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Calcio: Pianese (Coisp), ‘altri agenti feriti, sanzioni più dure per chi aggredisce poliziotti’

Scontri Padova-Catania,vedova Raciti 'pene esemplari e chiusura stadio'

“Anche ieri sera, nel corso della partita tra Padova e Catania di Coppa Italia di serie C, alcuni poliziotti sono rimasti feriti durante gli scontri tra le tifoserie. Gli ultras del Catania, infatti, hanno sfondato il cancello della curva e hanno invaso il campo, scagliandosi contro i tifosi del Padova. I poliziotti dei Reparti Mobili di Padova e di Bologna e della Questura di Padova, hanno tentato di fronteggiare questi criminali travestiti da tifosi, ma sono stati colpiti da bombe carta, fumogeni e oggetti di ogni tipo. E così ancora una volta, nel ‘day after’, siamo costretti a contare i feriti: cinque poliziotti di cui due ricoverati dopo essere stati colpiti da bombe carta; a uno di loro, per via dell’onda d’urto, è stata diagnosticata perfino una sofferenza polmonare e cardiaca”. Lo dichiara in una nota il segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, Domenico Pianese.

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“In tre giorni contiamo dunque nove poliziotti feriti – sottolinea – nell’assordante silenzio di una certa parte politica. Nessuna solidarietà, come a dare per scontato che tutto ciò sia normale e che aggredire la Polizia sia un atteggiamento tollerabile e validato. La strisciante delegittimazione delle Forze dell’Ordine per mano di alcuni sta producendo i suoi frutti. Continuiamo a chiedere con forza non solo la solidarietà delle istituzioni ma anche l’approvazione con procedura d’urgenza delle norme che inaspriscono le sanzioni per chi aggredisce le Forze di Polizia”.

 

“Sono passati 17 anni dalla morte di Filippo,17 anni di vita per ricostruire. Un uomo che non c’è più, una famiglia distrutta, anni a lottare e proprio ieri, la festa del papa’. Stamattina poi mi sveglio con articoli di giornale che mi riportano indietro con la mente e mi fanno pesare ancora di più quello che e’ successo. Non posso accettare questa brutta e triste realtà”. Lo afferma all’AdnKronos, in merito ai disordini di ieri allo stadio Eugenio di Padova, Marisa Grasso, vedova dell’ispettore di polizia Filippo Raciti che perse la vita il 2 febbraio del 2007 a seguito degli scontri fuori dallo stadio Massimino tra tifosi etnei e le forze dell’ordine durante un derby calcistico tra Catania e Palermo.

“La vita di Filippo – aggiunge Marisa Grasso- si è spenta il 2 febbraio del 2007 e ci furono prese di posizione segnandolo come anno zero. Certe cose non dovevano più avvenire”. “Invece – continua la vedova Raciti- leggere e vedere scene di violenza dei tifosi del Catania a Padova, colleghi di mio marito che intervengono. Per me tutto questo pesa, dopo 17 anni, e all’indomani della festa del papa’ ancora di più pensando anche allo stato d’animo dei miei figli”. “Piangere ancora – evidenzia commossa Marisa Grasso- è inaccettabile. La violenza di pochi distrugge il lavoro di tanti che piano piano si costruisce nel tempo”. Per la vedova dell’ispettore Raciti,infine, “ci vogliono pene esemplari, certe e rigide affinche’ qualcosa possa cambiare. Se necessario chiudere le porte dello stadio, chiudiamole”. (di Francesco Bianco)

 

 

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