19.5 C
Catania
lunedì, Aprile 29, 2024
spot_imgspot_img
HomeProvinceCatania“Negli occhi di Enzo, Conversazioni sul Novecento e oltre con l’avvocato Enzo...

“Negli occhi di Enzo, Conversazioni sul Novecento e oltre con l’avvocato Enzo Trantino” di Valerio Musumeci, Bonfirraro Editore

“Gli innocenti non sapevano che la cosa era impossibile, e per questo la fecero”. A.Ronchey. Sabato 2 dicembre ore 17.30 presentazione del libro ad Acireale Sala Galatea Palazzo Municipale con Enzo Trantino e Valerio Musumeci

Tra storia, storiografia e diaristica l’abilità di un’intervista di un periodo che spesso sfugge agli occhi di chi studia, parliamo sia di studenti che di addetti ai lavori che magari i primi non ce l’hanno ancora come programma perché è una storia troppo contemporanea, che riguarda la nostra città e che quindi non va studiata che a noi ci raccontano la storia degli altri perché così siamo meno impelagati. E per i secondi gli addetti ai lavori spesso sono “naufragati” tra dettami di ideologie politiche che neanche loro sanno quali sono e quindi secondo un demonismo manicheista, non vedono di buon occhio tutto ciò che sa di destra, secondo l’ideologia politica, conservatore e nel nostro caso pure “monarchico”. In Italia tutto ciò che è stato una deriva fascista quindi anche la destra politica è stato sempre dichiarato “fascista” per cui grandi studiosi come Julius Evola, Arturo Reghini e lo stesso Gabriele D’Annunzio non hanno mai goduto di grande studio e “ammirazione” per cui la ricostruzione di fatti che riguardano la destra, secondo Enzo Trantino, nato monarchico, e poi missino e infine “modificato” nella destra nazionale, essere studiato diventa difficile, complicato e scomodo. Quindi leggere questo testo per me che ho vissuto tutta la mia vita in una città che è di destra ma che poi ha votato per tanti anni democrazia cristiana e poi a sinistra e infine a destra diventa difficile capire chi aveva ragione e chi no: il degrado e l’inettitudine della reggenza in fin dei conti è stato sempre uguale, come le buche, la spazzatura, il traffico e la micro e macro criminalità, come pure la mia “mediocrità” politica nel non occuparmi di che colore fosse la mia amministrazione. Ringrazio il destino che nella mia professione non ho dovuto chiedere niente a nessuno e che oggi per grazia di internet posso agevolmente scrivere su questa testata occupandomi della recensione di libri che mi piacciono, e a volte anche di quelli che non mi piacciono, se ritengo siano di valore e utili al progresso dell’umanità. Ma come dicevamo prima studiare una storia così recente e ben descritta per i ragazzi scolastici, rischi di trovarci il nonno o la nonna che facevano un mestiere importante, come avvocati, parlamentari e giornalisti e si occupavano di politica perché la capivano e la sapevano fare: ma chi il nonno o la nonna? Quando rischi di scoprire che personaggi come Giorgio Almirante, che quando ero ragazza ammiravo nella sua eleganza e aplomb e perché riuscivo a capire quello che diceva perché non usava “le convergenze parallele” che è un’espressione della lingua italiana, appartenente al lessico politico e al politichese, indicanti una traiettoria politica che avrebbe dovuto portare a un’intesa (il cosiddetto compromesso storico, da alcuni auspicato) tra forze democratiche tradizionalmente distanti: la sinistra italiana e il centro democristiano. Le “convergenze parallele” pare che siano una leggenda metropolitana o urbana, che è una storia insolita e inverosimile, trasmessa di norma oralmente, che a un certo punto della sua diffusione ottiene larga eco nei media, con ciò ricevendo una qualche patente di credibilità. Nei primi anni novanta si diffonde anche l’espressione “leggenda contemporanea”: ecco sì il libro “Negli occhi di Enzo, Conversazioni sul Novecento e oltre con l’avvocato Enzo Trantino”,  edito da Bonfirraro, visto che la “storia” è sempre ammantata da veli di leggenda che la rendono credibile a seconda di chi scrive e ne viene autorizzato dalla leadership del periodo in cui si svolge: prova ne sia, che la storia è diversa da chi ne scrive, ossia i vincitori o i vinti. Non si capisce, è questa la genialità della conduzione della scrittura e della lettura se il racconto sia condotto da un vincitore o un vinto, quello che arriva è che il narratore, pur essendo raccontato in terza persona, nonché intervistato dal prodigioso “ghostwriter” come il giornalista Valerio Musumeci, non possa peccare di Hybris che spieghiamo per i nostri lettori acerbi nel ramo “leggenda greca” che sarebbe: l’orgogliosa tracotanza che porta l’uomo a presumere della propria potenza e fortuna e a ribellarsi contro l’ordine costituito, sia divino che umano, immancabilmente seguita dalla vendetta o punizione divina. Diversamente non si spiegherebbe che il genio talentuoso e la tecnica, intesi come due facce della stessa medaglia, in una continua interrelazione e reciproca dipendenza secondo cui l’uno non può emergere in assenza dell’altra, non l’abbiano portato più in alto di dove doveva essere: giornalista, avvocato, politico militante in quello che credeva ed ha sempre creduto e continua a credere e operare in tal senso. Se fosse sceso a compromessi come “le convergenze parallele” di cui sopra, Enzo Trantino non sarebbe il luminare che rappresenta oggi in maniera trasversale, storicamente parlando, di una generazione politica in via di estinzione. Il libro è infinito e dovrebbe essere commentato come una serie tv tipo The house of cards  e il nostro “Enzo” essere il Kevin Spacey che diventa presidente degli Stati Uniti eletto dal popolo, che prima ci diventa da vice per un impeachment del suo presidente in carica: ma negli U.S.A. c’è l’elezione diretta altrimenti con il suo curriculum e il suo fuoco animistico ci sarebbe stato perfetto finalmente un Presidente con il dono della parola!

Pubblicità

Ma vediamo alcuni spunti della sua personalità che mi hanno colpito e fatto riflettere.

Per esempio il punto di vista sulla Monarchia che io condivido perfettamente:

“Pensiamo al nostro presidente della Repubblica. Per quanto egli possa essere un gentiluomo, la sua elezione avviene sempre nell’ambito di un accordo politico tra le forze parlamentari. In ultima analisi, il Capo dello Stato appartiene sempre a uno schieramento, cosa che può compromettere la sua obiettività”. Viceversa, prosegue il ragionamento, il Capo di Casa Savoia o di Casa Windsor non deve dire grazie a nessuno per il proprio ruolo. Sarebbe questa, secondo i monarchici, la massima garanzia di indipendenza dalle bizzarrie della politica, e la ragione dell’alto gradimento della monarchia nelle nazioni che lo adottano. Di elezioni al Quirinale, del resto, Trantino e un esperto. Nel corso del suo mandato parlamentare, dal 1972 al 2006 sono stati eletti ben quattro presidenti della Repubblica: il socialista Sandro Pertini (1978), i democristiani Francesco Cossiga (1985) e Oscar Luigi Scalfaro (1992) e l’ex presidente della Banca d’Italia Carlo Azeglio Ciampi (1999). Un’esperienza che conferisce un certo peso all’affermazione ≪il Capo dello Stato appartiene sempre a uno schieramento≫”.

Per quanto riguarda la preparazione di un avvocato come definisce “l’arringa”:

≪L’arringa è come un abito: va confezionata pezzo per pezzo. Occorre calibrare il tecnicismo e il sentimento, soprattutto di fronte ai giudici popolari, catturando il loro interesse e portandoli a sposare la propria tesi, mantenendo peso, misura e sobrietà, nel fatto e nel diritto≫. Requisito fondamentale per ottenere questo effetto, aggiunge Trantino, è la cultura. Un sapere non nozionistico, ma vero e profondo, che le vecchie generazioni di avvocati tendevano a costruirsi autonomamente o con la guida dei maestri. ≪In questo io ero avvantaggiato, perchè come ho detto le mie letture erano state precocissime. Ma vale per tutti gli avvocati: se hanno cultura alle spalle, acquisiscono un titolo nei confronti del giudice. Ciò non significa per forza vincere la causa, ma ottenere attenzione e rispetto≫.

L’arte della parola:

“La caratteristica più rilevante di Trantino rimane l’arte della parola. Forgiata da anni di pratica forense ma da una predisposizione alla cultura umanistica, che un certo approccio contemporaneo all’avvocatura tende a trascurare. Nei tempi attuali in giurisprudenza si privilegia la tecnica, anche se l’operatore del diritto deve lasciarsi contaminare anche da altre discipline, storia, filosofia, letteratura, musica, pittura. Gli autori che venivano consigliati ai penalisti delle generazioni passate erano Tolstoj, Dostoevskij, Bulgakov. Le letture sono diventate brevissime, buone per la metropolitana, per viaggi iperveloci per trascurarne l’importanza, anche in chiave professionale”.

 

Il motivo perché questo libro dovrebbe essere studiato a scuola e letto e riletto da tutti coloro che sono nati dagli anni 60 in poi di qualsiasi credo politico e religione professata soprattutto se catanesi e comunque etnei di formazione e nascita:

“La Storia attraversata dall’avvocato. Si, quella con la “S” maiuscola. Non molti hanno vissuto per intero la Seconda guerra mondiale, il Dopoguerra e la ricostruzione, il Boom economico e la Guerra fredda, gli Anni di piombo e il crollo del Muro, le stragi di mafia e Mani pulite, la fine della Prima Repubblica e l’avvio della Seconda, fino ad arrivare alle soglie della Terza. Non molti lo hanno fatto, soprattutto, da protagonisti nell’avvocatura, nella politica, nella scrittura. La personalità e il tempo, il tempo e la personalità. Aspetti sommamente interessanti per un giornalista, tanto più per un giornalista con velleità da scrittore. Cosi, quando nell’autunno del 2021 la casa editrice Bonfirraro mi ha proposto di realizzare un libro-intervista con l’avvocato, ho accettato volentieri, pur consapevole delle difficoltà dell’impresa. Una conversazione a tutto tondo, senza limiti di battute e di consegna, mi avrebbe permesso finalmente di unire i due piani, personalità e tempo. La formula da utilizzare, tuttavia, restava un’incognita. Trecento pagine di domande e risposte, senza prendere fiato? Davvero, per non stroncare il lettore più volenteroso, sarebbe servita la Fallaci. Meglio forse un racconto, accompagnato dagli interventi del protagonista, dalle testimonianze di personalità illustri, da “ritagli” di libri, giornali, trasmissioni televisive..”

Sabato 2 dicembre ore 17.30 presentazione del libro ad Acireale Sala Galatea Palazzo Municipale con Enzo Trantino e Valerio Musumeci.

 

Copyright SICILIAREPORT.IT ©Riproduzione riservata

Clicca per una donazione

Susanna Basile
Susanna Basilehttp://www.susannabasile.it
Susanna Basile Assistente di redazione Psicologa e sessuologa
Articoli correlati

Iscriviti alla newsletter

Per essere aggiornato con tutte le ultime notizie, le novità dalla Sicilia.

Le Novità di Naos

Il mensile di cultura e attualità con articoli inediti

- Advertisment -

Naos Edizioni APS

Sicilia Report TV

Ultimissime

Dona per un'informazione libera

Scannerizza QR code

Oppure vai a questo link

Eventi

Le Rubriche di SR.it

Vedi tutti gli articoli