Un colpo mortale alla schiena. Così Andriano Vetro, 47 anni, avrebbe ucciso il cardiologo Gaetano Alaimo, freddato nel suo studio in via Bassanesi, a Favara, nell’Agrigentino. I carabinieri lo hanno fermato pochi minuti dopo l’agguato mentre stava rientrando in una casa di campagna. Con sé aveva una pistola calibro 7.65, illegalmente detenuta, e che nelle prossime ore sarà sottoposta ad accertamenti balistici. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo, che da alcuni mesi era paziente del professionista, nel primo pomeriggio si sarebbe recato nello studio del medico, senza avere, però, un appuntamento. Una volta entrato nell’ambulatorio, dove si trovavano anche un’altra dottoressa e un’infermiera, avrebbe estratto la pistola e sparato al cardiologo alle spalle, uccidendolo sul colpo. Poi si sarebbe dato alla fuga. Gli investigatori dell’Arma hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza e lo hanno raggiunto poco dopo. In queste ore è interrogato in caserma. Sulla vicenda indagano i carabinieri della Compagnia di Agrigento e della Tenenza di Favara.
“Solo questa mattina avevo preso posizione in seguito all’intimidazione subita da un imprenditore, chiedendo collaborazione ai cittadini e ribadendo che Favara respinge ogni forma di violenza e sopraffazione. Ora un nuovo fatto di sangue funesta la nostra città e ci lascia attoniti”. A dirlo è il sindaco di Favara, Antonio Palumbo, dopo l’omicidio di Gaetano Alaimo, il cardiologo ucciso a colpi di pistola nel suo studio in via Bassanesi.
“Non ne conosciamo i motivi, se la violenza può averne – aggiunge -, ma è nostro compito farci portatori della voce di tanti cittadini che sono preoccupati e stanchi. Serve un importante passo avanti da un punto di vista culturale, ma per farlo abbiamo bisogno, lo dico ancora una volta, dello Stato”.