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Operazione “Sabbie mobili”: blitz contro il clan Santapaola-Ercolano, 21 arresti

Accusati di estorsione, tentata rapina, ricettazione, intestazione fittizia di beni, tutti reati aggravati dalla finalità di agevolare l’associazione mafiosa di appartenenza

CATANIA – Nella mattinata dell’8 novembre, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato di Catania ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare della custodia in carcere, emessa il 27 ottobre dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei confronti di:

  1. CURRAO Alfio (classe 1967),
  2. CURRAO Fabrizio (classe 1992),
  3. DI STEFANO Alessandro (classe 2000),
  4. DI STEFANO Antonio (classe 1978),
  5. DONATO Giuseppe (classe 1974),
  6. DONATO Natale Alessandro (classe 2002),
  7. GERACI Domenico (classe 1965),
  8. GERACI Salvatore Gianluca (classe 1989),
  9. GUGLIELMINO Salvatore (classe 1965),
  10. GUIDOTTO Vincenzo (classe 1980),
  11. LITRICO Carmelo (classe 1973),
  12. MAMMINO Nunzio (classe 1977),
  13. PINNAVARIA Lorenzo (classe 1991),
  14. PINNAVARIA Salvatore (classe 1996),
  15. RANNESI Alfio (classe 1995)
  16. RANNESI Carmelo (classe 1964),
  17. RANNESI Girolamo (classe 1962),
  18. RANNESI Giuseppe (classe 1969),
  19. RANNESI Salvatore (classe 1967),
  20. TOSCANO Francesco (classe 1965),
  21. VITTORIO Pietro (classe 1978),
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gravemente indiziati, allo stato degli atti ed in relazione alla fase processuale che non ha ancora consentito l’instaurazione del contraddittorio con l’intervento delle difese, dei delitti di associazione di tipo mafioso, clan Santapaola – Ercolano, estorsione, tentata rapina, ricettazione, intestazione fittizia di beni, tutti reati aggravati dalla finalità di agevolare l’associazione mafiosa di appartenenza.

Il provvedimento restrittivo compendia gli esiti dell’attività di indagine, coordinata dall’Ufficio della Procura della Repubblica di Catania – Direzione Distrettuale Antimafia, originata dalla richiesta estorsiva avanzata nei confronti di un noto ristoratore catanese al quale erano stati prospettati, nel mese di agosto 2019, attentati incendiari se non si fosse sottomesso al pagamento del pizzo. Al medesimo imprenditore erano state anche recapitate due cartucce calibro 7.65 da parte di due affiliati al sodalizio mafioso, con l’avvertimento che se non avesse accettato le loro richieste sarebbe stato oggetto di attentato.

 

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