attualità con articoli inediti

- Advertisment -

Naos Edizioni APS

Sicilia Report TV

Ultimissime

Dona per un'informazione libera

Scannerizza QR code

Oppure vai a questo link

Eventi

Le Rubriche di SR.it

Vedi tutti gli articoli