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CESI: al via convegno regionale giornalisti a Siracusa

Nel Santuario “Madonna delle Lacrime”, è la sede dove si svolge la 57° giornata mondiale delle Comunicazioni a livello regionale. L’Arcivescovo Francesco Lomanto, vescovo delegato CESi per le Comunicazioni Sociali, ha aperto i lavori

Nel Santuario “Madonna delle Lacrime”, è la sede dove si svolge la 57° giornata mondiale delle Comunicazioni a livello regionale. L’Arcivescovo Francesco Lomanto, vescovo delegato CESi per le Comunicazioni Sociali, ha aperto i lavori della prima sessione del convegno “Il coraggio di parlare con il cuore per dire la verità” mettendo in risalto le parole del Papa nel messaggio agli operatori della comunicazione: “I giornalisti esercitino la loro professione con cuore puro, etica, discernimento e missione”. Presente, inoltre, Salvatore Di Salvo, segretario nazionale UCSI e tesoriere ODG Sicilia.

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Alessandro Ricupero, vice direttore UCS Siracusa e moderatore dell’incontro, dopo i saluti di don Arturo Grasso, direttore CESi e UCS Acireale, che ha sottolineato la Comunicazione quale strumento di evangelizzazione, ha presentato all’assemblea gli illustri ospiti: Alessandro Gisotti, giornalista e vice-direttore dei media della Santa Sede, e Luigi Ferraiuolo, giornalista e redattore TV2000.

“Il Papa – esordisce Gisotti – non parla di una comunicazione buonista o sentimentalista. L’informazione è una missione. “Siamo ciò che comunichiamo” (san Francesco di Sales), quindi non disabituiamoci ad avere una bussola di valori e principi per orientarci nel mondo giornalistico. Nella verità – continua – lasciamoci sorprendere dall’ incontro di volti e sguardi. La Comunicazione, in questo modo, si fa prossima agli altri”.

Il giornalista è custode della parola ed ha la responsabilità di evitare la disinformazione. La comunicazione, oggi, è integrale e riguarda il nostro essere. Essere tessitori di storie, andare, vedere e ascoltare, questi sono i verbi utilizzati negli anni dal Papa il quale ci invita ad una comunicazione in uscita che si fa azione.

Luigi Ferraiuolo, così conclude: “La comunicazione non è statica. Il giornalismo da desk blocca la veridicità e la bellezza della notizia. I giornalisti per il Papa sono ‘sacerdoti’ aggiunti chiamati a raccontare le storie. Riprendendo Socrate e la sua maieutica, i giornalisti hanno il compito di far partorire storie significative dal cuore degli uomini”.

 

 

La sfida odierna della Chiesa è abitare il continente digitale per annunciare il Vangelo con uno stile “in presenza”.

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