ACI SANT’ANTONIO (CT) – Giuseppe ha 14 anni e non cammina più. Il 29 settembre del 2019 ha scoperto, in seguito ad alcuni controlli per un dolore a un piede, di essere affetto da osteosarcoma, una rara forma di tumore che colpisce le ossa. In seguito a quella scoperta è stato operato e gli è stata impiantata una protesi, ma non è finita lì. La malattia è degenerata, con la formazione di noduli che hanno aggredito le parti molli del corpo, come i polmoni. Ha subìto nuovi interventi ed ha iniziato a sottoporsi a diversi cicli di chemioterapia.
Tutto questo ha costretto lui, mamma Agata e papà Rosario a trasferirsi a Firenze, perché lì, così lontano da casa, è possibile sottoporlo alle cure necessarie. Non lavorano, i genitori. Non più. Dedicano ogni momento della loro giornata a seguire il figlio, che oltre a non camminare non può condurre più una vita normale, una vita come quella della maggior parte dei suoi coetanei.
Papà Roberto viaggia spesso, tornando in Sicilia dagli altri due figli, più grandi di Giuseppe, per portarli a turno a Firenze con lui, a vedere il fratello e stargli vicino.
L’Amministrazione Comunale di Aci Sant’Antonio, appresa la vicenda, ha deciso di affiancare la famiglia in una raccolta fondi attivata sulla piattaforma ‘Gofundme’, per permettere di portare avanti le cure lontano da casa, con un nuovo ciclo chemioterapico che i genitori sperano possa rivelarsi più efficace dei precedenti.
Donare è semplice: basta andare sulla pagina di ‘Gofundme’ al link https://www.gofundme.com/f/aiutiamo-il-piccolo-giuseppe, e cliccare sul tasto ‘Fai una donazione’, scegliendo poi l’opzione per donare (cioè inserire i dati di una carta di credito o di debito o pagare tramite ‘Paypal’, oppure tramite ‘Google Play’).
“Si tratta di un atto dovuto – ha dichiarato il Sindaco, Santo Caruso – per il quale spero che tanto i concittadini santantonesi quanto chiunque altro si faccia avanti con una piccola o grande donazione. Serve aiuto. Da parte nostra abbiamo deciso di lanciare questa iniziativa e cerchiamo di promuovere perché abbia l’eco necessaria e si diffonda, in modo da raggiungere l’obiettivo prefissato. Non è facile, ma di fronte alle difficoltà che affrontano Giuseppe e la sua famiglia si tratta nulla più, per tutti di noi, che di un piccolo passo”.