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Sindacati: ‘Su Ast da politica solo silenzi, presidieremo i palazzi’

Dalla politica hanno ricevuto "solo silenzio" e ora i lavoratori dell'Azienda Siciliana Trasporti sono pronti a presidiare i Palazzi del governo e dell'Ars

Dalla politica hanno ricevuto “solo silenzio” e ora i lavoratori dell’Azienda Siciliana Trasporti sono pronti a presidiare i Palazzi del governo e dell’Ars. Ad annunciarlo, a pochi giorni dalla scadenza dell’annunciato cambio dei vertici dell’Azienda, sono i sindacati regionali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl autoferrotranvieri.

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“Abbiamo esortato il neo governo regionale a farsi subito carico delle criticità della propria azienda di trasporto pubblico gommato – dicono – abbiamo chiesto un confronto urgente ai due assessorati interessati, Economia e Trasporti, e nessuna risposta è pervenuta. Abbiamo domandato audizione alle due commissioni Ars, seconda e quarta, e anche in questo caso la replica è stata il silenzio. Il silenzio assordante della politica, unitamente all’introversa gestione dell’azienda, ci induce a proclamare presidi dei lavoratori sotto il palazzo del governo regionale e dell’Ars”.

“La nuova governance politica e tecnica della società è apparsa decisamente introversa, forse un compito sproporzionato, forse inadeguato, certo è che i tempi del confronto al tavolo sindacale risultano decisamente inappropriati – aggiungono i sindacati – Il tempo scorre inesorabile ed è necessario fare chiarezza sulle modalità con le quali mettere in sicuro i conti dell’azienda e restituire serenità ai circa 800 lavoratori, diretti ed indiretti. Serve un immediato confronto con la proprietà, Regione Siciliana, si butti giù la maschera e si dica realmente cosa riserva il futuro per i lavoratori”.

 

 

“La storia – concludono – insegna che gli scherzi della pseudo-politica e della burocrazia pedante vengono spesso pagati solamente da cittadini e da lavoratori. Non resteremo inermi ad aspettare un confronto che ci è dovuto e che continua irresponsabilmente a latitare. Auspicavamo un cambio di passo del nuovo governo regionale, dialogo e confronto costante, non lo intravediamo. Presidieremo quindi i palazzi del governo e l’Assemblea regionale, da quei portoni la politica dovrà pur passare”

 

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