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Mannino (Cgil): ‘Creare porto hub per rilancio Isola nel Mediterraneo’

"Il rilancio della Sicilia nell’ambito del Mediterraneo, partendo dalla creazione di un porto hub che renderebbe più economiche non solo le rotte Asia-Europa, ma anche quelle per il Nord-Africa e le Americhe deve essere un obiettivo strategico". Ne è convinto Alfio Mannino

“Il rilancio della Sicilia nell’ambito del Mediterraneo, partendo dalla creazione di un porto hub che renderebbe più economiche non solo le rotte Asia-Europa, ma anche quelle per il Nord-Africa e le Americhe deve essere un obiettivo strategico”. Ne è convinto Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia, che ha aperto oggi a Isola delle Femmine (Palermo) i lavori del XVII congresso del sindacato.

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“Una nuova politica euro Mediterranea – ha detto – deve avere come obiettivi la pace, la stabilità, una prosperità condivisa, la realizzazione di una zona di libero scambio e l’impegno a rafforzare la democrazia e il rispetto dei diritti umani”.

In un “Paese che ha dimenticato il Mezzogiorno”, che “rischia di uscire ancora più lacerato con progetti come l’autonomia differenziata e le più recenti idee di stipendi diversi nella scuola a seconda dell’area geografica”, la Cgil prova a lanciare un piano di ripresa della Sicilia all’insegna del lavoro, della giustizia sociale e del superamento delle disuguaglianze. Un progetto, sul quale chiede “alle associazioni e alle forze sane e democratiche di costruire una grande alleanza per la riscossa della Sicilia”. Sono i temi fulcro della relazione con cui il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, ha aperto oggi il XVII congresso del sindacato a Isola delle Femmine (Palermo). In platea due sedie vuote: una con un casco giallo sopra per ricordare le vittime degli incidenti sul lavoro, l’altra con davanti un paio di scarpe rosse, dedicata alle donne vittime di violenza. “Il Piano per il lavoro e lo sviluppo che propone la Cgil – ha detto Mannino – ha al centro il rilancio dei settori produttivi in un’ottica di sostenibilità ambientale e guardando alla transizione ecologica. Si può pensare a un Centro per l’innovazione tecnologica e a istituire un’Agenzia regionale per lo sviluppo. Le politiche industriali richiedono una netta discontinuità col passato. Servono strumenti meno orientati a mantenere in vita ciò che non regge più alla prova della competitività e più focalizzati sulla capacità di attrarre e attivare nuove energie in settori innovativi più coerenti con le vocazioni della Sicilia. Questi devono essere accompagnati da strumenti di tutela sociale, riqualificazione e formazione dei lavoratori”.

Il sindacato chiede l’istituzione di “un fondo nazionale che accompagni e sostenga le transizioni e riconversioni industriali”. “Se in Sicilia vengono istallati pannelli fotovoltaici e pali eolici – ha detto Mannino -, l’Isola deve essere anche terra in cui questi elementi vengono costruiti e istallati. Le esperienze Gela, Milazzo e Siracusa ci spingono a continuare a rivendicare investimenti per nuovi impianti e prodotti alternativi alla raffinazione tradizionale e per la reindustrializzazione delle aree dismesse”. Per Mannino, la vicenda Isab Lukoil è una “cartina di tornasole”. “Non accetteremo che quel sito sia al centro di speculazioni finanziare e qualunque percorso deve mettere insieme la continuità produttiva con la tutela dell’ambiente e dell’occupazione”.

Il piano del lavoro proposto dalla Cgil punta sulle riforme, sulle riorganizzazioni necessarie per rilanciare il welfare, la sanità e la scuola, sul contrasto al dissesto idrogeologico, sul rilancio e la destagionalizzazione del turismo, sulla cultura, sull’agricoltura “al secondo posto oggi per produzione in Italia, ma solo al sesto per trasformazione e commercializzazione, rivelando così la debolezza della filiera, su cui occorre investire”. Quanto alla sanità è “indispensabile rafforzare il sistema pubblico con un investimento in tutte le sue articolazioni, a partire dal personale. Occorre rafforzare gli organici ampliando la platea delle 17.704 unità previste dai piani triennali. Invertire la tendenza allo smantellamento della rete dei servizi pubblici socio-sanitari, investire sulla medicina del territorio e di prossimità, per garantire il diritto alla salute innanzitutto ai soggetti più fragili”.Nel pomeriggio di oggi è in programma l’intervento in videoconferenza di Rosy Bindi. Inoltre una tavola rotonda, che sarà trasmessa in diretta sulle pagine Fb della Cgil Sicilia e di Collettiva, su ‘Contrastare le disuguaglianze per una società più inclusiva’ con Chiara Saraceno, Adriano Giannola, Tiziana Albanese, Gianna Fracassi. Domani l’intervento conclusivo della vice segretaria nazionale, Gianna Fracassi.

 

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