L’idea di creare una manifestazione a Belpasso in uno splendido parco urbano “Peppino Impastato”, è stata dettata da esigenze ormai conclamate che il vino dell’Etna, da alcuni a questa parte è diventato un punto di riferimento che caratterizza il panorama e la salvaguardia anche dei plessi boschivi. Come si dice cibo, vino e musica e questo convincente e raffinato trinomio, complice la serata di un tiepido ottobre, lo ha dimostrato. La serata con una musica raffinata a cura del gruppo Jazz Live Music, ha fatto sì che questo lato del vulcano che vuole rafforzare il legame con gli altri versanti, sempre nel nome della cooperazione e dell’unione tra i grandi protagonisti dei vini vulcanici, questo versante più “bistrattato” parliamo di Belpasso, Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Nicolosi e via dicendo, ha conseguito il suo scopo. Perché per vendere il vino oltre che le caratteristiche della bontà, della purezza e della conservazione, occorre essere dei manager, capire di public relations e non avere difetti di pronuncia!!! La mia è una provocazione perché assaggiare vini raffinati e vini veraci dai bianchi e rosati più strutturati ai rossi profumati, fino al vino di “botte” di una volta, mi ha divertito tantissimo e mi ha dato la possibilità di confrontare velocemente il cambio di sapori.
Certo la manifestazione dettata dalla grande voglia di affrancamento e di recupero da parte dell’Associazione Verde Basico con l’attenta supervisione dell’Associazione Italiana Sommelier, pecca della scelta per trasmettere le conferenze che riguardavano i vini che la gente in preda alla degustazione ha disertato, ma la qualità dei vini, del cibo della musica ha creato un vero clima di condivisione. Un’ultima considerazione: le aziende sull’Etna sono davvero tante e anche noi addetti ai lavori abbiamo difficoltà a dirimerci quindi ben vengano questo genere di manifestazioni che mettono in evidenza la variegata “infinitanza” della nostra Etna e dei suoi abitanti.
Approfondiremo i vini nel nostro magazine Leculture.it
