15.4 C
Catania
sabato, Aprile 27, 2024
spot_imgspot_img
HomeCronacaPaura a Catania, terremoto di magnitudo 4.8 nella notte

Paura a Catania, terremoto di magnitudo 4.8 nella notte

CATANIA – Sarebbero in tutto una decina le persone rimaste ferite, in maniera non grave, per i danni provocati dalla scossa di magnitudo 4.8 registrata alle 3,18 sull’Etna dall’Ingv e sentita in maniera evidente in tutto il catanese. Si lavora dalle 4.30 nel centro coordinamento soccorsi convocato dal prefetto di Catania, Claudio Sammartino. È stato già compiuto un primo bilancio provvisorio dei danni con i crolli di muri e case e danni a chiese, soprattutto a Fleri, frazione di Zafferana Etnea, e della chiusura a scopo precauzionale del tratto tra Acireale e Giarre dell’autostrada A18 Catania-Messina, per lesioni presenti sull’asfalto della carreggiata vicino ad Acireale.

Pubblicità

La prefettura ha disposto sopralluoghi delle strutture e la messa in sicurezza anche delle chiese. Il prefetto Sammartino ha ordinato l’apertura di scuole e palestre comunali per accogliere le persone che non possono o non vogliono rientrare nella propria abitazione, perché inagibile o per paura. L’assistenza e’ stata delegata alla Croce rossa. In campo la macchina della Protezione civile.

La scossa di magnitudo 4.8 è stata registrata alle 3.18 tra Viagrande e Trecastagni. La superficialità dell’ipocentro del sisma, ad appena un chilometro di profondità, ha contribuito ad amplificare l’effetto della scossa, nella parte orientale della Sicilia da Taormina, al siracusano e ragusano.

I danni maggiori sono segnalati al momento nella zona di Zafferana Etnea, dove ci sono stati cedimenti di case vecchie e abbandonate. In particolare nella frazione di Fleri, dove i crolli hanno interessato la chiesa del paese e dove si sono registrati due feriti, non gravi, con contusioni e leggere escoriazioni.

Cosa strana, anche lo Stromboli ha ripreso la sua attività, con qualche lancio di lapilli. Il Dipartimento della Protezione Civile ha disposto il passaggio di livello al “giallo” e la conseguente attivazione della fase operativa di “attenzione” secondo quanto previsto dal piano nazionale di emergenza per l’isola di Stromboli. “L’innalzamento del livello – spiega la Protezione civile – determina il potenziamento del sistema di monitoraggio del vulcano e l’attivazione di un raccordo informativo costante tra la comunità scientifica e le altre componenti e strutture operative”.  Come dichiarato dal vulcanologo catanese Salvatore Caffo lo Stromboli e l’Etna sarebbero collegati.  Sull’Etna, invece, sono diminuite le esplosioni di lava incandescente e, anche se l’eruzione rimane intensa, il livello di attenzione è sceso da rosso ad arancione.

L’aeroporto di Catania, Fontanarossa, pienamente operativo

Aggiornamenti 

Ore 18:40 – I feriti lievi sono 28, ma anche centinaia gli sfollati che ora sono senza casa. La Regione Siciliana ha redatto un convenzione con Federalberghi per poterli ospitare in strutture turistiche. Altre persone che, pur non vivendo in case dichiarate inagibili, hanno paura a rientrare a casa saranno ospitate in palazzetti dello sport dove potranno trascorrere la notte. Sette i comuni colpiti: Zafferana Etnea, Viagrande, Acireale, Aci Sant’Antonio, Aci Catena, Aci Bonaccorsi e Santa Venerina, centinaia le persone senza una casa. Che ora si chiedono se non fosse stato possibile allertare la popolazione per tempo. Secondo gli sfollati di Fleri, le autorità avrebbero dovuto lanciare l’allarme.

La giunta regionale siciliana si riunirà giovedì pomeriggio per dichiarare lo stato di calamità, chiedendo al governo la dichiarazione dello stato di emergenza. Lo ha deciso il presidente Nello Musumeci.

“Non si può escludere un’apertura di bocche a quote minori rispetto a dove si sono aperte adesso, in particolar modo nella zona di Piano del Vescovo a sud della Valle del Bove. Se ci riuscirà, non lo sappiamo”, dice Eugenio Privitera, direttore dell’Ingv di Catania. “Stiamo potenziando i sistemi di rilevamento sismici e Gps della deformazione del suolo in quella zona. La forte sismicità non ci lascia tranquilli. Vediamo come evolverà.”

Ore 14:00 – Questo quanto riferito dal presidente regionale Nello Musumeci: “Sono in stretto contatto con la Protezione civile regionale, che si è subito attivata, e seguo costantemente il lavoro di ricognizione che si sta svolgendo nell’area etnea a seguito della forte scossa di terremoto di stamane. Stiamo monitorando la situazione in tutti gli ospedali, ma dai primi accertamenti non risultano danni alle persone, tranne alcune decine di contusi, ma soltanto ad alcuni fabbricati nella zona dell’epicentro e in quelle limitrofe. La Regione partecipa al tavolo di crisi che è stato convocato in Prefettura. Attendo l’assestamento delle operazioni per andare a fare visita ai luoghi. Siamo vicini alle comunità colpite e vogliamo ringraziare tutte le forze di Pronto intervento e i volontari che già nell’immediatezza del sisma si sono attivate per prestare assistenza alla popolazione.”

Ore 9:00 – COMUNICATO DI ATTIVITA’ SISMICA del 2018-12-26 02:19:14(UTC) NELL’AREA Etna.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che le stazioni della Rete Sismica, alle ore 03:19:14 locali (02:19:14 UTC), hanno registrato un terremoto di magnitudo locale pari a 4.8 (±0.2).
L’evento risulta localizzato a 1.1 km a S da Lavinaio.
Le coordinate ipocentrali sono le seguenti:
latitudine 37.625 longitudine 15.102 (errore epicentrale 0.5 km)
profondità 1.2 km (errore in profondità 0.6 km)
Le tre località più vicine all’epicentro sono (in ordine di distanza):
1) Viagrande (CT) (1.7 km)
2) Trecastagni (CT) (2.2 km)
3) Aci Bonaccorsi (CT) (2.9 km)

Carmelo Monaco, direttore del Dipartimento e professore di geofisica all’Università di Catania afferma all’Adnkronos. –  “Siamo in presenza – spiega – di una tipica attività della zona in cui periodicamente movimenti tettonici ed eruzione dell’Etna si alimentano a vicenda”. – “Il tutto parte da un processo tettonico di apertura che richiama il magma la cui fuoruscita crea un disequilibrio nel sistema attivando la faglia e causando il sisma. In genere si tratta di terremoti molto superficiali che hanno la caratteristica di causare danni significativi se rapportati all’entità, ma in un raggio d’azione molto circoscritto”. – “Nella zona”, – asserisce ancora all’agenzia l’esperto, – “sono molti i terremoti registrati negli anni passati e tutti con le stesse caratteristiche. Si tratta sempre di terremoti legati all’attività del vulcano. Una sorta di gioco tra attività vulcanica e tettonica”. – “Fenomeni simili ci sono stati per esempio nel 1875, nel 1914, nel 1919, nel 1931, nel 1984 e da ultimo nel 2002 quando il 29 ottobre in una giornata si registrarono 5 scosse di terremoto di magnitudo superiore a 4”.

Copyright SICILIAREPORT.IT ©Riproduzione riservata

Clicca per una donazione

Redazione CT
Redazione CThttps://www.siciliareport.it
Redazione di Catania Sede principale
Articoli correlati

Iscriviti alla newsletter

Per essere aggiornato con tutte le ultime notizie, le novità dalla Sicilia.

Le Novità di Naos

Il mensile di cultura e attualità con articoli inediti

- Advertisment -

Naos Edizioni APS

Sicilia Report TV

Ultimissime

Dona per un'informazione libera

Scannerizza QR code

Oppure vai a questo link

Eventi

Le Rubriche di SR.it

Vedi tutti gli articoli