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Divulgazione notizie su Messina Denaro, maresciallo ai domiciliari e giornalista indagato

File riservati Messina Denaro, perquisita casa di Fabrizio Corona

Nel corso della notte, in provincia di Trapani e a Milano, militari dei Comandi Provinciali di Palermo e Trapani, supportati dai Carabinieri del Comando Provinciale di Milano, hanno dato esecuzione a 2 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, per i reati di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, aggravato dalla funzione di pubblico ufficiale, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio e ricettazione.

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Nello stesso contesto, sono state effettuate delle perquisizioni, a Milano, sui luoghi nella disponibilità di un terzo indagato, in stato di libertà. Il provvedimento cautelare riguarda un Maresciallo dei Carabinieri in servizio presso un comando Compagnia in provincia di Trapani, un consigliere comunale della medesima provincia, nonché un noto giornalista milanese e consegue a puntuali investigazioni, svolte dagli stessi Carabinieri di Trapani e Palermo, su una presunta fuga di notizie riservate, connesse alle fasi successive alla cattura del noto latitante Matteo Messina Denaro.

 

Gli indagati, secondo la ricostruzione investigativa dei Carabinieri e della Procura della Repubblica di Palermo, condivisa dal G.I.P., avrebbero tentato di divulgare, attraverso la pubblicazione su alcune testate giornalistiche on-line, alcuni documenti ancora coperti da segreto investigativo e inerenti le indagini sulle fasi immediatamente successive all’arresto del latitante, verosimilmente carpiti dal maresciallo dei Carabinieri e ceduti da questi al consigliere comunale il quale, probabilmente a scopo di lucro, li avrebbe proposti in vendita al noto giornalista milanese, che avrebbe poi realizzato degli scoop.

 

E’ Fabrizio Corona l’uomo coinvolto nell’inchiesta della Dda di Palermo che ha portato all’arresto di un maresciallo dei Carabinieri e di un consigliere comunale di Mazara del Vallo (Trapani) con l’accusa di avere consegnato materiale coperto da segreto istruttorio all’agente dei fotografi. I carabinieri hanno perquisito la casa milanese di Fabrizio Corona, indagato per ricettazione nell’ambito dell’inchiesta. L’indagine ha portato all’arresto del militare, Luigi Pirollo, e di un consigliere comunale di Mazara del Vallo, Giorgio Randazzo, che avrebbe contattato Corona offrendogli lo scoop in cambio di soldi.

L’ex re dei paparazi Fabrizio Corona, indagato per ricettazione nell’ambito dell’inchiesta che all’alba ha portato all’arresto di un maresciallo dei Carabinieri e di un consigliere comunale di Mazara del Vallo (Trapani), “voleva alimentare teorie complottistiche” sull’ex latitante. E’ quanto scrive il gip nella misura cautelare. Corona, secondo gli inquirenti, voleva vendere ‘falsi scoop’ a siti di informazione, in cambio di denaro. I file sarebbero stati ottenuti grazie al maresciallo arrestato che li avrebbe dati al consigliere comunale arrestato. Corona parlava di uno “scoop pazzesco” da pagare. Uno scoop inesistente. La perquisizione a casa di Corona è ancora in corso.

E’ il 25 maggio scorso, quando Fabrizio Corona, indagato per ricettazione nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Palermo ha oggi ha portato all’arresto di un maresciallo dei carabinieri e un consigliere comunale, incontra il direttore del giornale online Mow, Moreno Pisto insieme a Giorgio Randazzo, il consigliere arrestato. Pisto “resosi conto della riservatezza dei documenti si era consultato con un amico giornalista, Giacomo Amadori” e si rivolse alla Polizia. E’ quanto si legge nella misura cautelare del gip di Palermo.

“Ho fatto il mio lavoro e mi sono comportato da cittadino onesto e corretto e nonostante tutto eccomi ancora qua in questa situazione”. Sono le parole che Fabrizio Corona affida al suo legale Ivano Chiesa. Corona risulta indagato e perquisito nell’inchiesta a carico di un carabiniere e di un politico che hanno cercato di vendere all’ex agente fotografico e a un giornalista materiale riservato sulla cattura del boss Matteo Messina Denaro.

Moreno Pisto, direttore del quotidiano online Mow, “ha denunciato tutto e subito in accordo con Corona” spiega Chiesa. “Ogni giorno è pieno di pazzi che gli propongono delle cose, che Corona rifiuta. Corona fa soltanto il suo lavoro, cerca gli scoop, e ciò che mi amareggia è che quando c’è di mezzo Corona il diritto e la realtà vengono storpiati. Ora è indagato per tentata ricettazione, un reato che non esiste”. L’ex re dei paparazzi è stato perquisito dai carabinieri a Milano la scorsa notte. “Sono venuti in 10 e gli hanno preso i pc, facciano quello che vogliono, lui si è comportato correttamente” conclude il legale.

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