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HomeCronacaRaid in scuola Puglisi allo Sperone, su cattedra bottiglia per fumare crack

Raid in scuola Puglisi allo Sperone, su cattedra bottiglia per fumare crack

Direttore generale dell’Usr Sicilia, 'Rispondiamo compatti, Stato vince sempre'

PALERMO – Raid nel plesso Padre Puglisi dell’Istituto comprensivo statale ‘Sperone-Pertini’ di Palermo. I ladri si sono intrufolati nei locali che ospitano la scuola elementare, hanno messo a soqquadro le aule e portato via materiale informatico ed elettronico. Prima di lasciare la scuola su una cattedra hanno abbandonato una bottiglietta usata per fumare crack. Un episodio che arriva nelle stesse ore in cui un’altra scuola di frontiera, quella nello Zen 2, è stata presa di mira dai vandali che hanno lanciato sassi contro le finestre mandando in frantumi i vetri. Ai due dirigenti scolastici, Domenico Di Fatta e Antonella Di Bartolo, è arrivata la solidarietà del direttore generale dell’Usr Sicilia, Giuseppe Pierro. “Di fronte agli atti di intimidazione e di oltraggio alla Falcone dello Zen e allo ‘Sperone-Pertini’ la scuola risponde sempre compatta e con forza. Lo Stato vince sempre”, dice.

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“I sassi contro la finestra allo Zen o la bottiglietta usata per fumare crack lasciata su una cattedra al Pertini – aggiunge – sono un pugno allo stomaco. Il messaggio di spregio lasciato all’interno dell’edificio, che ostenta il senso di impunità degli autori, proprio sul luogo deputato all’esercizio della funzione più alta della vita civica, la cattedra e l’insegnamento. Rimandiamo tutto al mittente e dalle cattedre delle nostre istituzioni scolastiche continueremo, con maggiore determinazione e coraggio, a insegnare e difendere la legalità e lo Stato di diritto”. Pierro assicura: “Anche in questo caso, la risposta dello Stato a questi attacchi è immediata e stiamo procedendo a riacquistare il maltolto in pochi giorni, grazie anche al contributo dei tanti enti del terzo settore, sempre vicini alle nostre scuole e chiederemo agli Enti locali di rafforzare i sistemi di sicurezza. Anche se è forte in me la convinzione che la cultura valga molto più di mille telecamere”.

 

 

 

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