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Il conflitto prosegue ma è ripresa l’evacuazione da Azovstal

Il conflitto prosegue ma è ripresa l’evacuazione da Azovstal

La guerra in Ucraina è al sessantottesimo giorno e non sembra dare ancora segnali per una pace definitiva e duratura. Ieri, però, una buona notizia: l’incubo di diversi civili rifugiati nell’acciaieria Azovstal di Mariupol è finito. Nelle scorse ore, inoltre, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov si è rivolto all’Italia, affermando che il Paese si è trovato in “prima fila” nello scontro tra Occidente e Russia. Danimarca e Svezia hanno denunciato la violazione del loro spazio aereo da parte di un aereo di Mosca. Ieri, quindi, con il coordinamento di Onu e Croce Rossa, dall’acciaieria Azovstal di Mariupol sono stati messi in salvo circa cento civili che si rifugiavano nello stabilimento al centro della battaglia delle ultime settimane. “Siamo finalmente riusciti ad avviare l’evacuazione delle persone dall’Azovstal”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video. “Per la prima volta in tutti i giorni della guerra, questo corridoio vitale ha iniziato a funzionare. Per la prima volta ci sono stati due giorni di vero cessate il fuoco su questo territorio. Sono già stati evacuati più di cento civili, prima di tutto donne e bambini”. L’evacuazione delle persone dalla città riprende oggi, come annunciato anche dal Consiglio comunale di Mariupol. Un corridoio fondamentale per una città da settimane ormai allo stremo. Anche Zelensky, che ieri ha ricevuto a Kiev la speaker della Camera dei rappresentanti Usa Nancy Pelosi e una delegazione del Congresso statunitense, ha auspicato che per oggi “siano soddisfatte tutte le condizioni necessarie – ha detto il presidente ucraino – per continuare l’evacuazione delle persone da Mariupol”. Anche Papa Francesco, nel Regina Coeli di domenica Primo maggio, ha lanciato un appello per la città portuale del sud-est ucraino “barbaramente bombardata e distrutta”, ha detto. “Anche ora, anche da qui – ha affermato -, rinnovo la richiesta che siano predisposti corridoi umanitari sicuri per le persone intrappolate nell’acciaieria di quella città. Soffro e piango – ha aggiunto -, pensando alle sofferenze della popolazione ucraina e in particolare ai più deboli, agli anziani e ai bambini”. Nel frattempo, però, il conflitto sul campo prosegue e nelle ultime ore due esplosioni sono state avvertite anche nella regione russa di Belgorod. Lo ha riferito Kyiv Independent citando il governatore della regione, Vyacheslav Gladkov, secondo cui non ci sarebbero vittime. Per il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, Zelensky può riportare la pace se chiede ai suoi di “interrompere le ostilità”. “Non vogliamo che si arrenda – ha affermato il ministro russo in un’intervista a Zona Bianca su Rete 4 -, vogliamo che dia l’ordine di interrompere le ostilità e di lasciare tutti i civili. Il nostro scopo non è il cambiamento di regime in Ucraina, questa è una specialità americana”. Per Lavrov l’Italia è “in prima fila” tra coloro che adottano le sanzioni contro la Russia. “All’inizio è stata una sorpresa ma adesso ci siamo abituati”, ha detto. “Alcune dichiarazioni di politici italiani e della stampa italiana – ha aggiunto – sono andate oltre le buone norme diplomatiche e quelle dell’etica giornalistica”. Intanto nelle scorse ore la Danimarca ha denunciato la violazione del suo spazio aereo da parte di un aereo russo. Un annuncio simile era arrivato poche ore prima dalla Svezia. “È del tutto inaccettabile e particolarmente preoccupante nella situazione attuale”, ha affermato il ministro degli esteri danese, Jeppe Kofod, in un tweet. Copenaghen, quindi, ha deciso di convocare per oggi l’ambasciatore russo.
(ITALPRESS).

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