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Palermo: licenza sospesa per commercianti che evadono tributi

Palermo, 31 ott. – L’evasione dei tributi locali attiverà procedure sanzionatorie fino alla revoca della licenza e delle concessioni esistenti per le attività produttive o al diniego di autorizzazioni per l’avvio di nuove attività. E’ quanto previsto dal regolamento in tema di contrasto all’evasione fiscale votato (18 favorevoli e 2 astenuti) ieri sera dal Consiglio comunale di Palermo. Il provvedimento, che è stato oggetto di un maxi emendamento proposto dalla Commissione Bilancio, entrerà in vigore dal 1° gennaio 2021 e prevede, nel caso in cui venga verificata a carico del contribuente una irregolarità tributaria, la sospensione della licenza almeno che l’interessato non provveda entro 60 giorni ad avviare la regolarizzazione anche mediante ricorso ad una rateizzazione.

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“L’approvazione del regolamento, che è anche frutto di un proficuo lavoro svolto dagli uffici e dalla Commissione – afferma il sindaco Leoluca Orlando – fornisce al Comune uno strumento in più per contrastare l’evasione dei tributi, che in alcune zone della città e per alcune categorie commerciali ha assunto dimensioni assolutamente inaccettabili”.

La nota di Confcommercio.
“Il provvedimento approvato dal Consiglio Comunale cozza palesemente con i principi di ragionevolezza e proporzionalità, ad esempio laddove fissa in soli 1.000 euro la soglia del presunto debito oltre la quale scatta la sospensione delle licenze. Nessuno discute l’importanza e la legittimità della lotta all’evasione fiscale, temi su cui Confcommercio ha sempre mostrato grande sensibilità, ma un provvedimento del genere, in questo momento storico, ha l’amaro sapore di una vessazione nei confronti delle migliaia di imprese che sono allo stremo delle forze e che magari, nel2021, avranno cessato di esistere”. Così la presidente di Confcommercio Palermo Patrizia Di Dio che giudica “inopportuno” il regolamento anti evasione approvato da Palazzo delle Aquile.

“Ci riserviamo di esaminare attentamente il testo – aggiunge – ma il provvedimento sembra non riesca a distinguere tra gli evasori e i morosi, che sono quelli che sanno di avere un debito ma non sono nelle condizioni di poterlo pagare. Qual è l’obiettivo? Contribuire a distruggere ulteriormente il tessuto produttivo della città che è il vero motore dell’economia? Dispiace oltretutto che non ci sia stata nemmeno l’accortezza di confrontarsi con le categorie interessate a conferma di un sempre maggiore scollamento tra istituzioni e città reale”. Secondo il vice presidente di Confcommercio Palermo, l’avvocato tributarista Alessandro Dagnino, inoltre “è facile prevedere che il regolamento genererà un notevole contenzioso contro il Comune”.
(Adnkronos)

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