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Flashmob organizzato da Legambiente alla discarica di Bellolampo

Palermo, 9 apr. (Adnkronos) – “Rifiuti zero, impianti mille, no alle discariche, no agli inceneritori”. Questo il chiaro slogan del flash mob organizzato questa mattina da Legambiente davanti i cancelli della discarica di Bellolampo, a Palermo. Obiettivo: denunciare la scomparsa, dal dibattito politico e dalla gestione aziendale, delle parole raccolta differenziata e chiedere la progressiva bonifica e riconversione di Bellolampo da discarica a polo tecnologico dell’economia circolare.
“La raccolta differenziata – sottolinea l’associazione – è ferma ormai da anni al 15% e Palermo continua ad essere la maggiore responsabile dell’emergenza discariche in Sicilia producendo, con le sue 300.000 tonnellate all’anno di rifiuti indifferenziati, più di un quarto di quelli complessivamente prodotti nella regione. Si continua solamente ad investire nell’incessante ampliamento delle vasche già esaurite della discarica di Bellolampo e si comincia a ventilare nuovamente la possibilità di progettare e costruire termovalorizzatori, mentre non c’è alcun progetto di potenziamento della raccolta differenziata porta a porta. Occorre un cambio di passo e un cambiamento radicale nell’approccio culturale, politico e aziendale nella gestione del ciclo dei rifiuti a Palermo”.

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Le organizzazioni promotrici e aderenti (Legambiente, Wwf, Zero Waste, Friday For Future, Agesci Zona Conca d’Oro, Attac, Forum Acqua Bene Comune, Cgil Palermo, M5S, Libera, Emmaus, Mare Vivo, Auser Palermo, Caritas diocesana Palermo) hanno elaborato una piattaforma di prime proposte e di interventi per dare alla città decoro ed efficienza alla gestione pubblica dei servizi di raccolta, recupero e riciclo da definire attraverso un percorso partecipato di condivisione con tutta la città.

“Il flash mob è la prima di una serie di iniziative di mobilitazione che organizzeremo nelle prossime settimane, insieme alle organizzazioni sociali, ambientali e culturali e ai cittadini tutti, interessati al bene comune – dichiara Tommaso Castronovo, responsabile rifiuti ed economia circolare di Legambiente Sicilia – per far sì che le parole raccolta differenziata ed economia circolare rientrino a far parte del vocabolario politico e culturale della città e diventino pratica quotidiana della gestione del ciclo dei rifiuti da parte dell’azienda di servizio di raccolta”.

 

 

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