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Stop plastica monouso, Meritocrazia Italia: “Istituire osservatorio permanente”

(Adnkronos) – “Istituire un osservatorio permanente sul riutilizzo e il riciclaggio, che garantisca la valutazione della rilevanza delle soluzioni adottate da un punto di vista ambientale ed economico”. Ad affermarlo in una nota è Meritocrazia Italia in merito al divieto di utilizzo della plastica monouso entrato in vigore lo scorso 14 gennaio. Il provvedimento risponde agli obiettivi imposti dalla direttiva europea n. 2019/904 (Single Use Plastic), che, al fine di promuovere una fattiva transizione verso un modello di economia circolare, impone di adottare misure di contenimento dell’incidenza sull’ambiente e sulla salute umana di determinati prodotti in plastica e, in particolare, dei prodotti in plastica monouso (piatti, bicchieri, cannucce, etc.) che, a causa delle particolari modalità di impiego, sono caratterizzati da un alto tasso di rischio di dispersione. 

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Rispetto alla direttiva, spiega Meritocrazia Italia, “l’Italia introduce la novità di escludere dai prodotti monouso quelli biodegradabili e compostabili che presentano una percentuale di materia prima rinnovabile pari o superiore al 40% per il 2023 e al 60% per il 2024. La scelta non può non essere stata condizionata dal primato detenuto dal Paese nella produzione di bioplastiche (per 110mila tonnellate annue, 280 aziende interessate con 2.800 addetti e un mercato da 815 milioni di euro)”.  

“La previsione del credito d’imposta a favore delle imprese che promuovono l’acquisto di materiali e prodotti alternativi alla plastica monouso, ancora una volta con riferimento anche alla plastica biodegradabile e compostabile, rivela l’intenzione di agevolare, al tempo stesso, una riconversione e/o diversificazione del settore della plastica tradizionale. Si legge un tentativo di sollecitare i produttori alla modifica dei cicli produttivi. Il provvedimento nazionale, infatti, introduce un impegno di riduzione al 2026 per prodotti come tazze o bicchieri per bevande e i contenitori per alimenti rimasti fuori dal gruppo ‘polimeri naturali non modificati’”.  

“Tuttavia, è elevato il rischio che si apra una procedura di infrazione europea, considerato che le specifiche italiane non compaiono nelle norme approvate a livello comunitario e, soprattutto, alla luce del parere preventivo espresso a dicembre 2021 dalla Commissione europea. Meritocrazia Italia auspica che l’Italia punti a rendere tutti gli imballaggi riutilizzabili o riciclabili entro il 2030, con interventi mirati anche sull’overpackaging e sulla progettazione, con riduzione della loro complessità e introduzione di un sistema di deposito su cauzione (Drs) per i contenitori per le bevande”.  

“È indispensabile procedere da subito alla costruzione di un programma completo e partecipato di riconversione delle attività. Ciò in miglior aderenza alle disposizioni europee e comunque senza perdere di vista la particolare realtà imprenditoriale nazionale, in ragionevole bilanciamento tra le impellenti esigenze di sostenibilità e le esigenze di aziende già in gravissimo affanno. Occorre introdurre non solo target vincolanti di riduzione e riuso per gli imballaggi e gli articoli monouso, ma anche incentivi per promuovere più moderni modelli di business basati sul riutilizzo dei prodotti” conclude Meritocrazia Italia. 


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