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Trapani: presentato progetto Waterfront, proposta di rigenerazione per la città

Trapani avrà il suo waterfront, una proposta di rigenerazione che punta a cancellare degrado, abbandono, cantieri dismessi e a recuperare e potenziare attività produttive trascurate, quali la pesca, la piccola cantieristica, il mercato del pesce

Trapani avrà il suo waterfront, una proposta di rigenerazione che punta a cancellare degrado, abbandono, cantieri dismessi e a recuperare e potenziare attività produttive trascurate, quali la pesca, la piccola cantieristica, il mercato del pesce. E, naturalmente, le relazioni umane. E’ il progetto presentato stamane alla stampa dal sindaco Giacomo Tranchida, dal presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti, e dai rappresentanti del raggruppamento temporaneo di progettisti che si è aggiudicato il concorso internazionale, avviato nel novembre 2020.

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Si tratta – si sottolinea- di una grande occasione per la città che, con un progetto complessivo, attento alla storia e alle aspettative dei cittadini, supera una stagnazione lunga decenni su una delle parti più suggestive della città su cui insistono siti di grande valore: il Lazzaretto, San Francesco e la Colombaia che, con il suo parco naturalistico, diventa il riconoscibile primo impatto dei crocieristi con la città.

La riqualificazione del waterfront storico portuale di Trapani mira a innescare processi di trasformazione urbana e di rigenerazione, capaci di interessare non solo la fascia costiera ma l’intera rete dei luoghi della città che entrano in rapporto con il mare e con le aree portuali. Inoltre, includendo siti di notevole interesse paesaggistico, il progetto esalta i valori storico- paesaggistici dell’area che è stata suddivisa in quattro ambiti progettuali: passeggeri, mercato e nautica da diporto, Darsena pescherecci e Piazza urbana e Parco del Waterfront.

La scelta è stata compiuta fra le sette proposte progettuali pervenute. Nella selezione la commissione spiega di avere “tenuto conto della qualità dell’idea presentata, delle caratteristiche della proposta ideativa, dell’inserimento dell’idea nel contesto e di soluzioni orientate alla sostenibilità”.

Gli interventi nel porto di Trapani peraltro includono i lavori inclusi nel bando – che scade il prossimo 11 agosto – e che prevede il dragaggio dell’avamporto e delle aree a ponente dello sporgente Ronciglio. L’opera di oltre 60,5 milioni di euro è compresa nel programma di interventi infrastrutturali complementari al Pnrr, ammessa al finanziamento statale. Il cantiere dovrebbe durare circa 720 giorni dalla consegna e prevede un premio di accelerazione nel caso di ultimazione in anticipo.

L’appalto prevede l’escavo dei fondali del porto di Trapani, limitatamente all’area indicata in progetto, fino a – 11 metri sotto il livello del mare, nell’avamporto per l’evoluzione e l’accosto delle grandi imbarcazioni alle banchine portuali, e fino a -10 metri nei pressi delle banchine. Sono inclusi nell’importo dei lavori anche i costi di trattamento dei sedimenti. E’ stato autorizzata l’immissione in mare di parte dei materiali provenienti da dragaggio.

Quello del nuovo waterfront di Trapani è un progetto frutto del lavoro corale del raggruppamento temporaneo di progettisti costituito da Technital Spa, Valle 3.0 srl, Peluffo &partners srl, arch. Marco Antonini, con la collaborazione dell’architetto trapanese Vito Corte e della professoressa architetto Carmen Andriani. “Oggi – spiegano – è arrivato il momento di proseguire le grandi trasformazioni avviate solo qualche anno fa e finalmente sarà realizzato un insieme di opere che la città aspetta da decenni. Interpretando il Concorso, ci siamo concentrati sul traffico croceristico; sulle attività produttive; sulle attività diportistiche; sull’incremento e sulla razionalizzazione delle attività di commercio del pesce al dettaglio e attrezzature a servizio; sulle attività per il tempo libero connesse con il mare, lo svago, la ristorazione e l’intrattenimento; sulla viabilità pubblica e privata e realizzazione di percorsi ciclopedonali; sulla valorizzazione dell’isolotto della Colombaia come Parco urbano e sulla predisposizione degli accessi al monumento antico”.

Il progetto è costruito su quattro ambiti, ovvero il nuovo terminal passeggeri, il mercato e la nautica da diporto, la darsena pescherecci e piazza urbana e il parco del waterfront, per ralizzare – spiegano i progettisti – una interfaccia urbano-portuale, né città né porto, ma con i caratteri di entrambi. L’ambito 1 è destinato ad accogliere il nuovo scalo passeggeri del porto di Trapani, l’edificio del nuovo Terminal e la sistemazione del viale Regina Elena-Passeggiata alla Marina. Qui è previsto l’ampliamento del molo a “T” in grado di accogliere il nuovo Terminal, i parcheggi e le aree di servizio, con la definizione di una nuova viabilità di accesso.

Nell’Ambito 2 converge l’identità storica e potenziale della città e del suo porto. Un sistema di volte in calcestruzzo, come canne di organo in sequenza copre questo spazio. Al di sotto di esso si sviluppa tutto lo spazio per il mercato vero e proprio, mentre sono mantenute le volumetrie preesistenti. L’idea è di inventare uno “spazio intermedio”, ovvero trasformare la copertura degli edifici esistenti in terrazzo aperto/coperto pubblico, con dehor e bar, caratterizzato da una straordinaria vista sul golfo e da un “cielo” ceramico colorato delle volte a botte. Al piano terra, lo spazio pubblico attraversabile, che unisce le attività del mercato a quelle commerciali e di servizio, oltre a quelle di lavoro relativo al rimessaggio.

L’Ambito 3 è costituito dall’area che va dalla piazza ex Scalo d’Alaggio (piazza Vittime motonave Maria Stella) all’area antistante il Lazzaretto, e punta a mettere ordine a una molteplicità di usi, di consuetudini e di funzioni che attualmente non sono regolamentati e che alimentano una complessiva condizione di marginalità e di precarietà. Questo ambito è dedicato ai parcheggi, assieme alla riqualificazione degli spazi esistenti da destinare alle attività della pesca e ad attività legate ai turisti e ai residenti.

 

 

L’Ambito 4 è formato dal Lazzaretto, dal Parco del waterfront e dal ponte di collegamento che consente la continuità della passeggiata ciclopedonale tra la lingua di terra del villino Nasi e l’isola della Colombaia. Il “Parco del waterfront” – si sottolinea – rappresenta un’occasione per Trapani di ritornare città-arcipelago, riappropriandosi della propria originaria morfologia. Questa volontà progettuale si attua paesaggisticamente attraverso “il distacco” del Lazzaretto dalla terraferma, e il ritorno alla sua natura di Isola di S. Antonio. Una serie di azioni di scavo permetterà alle acque di ridisegnare i confini tra terra e mare, ripristinando quelle condizioni così fortemente compromesse dai “colmamenti”, susseguitisi a partire dalla fine del XIX sec.

 

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