PARIGI – Le frasi di Di Maio e Di Battista sulla Francia che sfrutta l’Africa e ne frena la crescita anche grazie alla moneta coloniale, il franco delle Colonie francesi d’Africa (CFA) sono diventate un caso diplomatico. Il governo francese ha convocato l’ambasciatrice d’Italia Teresa Castaldo al ministero degli Esteri per avere chiarimenti. Tutto è cominciato quando il vicepremier ha accusato Parigi di “impoverire l’Africa”, aggravando la crisi migratoria: “Se vogliamo continuare a parlare degli effetti continuiamo con la retorica dei morti in mare che ovviamente sono una tragedia e hanno tutto il mio cordoglio, ma dobbiamo parlare delle cause perché se oggi c’è gente che parte è perché alcuni Paesi europei con in testa la Francia non hanno mai smesso di colonizzare l’Africa”. E ancora: “La Ue dovrebbe sanzionare la Francia e tutti quei paesi che come la Francia stanno impoverendo l’Africa e stanno facendo partire quelle persone”, aveva aggiunto il vice premier.
Parole che hanno trovato eco nell’intervista data da Alessandro Di Battista a Che tempo che fa, ribadite poi in un post sul Blog delle stelle: “Attualmente la Francia, nei pressi di Lione, stampa la moneta utilizzata in 14 paesi africani, quasi tutti paesi della zona subsahariana. I quali – prosegue l’esponente M5s – non soltanto utilizzano una moneta stampata dalla Francia, ma per mantenere il tasso fisso, prima con il Franco francese e oggi con l’Euro, sono costretti a versare circa il 50% dei loro denari in un conto corrente gestito dal Tesoro francese. Conto corrente con il quale – dice ancora Di Battista – viene finanziata una piccola parte del debito pubblico francese, ovvero circa lo 0,5%”.