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Coronavirus: il Tar Sicilia boccia il prezzo dei tamponi a 15 euro

Palermo, 5 feb. – Il Tar Sicilia boccia la tariffa di 15 euro, imposta da una circolare dell’assessorato regionale alla Salute, per i tamponi rapidi per il Coronavirus. Il giudice amministrativo ha così accolto il ricorso presentato da alcuni laboratori analisi sottolineando come “il provvedimento di determinazione delle tariffe risulta viziato giacche adottato in assenza di una norma attributiva del potere” e ha rilevato l’illegittimità di una “tariffa regionale imposta” da una semplice “direttiva” o circolare dell’assessorato.

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Secondo i laboratori analisi, il prezzo imposto dalla Regione era “inadeguato e diseconomico” oltre che essere “inferiore rispetto a quello previsto nelle altre regioni nonché a quello riconosciuto ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta”. Soddisfazione per la sentenza è stata espressa dal Cidec Federazione Sanità, sindacato che rappresenta oltre 600 laboratori analisi. “Abbiamo fin da subito compreso l’iniquità della tariffa che non può essere predeterminata senza tenere conto dei costi sostenuti da ciascuna struttura e del livello del servizio offerto – afferma Elisa Interlandi, presidente Cidec Federazione Sanità – Siamo pienamente aperti al dialogo con le istituzioni per favorire l’erogazione di prestazioni diagnostiche a prezzi contenuti, ma riteniamo che anche alla luce di questa sentenza le decisioni su prezzi e tariffe debbano essere frutto di un confronto, basato su evidenze condivise”.
(Adnkronos)

Arriva la risposta dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza: «La decisione del TAR Palermo sul prezzo dei tamponi sarà impugnata al CGA e, nel frattempo, verrà emanato un nuovo decreto che comunque ripeterà la stessa tariffa. Oggi un tampone rapido costa meno di 4 euro e la tariffa fissata è forse persino troppo alta. Il Dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico spiegherà bene il percorso della determinazione della tariffa, ma non mi pare che si possa anche solo ipotizzare di utilizzare l’emergenza per fare utili oltre il doveroso. È semplicemente immorale». Lo dice l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.

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