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Scala dei Turchi: ‘Accordo riguarda la zona demaniale in concessione al Comune’

«L’annunciato accordo tra il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, la Regione Siciliana e il Comune di Realmonte per la gestione della Scala dei Turchi riguarda esclusivamente la zona demaniale

«L’annunciato accordo tra il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, la Regione Siciliana e il Comune di Realmonte per la gestione della Scala dei Turchi riguarda esclusivamente la zona demaniale e non l’area di competenza privata». A chiarire i contorni della vicenda è il direttore del Parco della Valle dei templi, Roberto Sciarratta.

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«La proposta di gestire il sito, attraverso un ingresso contingentato e controllato, che metta fine a un uso improprio della Scala dei Turchi – dichiara il direttore – è stata accolta favorevolmente dal Parco, in sinergia con l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Scarpinato. Abbiamo subito preso in considerazione l’ipotesi di istituire un biglietto unico con un percorso congiunto di visita guidata da Villa Romana alla Scala dei Turchi. L’idea è quella di offrire ai visitatori di tutto il mondo una parte considerevole delle bellezze di Agrigento attraverso un accordo che rispetti vincoli, limiti e possibilità. Non gestiremo in toto la Scala dei Turchi, ci occuperemo solamente dell’area demaniale (circa 1.800 metri quadrati) che è stata delimitata con decreto del dipartimento regionale dell’Ambiente (numero 35 del 23 gennaio 2021) confinante con il mare, che è quindi di demanio pubblico e non privato, affidata da luglio scorso, in concessione decennale al Comune, con possibilità di rinnovo per ulteriori dieci anni».

 

 

«Questo – afferma l’assessore Scarpinato – significa rispetto delle norme, delle regole e ovviamente delle proprietà altrui, passando per la tutela, valorizzazione e fruizione dei nostri beni paesaggistici.

 

L’iter dovrà consentire un uso ragionevole del sito, una messa in sicurezza dei luoghi, dei visitatori e dei lavoratori, in assoluta condivisione tra l’amministrazione comunale, il Parco e la Regione Siciliana, per ottenere l’utilizzo dell’area di grande interesse culturale e paesaggistico».

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