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Sicilia Felicissima, resoconto e premiazioni concorso di comunicazione visiva e territorio

Promosso da Abadir, Accademia di Design e Comunicazione Visiva che si è tenuto venerdì 31 marzo a Isola Catania.

CATANIA – «Il design non aspetta nessuno, se ci sei dentro non ti devi fermare, perché mentre rifletti gli altri hanno già progettato e sono andati avanti. Questa è la linfa del bravo designer: non smettere di esserci e nutrirsi continuamente dagli incontri. Perché il design è anche partecipazione». Franco Achilli, progettista della comunicazione e direttore creativo sintetizza con queste parole, la sua visione del mondo del design contemporaneo durante la masterclass che ha tenuto nell’ambito dell’evento clou della terza edizione di Sicilia Felicissima – concorso di comunicazione visiva e territorio. L’evento, promosso da Abadir, Accademia di Design e Comunicazione Visiva, Aiap Associazione Italiana Design della Comunicazione Visiva, Caffè Moak e sostenuto dalla Delegazione Sicilia dell’Adi, Associazione per il Disegno Industriale, si è svolto venerdì 31 marzo negli spazi multimediali di Isola Catania.

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Una mattinata ricca di spunti da cui emerge prepotente l’importanza della collaborazione virtuosa tra designer, professionisti della comunicazione e committenti per una comunicazione contemporanea ed efficace, in grado di far conoscere le eccellenze isolane.
«La collaborazione con Abadir – dice il padrone di casa, Antonio Perdichizzi, founder di Isola Catania – è frutto del fascino che il nostro hub subisce nei confronti di un progetto che trasmette valori molto importanti, ovvero generare opportunità per i giovani e contribuire alla valorizzazione del territorio con un racconto diverso di una Sicilia possibile».
Una visione supportata dagli altri partner. «Supportiamo questo progetto sin dall’inizio – spiega l’art director di Moak Marco Lentini – così come altre importanti proposte culturali sul territorio perché per noi questa è una vera e propria mission. Vogliamo far capire che da qualsiasi parte del mondo oggi si può parlare di design e comunicazione visiva e che noi siciliani, abituati a fronteggiare le emergenze, abbiamo davvero una marcia in più».
Immancabile, durante la mattinata, il ricordo del compianto Vanni Pasca (scomparso nel 2021), luminare del design e grande studioso che è stato, tra l’altro, direttore scientifico di Abadir, accompagnando e supportando la progettazione della scuola di design. «Vanni – sottolinea Lucia Giuliano, direttrice di Abadir – aveva avuto l’intuizione di Sicilia felicissima, nome tra l’altro suggerito dalla docente Cinzia Ferrara che è sempre al nostro fianco, e dell’importanza di far dialogare formazione, aziende e professione. Per questo, abbiamo messo insieme, una scuola di design con i suoi allievi e professori, un’azienda virtuosa che fosse capace di vedere nella comunicazione uno strumento in grado di generare valore per il territorio e un’associazione di categoria come Aiap che riunisce i progettisti italiani, per ribadire che progettare la comunicazione è una professione su cui vale la pena investire».

 

 

Un investimento in cui tanti giovani di talento siciliani credono fermamente. «La Sicilia e Catania – sottolinea Marco Tortioli Ricci, presidente Aiap – continuano a formare giovani designer di talento, appassionati e competenti di cui l’Italia tutta ha bisogno in un’ottica di esigenza rinnovamento. Noi di Aiap cerchiamo di fare la nostra parte, per esempio con il lavoro di scrittura della Norma Uni che censisce gli ambiti di lavoro materiali e immateriali dei designer».
La necessità di collaborazione e sinergia è un tema ricorrente nell’ambito di una migliore e più efficace comunicazione, come sottolinea Vincenzo Castellana, direttore scientifico di Adi Sicilia e direttore del master in design strategico di Abadir: «Posso raccontare tante storie di sinergia e collaborazione, come quando ci siamo mossi per la nascita della delegazione Adi in Sicilia. Quel modello collaborativo è una grande eredità per i giovani che studiano oggi design. Eredità e memoria che vanno accolte e coltivate. E proprio nell’ottica dell’importanza della memoria, voglio annunciare che il 10 maggio verrà siglata la convenzione con cui i figli di Vanni Pasca doneranno i materiali di lavoro del grande maestro alla fondazione Adi. E che noi lanceremo la borse di studio Vanni Pasca: dalla storia il progetto».

 

Tanti spunti e un’iniezione di energia per i giovani designer che, durante la mattinata del 31 marzo, hanno potuto assistere alla presentazione dei progetti premiati durante l’edizione 2019 (procrastinata a causa della pandemia), rintracciando il genio di professionisti e di altri studenti nel progettare campagne di comunicazione visiva per aziende, proloco, magazine e tanto altro (ancora in mostra nei locali di Isola fino al 14 aprile). E soprattutto una grande lezione di professione, genialità e disponibilità da parte di Franco Achilli che, con un originale Abecedario a zig zag, ha raccontato la storia della sua professione facendo scegliere ai partecipanti quale strada prendere di volta in volta e lasciando la meraviglia negli occhi e nella mente dei tanti studenti, appassionati e addetti ai lavori.

 

 

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