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Il saggio di Dora Marchese Nella Terra di Iside “sbarca” all’Ambasciata d’Egitto a Roma

Dopo le presentazioni, curate da Naxoslegge, nelle suggestive cornici di Villa Reimann, del Museo regionale di Messina, del Castello di Donnafugata e di Floridia in biblioteca (con l’associazione Focus), e quelle tenutesi a Catania, organizzate dalla Società Dante Alighieri prima e da Etnabook dopo, il saggio della Marchese sbarca a Roma, protagonista di un evento prestigioso.

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L’Ufficio Culturale dell’Ambasciata d’Egitto, infatti, ha invitato la professoressa Marchese a tenere una conferenza sulle tematiche del suo saggio che è una sorta di grande affresco di quel crocevia di vicende umane, storiche e letterarie, talvolta poco note, che l’Egitto ha rappresentato per molti italiani fra Otto e Novecento.

Dopo i saluti della dott.ssa Hajar Seifelnasr, Addetta Culturale dell’ambasciata d’Egitto che ha osservato comeNella terra di Iside” sviluppi da un punto d’osservazione inconsueto, una narrazione avvincente che attraversa due secoli, partendo dalla spedizione napoleonica in Egitto, per poi passare dalla realizzazione del Canale di Suez e dall’Aida commissionata a Giuseppe Verdi, alle Battaglie di Dogali e Adua, e al periodo delle politiche giolittiane e fasciste, l’autrice ha dialogato con il prof. Rino Caputo, dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, che ha sottolineato come il merito del volume sia avere raccontato esperienze straordinarie attraverso l’analisi di poesie, romanzi, testi teatrali, diari e accurati resoconti, di scrittori celebri, quali Gabriele D’annunzio, Filippo Tommaso Marinetti, Giuseppe Ungaretti, e altri ormai dimenticati come Giuseppe Regaldi e Leda Rafanelli. L’autrice – ha spiegato Caputo – offre anche uno sguardo sull’Egitto inedito: quello delle donne, viaggiatrici, single o al seguito dei mariti, benestanti o umili lavoratrici, proponendo resoconti e riflessioni da cui esse riescono a far emergere, con originalità e capacita di osservazione, gli aspetti più intimi e quotidiani dell’ambiente e della variegata umanità con cui vengono in contatto.

L’incontro, che ha registrato la partecipazione attiva di un pubblico interessato e numeroso, si è svolto in una sala impreziosita dalla mostra “Cleopatra, il Mito” dell’artista Mirella Ventura che lo ha reso ancora più suggestivo.

La professoressa Marchese ha poi, in chiusura, ricordato che l’evento si ascrive all’interno del più ampio “Progetto Iside”, che si propone di ricostruire, documentare e valorizzare i millenari e vitali scambi tra l’Italia e l’Egitto dall’antichità alla modernità coinvolgendo soggetti culturali pubblici e privati, nazionali e internazionali, tra cui proprio l’Ufficio di Cultura Egiziano.

Prossimamente, mercoledì 21 ottobre, ore 17, la Marchese aprirà l’anno sociale dell’Archeoclub di Catania invitata dalla Presidente Giusi Liuzzo a tenere una conferenza su un libro che – come ha detto l’accademico Lorenzo Braccesi (autore della Prefazione) – colma la lacuna creatasi intorno alla percezione dell’Egitto in età moderna e contemporanea e per questo è da considerarsi prezioso.

 

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