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Catania, violenza a 13enne, Siulp: “Carenza organici in Polizia di Stato della Provincia”

Il SIULP (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia) esprime vicinanza alla ragazza 13enne e ai familiari "impossibile restare insensibili alle violenze bestiali subite da una ragazzina in quel luogo pubblico"

Il SIULP (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia), Sindacato maggioritario del Comparto Sicurezza, esprime vicinanza alla ragazza 13enne vittima di violenza di gruppo consumata lo scorso 30 gennaio all’interno del parco comunale “Villa Bellini”. Il SIULP è vicino ai familiari e condanna il gesto vile e disumano e denuncia – nel contempo – la gravissima situazione che patiscono le Forze dell’Ordine della provincia ed in particolare la Polizia di Stato.

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Nonostante gli sforzi profusi dalle donne e dagli uomini della Polizia di Stato, specialmente negli ultimi mesi, con diuturni, sfiancanti servizi di controllo del territorio mirati al contrasto dei reati predatori, al contrasto della mala-movida e dell’esercizio abusivo di attività, giustamente voluti dal Questore di Catania – Dirigente Generale della Polizia di Stato dott. Giuseppe BELLASSAI, non si riesce ad incidere in modo efficace sulla sicurezza dell’intera comunità, sebbene – obiettivamente – sia migliorata la percezione che i cittadini hanno dell’impegno profuso dalle Forze dell’Ordine.

E’ un dato oggettivo, scevro da considerazioni “coi colori dei partiti”, che proviene da un osservatorio privilegiato per chi – come noi – la divisa dello Stato la sente cucita addosso e partecipa empaticamente con le vittime, perché – diciamolo chiaramente – è impossibile restare insensibili alle violenze bestiali subite da una ragazzina in quel luogo pubblico che dovrebbe essere la passerella culturale di una comunità viva che sarà sempre la patria di Agata, di Bellini fino a Micio Tempio.

Le unità in servizio nella provincia, ed in particolar modo nel capoluogo, con abnegazione ed altissimo senso del dovere stanno cercando in tutti i modi di sopperire alla mancanza di personale con turnazioni che li vedono impegnati, oltre che nelle attività burocratiche (rilascio passaporti, permessi di soggiorno…), lottare “quasi a mani nude” con le indagini di polizia giudiziaria, col terrorismo internazionale, con l’Ordine Pubblico e il controllo straordinario del territorio.

 

Non è ammissibile che una città come Catania, ricca di storia e tradizioni e culla di tantissime iniziative che hanno riflessi nazionali, che quasi raddoppia il numero dei suoi abitanti durante la settimana grazie ai lavoratori pendolari, agli studenti e a i turisti (da 300.000 a 500.000), rimanga collocata tra le 5 metropoli più pericolose d’Europa (dati 2023). E’ inaccettabile che Catania registri una carenza di personale nella sola Polizia di Stato che supera il 10%, privilegio condiviso con tutte le altre Forze dell’Ordine, e a dispetto di questo – nonostante le medesime carenze affliggano anche la provincia e le Specialità – si continui a lottare “con le mani e con i piedi” per mantenere l’Ordine e la Sicurezza pubblica, per garantire i diritti di tutti, nel rispetto dei diritti di tutti. Sindacato italiano Unitario Lavoratori Polizia Segreteria Provinciale Catania “Pippo Basile

Il personale però è esausto (ricordiamo, – 10 %) e logorato anche in ragione dell’elevata età media e che, nel giro di pochi anni, andrà a perdere un’altra consistente percentuale perché tanti saranno posti in quiescenza per limiti di età. Neppure le recenti assegnazioni di personale sono riuscite a compensare le carenze organiche, così come non riusciranno a equilibrare le fuoriuscite per pensionamento.

Siamo obbligati a guardare lontano, prevedere e programmare, ma non riusciamo ugualmente ad immaginare quello che potrà accadere con gli approdi dei barchini di migranti appena le condizioni meteorologiche saranno favorevoli. Luoghi già individuati quale l’ex HUB Vaccinale di via Forcile, oscenamente inadeguato e inospitale per ogni essere vivente (questa Organizzazione Sindacale ha sempre denunciato pubblicamente queste carenze), obbligheranno la Questura a coprire i servizi che ne deriveranno dagli approdi di extracomunitari, vigilanze, identificazione, accompagnamenti, ma pure sostegno caritatevole e gratuito (empatia, appunto!), cure sanitarie. Servizi che la Polizia di Stato, e le altre Forze, con dignità e partecipazione assicureranno a dispetto della carenza di organico, dell’età avanzata, sacrificando, all’occorrenza, anche le attenzioni per gli affetti familiari.

 

 

Dichiara Giuseppe Scaccianoce, Segretario Generale Provinciale del SIULP, Sindacato più rappresentativo del Comparto Sicurezza: “…Nell’attuale Governo la presenza di più Ministri cresciuti e formatisi politicamente alle pendici dell’Etna, fanno sì che le visite istituzionali siano diventate più frequenti in ambito cittadino e provinciale, tra queste ricordiamo l’ultima visita del 3 febbraio u.s. da parte del Presidente del Consiglio, On. Giorgia MELONI. Anche questo ci da un’ulteriore occasione per porre all’attenzione del Governo tutto e del Signor Ministro dell’Interno, S.E. Prefetto Matteo PIANTEDOSI, le difficoltà, in tema di risorse umane, che in questo momento storico stanno attraversando le Forze dell’Ordine della Provincia di Catania. Con almeno 200 unità in più potrebbero essere incrementati i servizi di controllo del territorio, gli organici dei Commissariati Distaccati di Acireale, Adrano e Caltagirone, dei Commissariati Sezionali di P.S., nonché degli Uffici della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale e dell’Immigrazione, potenziati gli Uffici investigativi della Squadra Mobile e della DIGOS, vero “front office” in materia di terrorismo internazionale in periodo guerre sulla terra continentale. Sia ben chiaro che la violenza di gruppo commessa da cittadini extracomunitari, non può e non deve essere oggetto di discriminazione razziale, d’altronde basti pensare ai recenti fatti accaduti nella città di Palermo che ha visto coinvolti, per lo stesso tipo di reato, giovani italiani. I numeri sono importanti, specie se si tratta di donne e uomini in divisa, ma non dobbiamo dimenticare che il nostro ordinamento non può più fare a meno della certezza della pena, intesa come presidio di civiltà: ne hanno bisogno gli operatori quanto le vittime e i loro carnefici, ognuno ovviamente per ragioni diverse.

Il Segretario Generale Provinciale S.I.U.L.P. Giuseppe Scaccianoce

 

 

 

 

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