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Mafia: beni per 6 milioni confiscati a re delle scommesse

Palermo, 26 mar. (Adnkronos) – -Beni per un valore di circa 6milioni di euro sono stati confiscati dalla polizia a Benedetto Bacchi, 50 anni, imprenditore palermitano che grazie all’appoggio di Cosa Nostra sarebbe riuscito in poco tempo “ad aggiudicarsi il mercato del gioco in posizione di monopolio rispetto agli altri concorrenti”. La SezioneMisure di Prevenzione del tribunale di Palermo, su Proposta del questore di Palermo, ha disposto la confisca di 10 beni immobili, 7 società operanti nel settore edile e in quelle dei giochi e scommesse, delle quali alcune con sede a Malta, 4 veicoli, 6 rapporti finanziari, una quota societaria e diritti di credito pari a 300 mila euro di una impresa di Terni.
La figura di Bacchi è emersa nel corso delle indagini della Squadra Mobile di Palermo relative all’operazione ‘Game Over’. L’imprenditore, sottolineano gli investigatori, “avvalendosi del sostegno offerto dalla famiglia mafiosa di Partinico ed, in particolare, di Francesco Nania, oltre che delle famiglie mafiose palermitane di San Lorenzo, Resuttana, Porta Nuova, Noce e Brancaccio, è riuscito, in breve tempo, ad aggiudicarsi il mercato del gioco sul territorio palermitano in posizione di monopolio rispetto agli altri concorrenti”.

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Bacchi, “nell’arco di un decennio, ha sviluppato e consolidato un circuito di scommesse e giochi online in grado di competere con i più importanti marchi nazionali, con la sostanziale differenza, però, che il suo circuito è stato supportato dall’organizzazione mafiosa Cosa Nostra che gli ha consentito di limitare drasticamente la concorrenza e, quindi, di ampliare al massimo la diffusione del suo marchio in cambio di una partecipazione ai profitti e all’utilizzo dei canali finanziari del circuito delle scommesse e dei giochi a distanza per riciclare e occultare proventi di attività illegali”.

Bacchi, nell’ottobre 2021, è stato condannato a 18 anni di reclusione per i reati di concorso esterno in associazione mafiosa, concorrenza sleale aggravata dal metodo mafioso e per associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo dell’attività di gioco e scommesse, truffa aggravata, trasferimento fraudolento di valori, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita. I beni confiscati, tra cui una lussuosa villa in viale Margherita di Savoia, a Palermo, erano già stati oggetto di sequestro nel dicembre del 2018. Con lo stesso decreto gli è stata, inoltre, applicata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per tre anni.

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