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La Russia attacca l’Ucraina su più fronti, è guerra alle porte dell’Europa

La Russia attacca l’Ucraina su più fronti, è guerra alle porte dell’Europa

ROMA (ITALPRESS) – “Un’operazione militare speciale” per “smilitarizzare l’Ucraina”. L’ha annunciata il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, in una dichiarazione televisiva nella notte. “L’operazione militare russa mira a proteggere le persone e le circostanze richiedono un’azione decisiva dalla Russia”, ha aggiunto Putin, accusando la Nato di “comportamenti immorali”.

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Già alle 4.24 nella capitale Kiev si sono sentite le prime esplosioni. Un’azione militare apparsa subito ad ampio spettro, ma le cui dimensioni complessive sono difficili da definire anche molte ore dopo l’avvio degli scontri. Le truppe russe sono entrate a nord dalla Bielorussa, che si è confermata un alleato molto affidabile per Putin. Nel pomeriggio l’esercito ucraino ha rivelato che sempre dalla Bielorussia sono stati visti partire anche quattro missili balistici diretti a sud ovest. Sempre in quell’area, militari russi sono vicini alla centrale nucleare di Chernobyl, che dopo il dramma del 1986 continua a operare fornendo energia a tutta Kiev e a mezza Ucraina grazie ai tre reattori superstiti.

L’offensiva maggiore è però avvenuta a est, dove Ucraina e Russia confinano direttamente. Innanzitutto, a sud nella regione cosiddetta del Donbass, con i territori autoproclamatisi autonomi attorno alle città di Donetsk e Luhansk, dove i filorussi già controllavano ampie porzioni delle province che prendono il nome dalle due città. Putin ha però mosso le sue truppe anche più a nord, senza incontrare particolari resistenze. A Charkiv, seconda città dell’Ucraina, già all’ora di pranzo i tank russi erano in città, nonostante la resistenza dell’esercito ucraino che ne ha distrutti quattro. Idem più a nord a Sumy. Il terzo fronte dell’attacco ha avuto come cuore la Crimea, occupata dal 2014 da truppe sovietiche, che da lì si sono mosse verso Mariupol, porto sul mare d’Azov, e direzione dell’altro porto di Odessa, avvicinandosi così alla Moldavia. Per il resto però, soldati russi nella parte occidentale del Paese non sono stati visti da parte delle intelligence presenti sul territorio, anche se a Leopoli ci sono state alcune esplosioni.

Al centro del Paese, a Kiev si sono susseguiti vari allarmi antiaerei e si sono sentite distintamente alcune esplosioni, anche se la popolazione non si è fatta prendere dal panico, intasando le strade nel tentativo di fuggire verso ovest. L’ipotesi di un attacco aereo dei paracadutisti russi resta tale per ora. Alla frontiera con la Polonia e l’Ungheria, molti profughi hanno cercato rifugio lasciando l’Ucraina. La gravità della crisi è dimostrata molto bene proprio dal premier magiaro Viktor Orban, di solito contrario a qualsiasi immigrazione nel suo Paese, che invece questa volta ha attivato quattro hotspot per l’accoglienza. Più a nord, lungo i confini occidentali della Russia, le repubbliche baltiche, che fanno parte della Nato, hanno dichiarato lo stato di emergenza, e qui gli Stati Uniti stanno iniziando ad accumulare uomini, F35 e mezzi militari pesanti. Un segnale chiaro anche per Putin: tra Vilnius e Kiev ci sono appena 700 chilometri, distanza che un jet supersonico copre in meno di mezzora.

Nel corso della giornata sia l’esercito ucraino che quello russo, hanno fornito i dettagli dei loro risultati sul campo. I russi, per bocca di un portavoce, hanno spiegato di aver colpito 74 strutture militare ucraine, evitando di colpire caserme e abitazioni dei militari. Tra queste strutture anche 11 basi aeree. Sul fronte ucraino, sono stati abbattuti sette aerei russi, e sono stati catturati alcuni soldati. La misura della differenza tra i due eserciti l’ha data proprio l’esercito ucraino, lanciando una raccolta fondi privata. In attesa della riunione prevista domani, il segretario della Nato, Jens Stoltenberg ha spiegato che al momento non ci sono militari della coalizione in Ucraina, né ci sono piani operativi pronti. Certamente, è in corso un rafforzamento della presenza militare di tutti Paesi più vicini all’Ucraina. In questo senso va letto l’invito rivolto a Svezia e Finlandia, che non fanno parte della Nato, a partecipare al meeting di domani. L’obiettivo militare dei russi non è chiaro, gli osservatori non hanno compreso se Putin punta alla completa invasione dell’Ucraina, oppure all’occupazione di alcuni luoghi strategici per rovesciare l’attuale presidente Volodymyr Zelensky e aver un governo “amico”, come quello Bielorusso e impedire l’avvicinamento della Nato a Mosca.

“Condanniamo l’aggressione militare senza precedenti della Russia contro l’Ucraina. Deve ritirare le sue forze armate e rispettare pienamente l’integrità territoriale dell’Ucraina. I leader dell’UE discuteranno e adotteranno rapidamente ulteriori misure restrittive nei confronti della Russia. L’UE è con l’Ucraina”, scrive su Twitter la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen.

“Il presidente Putin ha scelto una guerra premeditata che porterà sofferenza e una perdita catastrofica di vite umane”, dichiara il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, in merito all’attacco russo in Ucraina.
“Soltanto la Russia – aggiunge Biden – è responsabile per la morte e la distruzione che questo attacco porterà. Gli Stati Uniti e i suoi alleati e partner risponderanno in un modo deciso e unito. Il mondo farà rendere conto alla Russia”.
“Le preghiere dell’intero mondo sono con il popolo dell’Ucraina – sottolinea il presidente Usa – mentre soffrono un attacco non provocato e ingiustificato dalle forze militari russe”.

“Il Governo italiano condanna l’attacco della Russia all’Ucraina. È ingiustificato e ingiustificabile – afferma in una nota il presidente del Consiglio Mario Draghi -. L’Italia è vicina al popolo e alle istituzioni ucraine in questo momento drammatico. Siamo al lavoro con gli alleati europei e della NATO per rispondere immediatamente, con unità e determinazione”.

(ITALPRESS).


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