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HomeSaluteBenessereCarcinoma orale, come prevenirlo e diagnosticarlo con l’autoflorescenza

Carcinoma orale, come prevenirlo e diagnosticarlo con l’autoflorescenza

È uno dei tumori più aggressivi e rappresenta il 6% di tutte le neoplasie maligne.
In questi ultimi trent’anni il tasso di mortalità a livello nazionale è andato aumentando. Le forme avanzate, cioè di grosse dimensioni hanno una sopravvivenza inferiore la 50% a cinque anni, mentre le forme rilevate in fase iniziale hanno una sopravvivenza del 90%.

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Questo perché il carcinoma orale è molto spesso sottovalutato e non diagnosticato in tempo, succede perché comunque a volte esordisce con delle semplici macchie nella mucosa orale o nella lingua, o con piccole bolle, o con striature biancastre, che non vengo attenzionate dal paziente perché asintomatiche, anzi a volte quando riscontrate o rilevate dal dentista, il paziente riferisce di averle sempre avute.

Diagnosticarle in fase iniziale può cambiare in modo importante la prognosi, infatti mentre nelle forme iniziali è sufficiente una monoterapia, in genere chirurgica, con asportazione della lesione, con una minima compromissione funzionale ed estetica, nelle forme avanzate si richiede una terapia multidisciplinare di tipo chirurgico, e successivamente radioterapia e chemioterapia. Anche per questo oltre alla sopravvivenza è differente la qualità di vita di questi pazienti.

 

 

Oggi si può fare diagnosi precoce dal dentista mediante l’AUTOFLORESCENZA, una indagine di appena un minuto, tramite un paio di occhiali particolari che appunto leggono una luce di una certa lunghezza d’onda, trasmessa sulle mucose con una lampada, se la lesione è potenzialmente cancerosa o precancerosa, si colora di scuro. L’autoflorescenza è la proprietà fisica di alcune molecole presenti all’interno delle cellule dei tessuti molli di assorbire la luce UV ed emetterla ad una lunghezza d’onda maggiore. Le cellule sane sono in grado di assorbire la luce di un colore ed emetterla ad un colore diverso. Con autoflorescenza che viene attivata attraverso una fonte luminosa la mucosa orale sana appare verde, la mucosa alterata o potenzialmente tale appare meno luminosa cioè ipofluorescente.

In questo caso bisogna approfondire l’indagine con esami specifici, ad esempio la biopsia.

La tecnica della autoflorescenza è un’indagine assolutamente indolore, non fastidiosa ed innocua, facile da fare. Questa tecnica non invasiva viene già utilizzate per altre indagini importanti come esami sulla retina per le maculopatie.

È consigliabile andare dal dentista per uno screening sulle mucose orali, con soli 60 secondi si può salvare una vita.

 

Dott.ssa Maria Montalto
Medico Chirurgo Odontoiatra
Master in Riabilitazioni Orali Complesse
Perfezionamento in Parodontologia
Master in Medicina Legale e Forense
Tesoriera AIO Catania
Associazione Italiana Odontoiatri

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